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Il paese iniquo

Publie le venerdì 14 novembre 2008 par Open-Publishing
1 commento

Eccola urlata dal martello

Arriva spinta dal vento della forza di gravità

Eccola primo urlo cupo di un servo vestito di nero

Sguardo perso nel nulla di decreti e corridoi di tribunali

Eccola l’ assoluzione complice

Gradi che crescono ossa che si spezzano

Pubblico ombra lontano nel nulla assiste piangendo buio

Odore di dittatura sfiora la pelle

La pelle dove i manganelli hanno lasciato frasi ben chiare

Le urla genovesi attraversano le calle

Sangue dappertutto esplosione e fumo

E via sui muri risuonano all’infinito

Non trovano pace e non ne troveranno mai

Mani che sudano potere si strofinano e si scambiano strette

Sguardi di vetro tra occhiali come serpenti

Brulicano blatte perché la luce è arrivata sul terreno dove si
riproducono a migliaia

La pietra che li nascondeva viene scoperchiata ,possono tornare a galla dalla merda

Il sistema è pronto a riceverli e a perdonarli

Ritornano per le strade fieri animali

E di loro viscidamente i cronisti beffardi

sanno gia tutto e amandoli sperano in favori futuri stampando sangue nero su carta

E il tutto muore silenzioso attraversato da una pallottola

Eccoli i potenti a convincersi della realtà appaltata al macellaio

Eccoli forti e potenti appoggiati giustificandosi a vicenda

Pronti a sfilare in piazza

Pronti a spaccare teste e sopprimere idee

Questo è il loro grande momento.

da Masada 824
Il Paese iniquo

http://www.masadaweb.org

Messaggi

  • Intanto oggi i picchiatori del 5° Celere, gli stessi della Diaz nel 2001, hanno dovuto "fare pippa" e "calare le braghe" al corteo che ha invaso, nonostante il loro schieramento in stile Genova 2001, Via Del Corso e poi Piazza Montecitorio e Largo Chigi.

    Quello che è successo ieri a Genova è allucinante, ma è sbagliato dare l’idea che hanno vinto la partita ...

    Non hanno vinto un bel niente !

    Carlo vive, l’Onda vive, i morti sono loro ....

    K.