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Il partito pirata

Publie le domenica 6 settembre 2009 par Open-Publishing
3 commenti

Il Partito Pirata svedese è un partito politico nato in Svezia nel 2006 per iniziativa di Rickard Falkvinge. L’intento era quello di presentare un partito, alle elezioni politiche svedesi, che cercasse di modificare, sia legalmente, sia concettualmente, il copyright e il diritto d’autore. Secondo il partito, il copyright e, più in generale, il diritto d’autore sono attualmente troppo sbilanciati in favore dello sfruttamento economico a scapito dello sviluppo culturale della società.

Dopo l’esperienza svedese sono nate associazioni o veri e propri partiti in tutto il mondo col medesimo nome del partito svedese.

Ci sono Partiti Pirata ufficialmente registrati in Spagna, Austria e Germania, ci sono partiti pirati non registrati ma attivi negli Stati Uniti d’America, Regno Unito, Australia, Francia, Polonia, Italia (dove il Partito Pirata si dichiara Associazione di promozione sociale senza scopo di lucro), Russia e Belgio. Ci sono discussioni sul Partito Pirata internazionale sulla fondazione di partiti in Paesi Bassi, Brasile, Canada, Svizzera, Nuova Zelanda, Serbia, Romania, Irlanda ed una lettera di notifica che il partito si sta formando in Perù.

Per le elezioni europee del 2009 il Partito Pirata italiano ha candidato Alessandro Bottoni come indipendente con Sinistra e Libertà.
Il Partito Pirata svedes si batte per la libertà dei contenuti su Internet e ha ottenuto un seggio al Parlamento europeo, secondo i risultati provvisori. Il partito ha raccolto il 7,1%, un risultato definito "fantastico" dal capolista. Il Partito Pirata chiede la riforma del diritto d’autore, l’abolizione del sistema dei brevetti e anche la diminuzione dei controlli sul web.

Ovviamente questa formazione sta nella compagine di sx. l’Italia è l’unico paese dove a sx troviamo partiti che appoggiano i tentativi di censura di Berlusconi, sia sul web che sulla stampa che nei riguardi della magistratura.

rirpeso da Masada

masadaweb.org

vedi Masada 984. THE INTOUCHABLE

Messaggi

  • iniziamo col dare voce ai lavoratori in lotta. qui ed ora. tanto per USARE la libertà di informazione che abbaimo ancora.

    • Dall’agorà digitale promossa dai radicali
      Il fondatore del Partito Pirata svedese:

      Come fu inventata la stampa, Chiesa e Governo si preoccuparono perché l’invenzione di Gutemberg avrebbe favorito la diffusione delle idee e già nel 1550 in Inghilterra nacque il monopolio nella stampa.
      Con internet il lettore diventa creatore di idee e diffusore di informazione. Si ha una catena bidirezionale. Ma il governo e le lobbies intendono controllare questo flusso di idee e di informazione.

      L’informazione è il 1° modo per confrontare le idee, per capire, per liberarsi dalla manipolazione del potere, per esercitare democrazia, per criticare ciò che il governo fa.

      L’informazione libera è estremamente destabilizzante per il sistema.

      Apre un mondo di libertà incontrollabile.

      Prima la gente non firmava quando esprimeva la sua opinione per paura. Oggi non più. Sono cadute vergogne e timori. La gente non ha più bisogno di organizzazioni che organizzino le persone e questo è visto come molto pericoloso da tutti i partiti politici.

      Ma il Partito Pirata svedese ha aperto una via nuova, diventando il 3° partito in Svezia e facendo parlare di sé più del 2° partito, ha raggiunto l’8.2% e conta 50.000 iscritti e 17.000 attivisti, eppure non ha organizzazione, né fondi, né banche né appoggi potenti.

      Le idee che non sono controllabili, che arrivano da luoghi inaspettati, che contestano i fatti raccontati dalla stampa. sono pericolose per il Potere. E’ una nuova realtà che non può discendere dal Parlamento, che non può essere diretta dall’alto, che quando un Potente mente o sbaglia può dirgli che mente o sbaglia.

      La gente si organizza non più attorno a partiti o a schieramenti ma attorno alle idee, e il potere non può controllare tutte le idee. La gente con internet si scambia opinioni, informazioni, dati… è un flusso inarrestabile. Ma il Governo non lo vuole. (Anche in Italia la Carlucci ha tentato di fare una legge per cui qualunque cosa compariva in Internet dovesse essere firmata, questo è un abuso che parla di repressione. Ma Fioroni non parlò diversamente).
      Non si può togliere la possibilità dell’informazione non firmata o si dà troppo potere a chi vuole il cittadino inerme e passivo, ma non sarebbe un cittadino felice.

      Se la censura blocca la comunicazione uccide le idee, e allora si diventa come la censura della Cina che è una dittatura. Gli stati occidentali dicono di voler rispettare la privacy e la rispettano nella posta scritta ma la calpestano quando controllano il web. Si minacciano le persone di controllare i loro messaggi, si minaccia la loro privacy (e in Italia lo si fa mentre si difende la privacy nelle intercettazioni richieste dalla magistratura per i reati dei politici e della mafia. Evidentemente 2 criteri molto diversi per chi ha il potere e per chi non lo ha). La censura politica su internet è un fatto politico che porterà solo male.

      Il Partito Pirata svedese lotta per la libertà on line e off line.

      Non ha senso dire che in Internet ci possono essere reati, anche il servizio postale è il più grande distributore di narcotici ma il governo da 3 secoli non è autorizzato ad aprire le lettere cartacee, perché allora il governo deve essere autorizzato a punire o censurare le e mail?

      Noi chiediamo il segreto postale e il rispetto della privacy anche su internet. In Cina il servizio postale controlla ogni lettera. In Occidente si vuole fare lo stesso con internet?

      Noi lottiamo contro tutto questo. Se lo abbiamo fatto noi potete farlo voi!

      viviana

    • Kai-fu Lee, pres. di Google China si dimette dopo i forti contrasti con la censura cinese.

      Una lotta lunga che Google e altre compagnie straniere contro la Grande Muraglia Digitale Cinese. Un sistema di censura del web altamente ramificato e gerarchizzato, controllato direttamente dai ministeri, che vuole monitorare e neutralizzare ogni contenuto ritenuto pericoloso per il regime. Un sistema in grado di schedare ogni opinione non conforme alle direttive del governo e del partito comunista al potere. Censura digitale che attraverso sofisticate procedure informatiche è capace di stanare i net-dissidenti, trattati poi alla stregua di criminali, migliaia di uomini addestrati per seguire e controllare le evoluzioni del web e imporre sempre nuove limitazioni alla libertà d’espressione. Blogger obbligati sottoscrivere una sorta di patto con il governo per non diffondere "messaggi erronei". Video su You Tube sottoposti all’esame di commissioni. Un sistema più volte denunciato da associazioni come Amnesty e Peace Reporters.

      L’ultimo scontro è nato quando il governo ha chiesto a Google di eliminare qualunque pornografia e poi di fare ricerca sui siti esteri. La compagnia di Mountain View aveva accettato di autocensurarsi per non abbandonare le enormi potenzialità del mercato digitale cinese. Il controllo è molto difficile visto il boom che ha avuto internet in Cina negli ultimi anni, dovuto alla stesso governo che ha implementato il cablaggio del Paese, riducendo il digital divide interno tra aree urbane e zone rurali.

      Un sistema quasi impossibile da monitorare con più di 350 milioni di utenti che attraverso l’enorme quantità di informazioni del web entrano in contatto con versioni dei fatti profondamente diversi dal racconto ufficiale del governo. Ma ora il governo ha bloccato non solo le ricerche su Google, ma anche la possibilità di usare Twitter e altri social network e di consultare siti d’informazione stranieri

      viviana