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Il pane è low cost se lo compri dai Gap

Publie le lunedì 29 settembre 2008 par Open-Publishing

Il pane è low cost se lo compri dai Gap

di Giacomo Russo Spena

Una giornata con i Gruppi di acquisto popolare: beni primari venduti a un euro. Ed è subito un gran successo

«Ma è pane sciapo o salato?» domanda Gina, una tipica anziana dei quartieri popolari di Roma, a una solare bambina che distribuisce i volantini dell’iniziativa davanti al banchetto nel quale la mamma, armata di guanti e tanta pazienza, vende un chilo di pane a un euro. «Oggi (ieri, ndr ) solo salato» risponde un’altra attivista dei Gap (Gruppi d’acquisto popolare) alla vecchietta, «ma da sabato prossimo avremo più qualità e altri prodotti». Sempre a un euro. Per il secondo sabato consecutivo nella capitale va in scena il low cost del pane per contrastare il carovita e le speculazioni dei commercianti su beni di prima necessità. Banchetti per strada posizionati in una quindicina di posti della città: a Cinecittà, San Lorenzo, Garbatella, Casal Bertone quelli che hanno riscosso più successo.

Con centinaia di persone che si sono messe in fila per acquistare il pane a un prezzo sicuramente sottocosto. Alla fine quasi due quintali saranno venduti. «Con questa sperimentazione partiamo con vera e propria vertenza con l’obiettivo di abbassare l’alto costo della vita», spiegano gli attivisti del Gap, un cartello che racchiude il movimento Action, centri sociali capitolini e vari circoli del Prc che vogliono dimostrare come come nel passaggio produttore-consumatore si possano tagliare speculazioni e aumenti di prezzi. «Dobbiamo ripensare la forma organizzativa del partito tornando nel sociale, riallacciando il rapporto con le fasce della società meno tutelate. Dobbiamo fare non perderci in chiacchiere», afferma Francesco Piobbichi, responsabile del dipartimento Partito sociale del Prc, da Casal Bertone, quartiere in cui sta per nascere un nuovo spazio autogestito (con sezione rifondarola annessa).

A cento metri dall’occupazione fascista del Circolo Futurista. «A saperlo non lo compravo prima», esclama una donna, sorpresa nel vedere lo stand, «vabbè dammi lo stesso un chilo per fare un dispetto a questi infami di commercianti». Soprattutto gli anziani affollano i banchetti che con la loro pensione faticano ad arrivare a fine mese. «Non riesco più a vivere con questi rincari» dice rabbiosa Anna, una pensionata di San Lorenzo, che non perde l’occasione del pane lowcost: «Ho preso quattro chili, ho fatto una scorta per tutta la settimana». Ma c’è anche chi si scaglia contro l’euro.

A San Lorenzo, quartiere di studenti fuori sede (con l’università La Sapienza a due passi), tanti sono i giovani che vanno ai banchetti. Considerando che spendono non meno di 500 euro per una camera singola, per loro il risparmio nella spesa è una boccata d’ossigeno. «Un chilo, un euro», urlano al megafono gli attivisti di Action che indossano tutti delle pettorine verdi con la scritta «Ronde contro il carovita», mentre la gente continua ad accalcarsi al banchetto. A mezzogiorno il pane finisce, tra la delusione di chi è rimasto senza e lo stupore del Gap che non si aspettavano un tale successo. «Questa è la prova che i prezzi devono diminuire - dice Rino Fabiano, consigliere del municipio III - i salari sono fermi da tempo e nel paese manca una politica di redistribuzione del reddito».

Mentre a San Lorenzo fila tutto liscio, momenti di tensione ci sono a Garbatella con un panettiere che chiama la polizia per interrompere la vendita. Alla fine ci saranno due attivisti denunciati. Cosa che comunque non compromette il buon esito dell’iniziativa nel quartiere. Alla Casetta Rossa e alla festa della componente vendoliana del Prc (Parco Brin) oltre il pane ci sono latte fresco crudo e uova. «Abbiamo venduto prodotti biologici fatti con ingredienti tracciabili - spiega il consigliere provinciale della Sinistra Arcobaleno Gianluca Peciola - Questa iniziativa dimostra che è possibile sia abbassare i prezzi senza ridurre la qualità degli alimenti che aiutare i piccoli produttori locali».

Martedì prossimo ci sarà un incontro tra Davide Bordoni, assessore al commercio del Comune, e l’Unione panificatori per discutere l’aumento dei prezzi. Quel giorno ci vogliono essere anche i Gap. «È importante non solo l’aspetto mutualistico ma anche quello vertenziale - ricorda il consigliere comunale Andrea Alzetta (alias Tarzan) - ovvero la possibilità di costruire un paniere diversificato di beni che permetta ai redditi più bassi di arrivare a fine mese. Saremo all’incontro comune-panificatori con tale richiesta».

Il Manifesto