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Galimberti:
“Manca in Italia il concetto di “bene comune”, manca la capacita’ di governare dei cosiddetti governanti, manca la serieta’ di una classe imprenditoriale che davanti alle difficolta’ della globalizzazione ha pensato bene di non fare ricerca per migliorare la qualita’ ma di far soldi riducendo i salari, vediamo il peggioramento della classe degli insegnanti che e’ sempre piu’ forte e le continue interferenze di un Vaticano che blocca il Parlamento. Il risultato e’ una incapacita’ decisionale a tutti i livelli. Per cambiare cultura occorre comportamento etico, disciplina, costanza, regole, coscienza civile”.
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Paolo Cacciari scrive:
“….un piccolo gesto individuale, un modesto atto di assunzione di responsabilita’ collettiva sociale, potrebbe innestare un circuito virtuoso, rigenerativo, economico che si chiama raccolta differenziata. Per iniziare basta anche separare i rifiuti solo per 2 componenti: in un sacchetto scuro (meglio se biodegradabile, in materiale biologico) si mettono gli scarti da cucina e tutti i residui umidi e putrescibili, nell’altro (meglio se trasparente, in modo che si controlli il contenuto) i rifiuti domestici solidi. Il resto viene da se’. I servizi di raccolta si possono organizzare a giorni alterni (i giorni dispari l’umido, i pari il secco).
Al posto degli inceneritori, che nessuno vuole, si possono costruire semplici impianti di compostaggio (biocelle che accelerano la stabilizzazione del materiale riutilizzabile in agricoltura), mentre al posto delle ecoballe ci dovrebbero essere separatori di materiali: plastiche, metalli, carta, ecc.. I materiali non recuperabili possono andare in discariche per soli materiali secchi ma non saranno pericolosi, non contenendo materiali che marciscono, e non ci sarebbero percolati pericolosi per le falde acquifere, ne’ biogas puzzolenti.
Bastano un paio di giorni per informare i cittadini e un altro paio per riorganizzare i servizi di raccolta. In attesta di finire il tutto, si potrebbe “esportare” fuori regione questi rifiuti gia’ separati. Nel giro di un mese nelle discariche andrebbero solo rifiuti secchi non putrescibili. Con gran beneficio per le popolazioni.
L’emergenza si risolverebbe in una diminuzione degli impatti ambientali, in una decrescita dei costi e degli sprechi. “
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Ma noi invece di salvare la salute della gente pensiamo a salvare tipi come Impregilo, Bassolino, la Iervolino e poi le varie criminalita’ organizzate
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Nuovo Masada n. 609
Messaggi
1. Il paese spazzatura, 11 gennaio 2008, 11:34
Per saperne di più :
http://www.guidecampania.com/dellaragione/articolo23/articolo.htm
a cura R.