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Il passo del gambero

Publie le giovedì 2 marzo 2006 par Open-Publishing

Il secondo governo di B e’ finito. Bilancio economico

UN DISASTRO ANNUNCIATO

I dati dell’economia italiana sono totalmente sconfortanti e sanciscono il fallimento di questo governo.

B va al potere nel 2001, siamo al 2006, e’ tempo di bilanci

Ma basta poco per vedere che, in 5 anni, tutti i parametri economici sono peggiorati, e cio’ prova l’incompetenza e la rovinosita’ di questi pseudo politici sulle finanze italiane.

Per quanto l’ISTAT abbia sempre edulcorato i dati, negando anche l’evidenza per compiacere la politica di governo, anche malgrado questo il peggiore di tutti i governi ha ottenuto il peggiore di tutti i risultati. E la bocciatura viene proprio dall’ISTAT in concorso con tutte le piu’ solide agenzie europee.

L’economia italiana si e’ fermata, siamo in uno status detto di stagnazione, ma il trend e’ negativo e minaccia il futuro, in controtendenza con tutti i paesi europeo (Gran Bretagna, Spagna, Germania...) che invece stanno decisamente migliorando.

L’ISTAT ci dice che l’avanzo primario si e’ ridotto e che nel 2005 la crescita del prodotto lordo e’ stata pari allo zero. PIL=0 (contro la crescita media del 2 dei governi di centrosinistra).

Ma evidentemente Tremonti si aspettava di peggio, perche’ si e’ mostrato felicemente sorpreso, dichiarando che sarebbe stato felice anche del 4,3%, il che suggerisce che l’ISTAT ci sta dando valori migliorativi e che la situazione reale e’ anche peggio.

In sette mesi il deficit di bilancio si e’ raddoppiato.

Intanto la pressione fiscale e’ al 40,5% ! Allegria!

Nel 2005 sono stati persi 102.000 posti di lavoro (a tempo pieno) e l’80% del nuovo lavoro e’ lavoro per modo di dire perche’ e’ precarizzato. (Mi dicono che per fare il lavoratore precario alla Conad, quello per intendersi che mette le scatole al loro posto, e’ richiesto un laureato, lo si fa lavorare 40 ore la settimana, senza forme assicurative, e lo si paga 450 euro al mese. Un bel programma!

Grazie all’applicazione distorta della legge Biagi (che a suo tempo fu criticata aspramente anche dai giornali della Chiesa) le nuove generazioni sono destinate a un precariato senza futuro, sottopagate. La Cina e’ vicina! Se volevamo metterci in concorrenza con i trattamenti dei lavoratori cinesi, questo e’ proprio un bell’inizio!

Malgrado questi dati da disperazione, il grande clown ride con 360 denti, incurante del deficit che e’ cresciuto al 4,1% (ma Tremont ride di sollievo perche’ non e’ il 4,3!), ponendoci molto fuori dai parametri europei, mentre continua ad aumentare la spesa per la Pubblica Amministrazione.

Le tanto decantate promesse di riduzione fiscale si appiattiscono al passaggio dal 40,6% del 2004 al 40,5% del 2005 (per i favori dati alle classi abbienti, mentre non si nominano i forti aumenti delle tasse indirette, che falcidiano di piu’ il cittadino medio e medio basso: accise sulla benzina, assicurazioni, bolli, bollette, trasporti, autostrade ecc.)

Insomma, grazie alle meraviglie di Tremonti e & siamo ultimi tra tutti i paesi d’Europa.

Ma non basta, e’ stato rivisto al ribasso anche l’andamento degli anni precedenti. E non si prevedono miglioramenti per gli anni immediatamente successivi. Insomma: un gaudio!

E c’e’ ancora chi ci crede! Avanti cosi’? Ma nemmeno un masochista..!

Con tutto che non sappiamo come Prodi cavera’ le gambe da questa situazione disastrosa, e con tutto che nel centrosinistra vediamo piu’ ombre che luci, non vediamo come sia possibile continuare col governo sciagurato di B che ha saputo solo peggiorare tutta la situazione italiana, portando alla disfatta un intero paese, mentre si arricchiva lui solo.

Ma come si fa a continuare a parlare di produttivita’ quando un prodotto italiano viene subissato di oneri in aumento (accise sul carburante, assicurazione, bollette, spese amministrative, Irap..) che alzano il prezzo delle merci, mettendoci fuori da ogni competivita’? e mentre si e’ giocato alla liberalizzazione creando in realta’ dei veri monopoli (vedi la Telecom, o l’Enel, o l’Eni...) che agiscono in modo speculativo contro il consumatore alzando i prezzi senza controllo e peggiorando il servizio. In molti paesi europei si puo’ scegliere tra un fornitore e l’altro secondo un regime concorrenziale, sia per il gas, che per la luce o il telefono, in Italia si sono protetti carrozzoni smisurati succhiasoldi e strozzaclienti che gestiscono i servizi in modo arbitrario, considerano gli utenti selvaggina da spennare, ci fanno pagare i servizi piu’ cari d’Europa, ci danno la qualita’ peggiore... e poi ci rallegrano coi loro intrepidi scandali finanziari.

Cinque anni di governo B non hanno portato alcun regime concorrenziale in nessuno dei settori chiave dei servizi.

I dati sono raggelanti:

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Copio da Bowman

<http://www.politicaonline.net/forum...>

Nel 2001 il PIL era +1,7%

Oggi zero

(fonte Eurostat)

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Debito pubblico

2001 : 1348 mld

2005 : 1542 mld

(fonte Banca d’talia)

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Rapporto Deficit/Pil

2001 : 3,2

2005 : 4,3

(fonte Ministero dell’Economia)

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Avanzo primario bilancio dello stato

2001 : 3,4%

2005 : 0,6%

(fonte Ministero dell’Economia)

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Imposte dirette e indirette (queste sono aumentate contro tutte le chiacchiere di B)

2001 : 359182 mln

2005 : 399000 mln (+11%)

(fonte Dpef)

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Imposte indirette su totale (sono aumentate le imposte indirette)

2001 : 49,13%

2005 : 51 %

(fonte Dpef)

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Pressione fiscale sulle imprese (sono aumentate le tasse sulle imprese)
(tax misery index)

2003 : 145

2005 : 146

(fonte Forbes)

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Produzione Industriale (fortemente diminuita)

2001 : -0,6%

2005 : -1,8%

(fonte Istat)

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Occupazione (anche qui le promesse di B non hanno realizzato nulla, l’occupazione diminuisce invece di aumentare)

2001 : +2%

2005 : +0,9%

(fonte Eurostat)

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Occupazione Sud (qui la situazione e’ addirittura tragica)

2001 : +2,3%

2004 : -0,3%

(fonte Istat)

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Lavoro irregolare (aumentato)

2002 : 26%

2005 : 27.9%

(fonte Censis)

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Poverta’ delle famiglie del Sud (anche questa e’ aumentata)

2001 : 24,3%

2005 : 25%

(fonte Istat)

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Indice di produttivita’ per occupato (diminuito!)

2001 : 115

2004 : 104,8

(fonte Eurostat)

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Posizione dell’Italia nelle classifiche di competitivita’

2001 : eravamo al Imd 32° per Imd/ Wef 24°

2005 : ora siamo al 53° (per Wef va anche peggio: eravamo al 24° posto, siamo al 53°)

(Fonte World Economic Forum e Institute for Management Development)

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Saldo bilancia commerciale (importiamo molto di piu’ di quanto esportiamo)

2001 : +9233 mln

2005 : -10368 mln

(fonte Istat)

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Export nazionale su totale mondiale (un calo secco delle esportazioni)

2001 : 4,0%

2005 : 2,9%

(fonte FMI)

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Arrivi di turisti dall’estero (perdiamo anche sul turismo grazie agli aumenti sciagurati dei prezzi e al peggioramento dei trasporti)

2001 : 35,767 mln

2005 : 34,429 mln

(United Nations World Tourism)

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Investimenti diretti esteri in Italia (calano gli investitori che puntano sul nostro paese)

2001 : 17787 mln

2004 : 13542 mln

(Censis)

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Acquisizione di aziende italiane da parte di aziende estere (credo che ormai abbiano comprato di tutto)

2001 : 111

2005 : 95

(Kpmg)

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Stanziamenti nel bilancio dello Stato per le Infrastrutture (le famose infrastrutture che erano il punto forte,le Grandi Opere, del programma di B, hanno segnato addirittura un calo di investimenti, alla faccia dello spoti che mostra come fatti la Salerno-Reggio Calabria, il Mose, la Tav e il ponte di Messina)

2001 : 22250 mln

2005 : 18188 mln

(rapporto Ance)

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Spese per ricerca nella pubblica amministrazione (la ricerca praticamente e’ stata uccisa)

2001 : +5,8%

2005 : +1,6%

(Censis)

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Italiani in grado di conversare in lingua straniera (peccato per le tre I, inglese, informatica, Impresa, che dovevano essere il punto forte dell’azienda Italia, ci siamo addirittura abbassati sull’insegnamento gia’ scarso delle lingue straniere, yun atale ignoranza e ottima per un paese dedito al turismo!)

2001 : 46%

2005 : 36%

(Censis)

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Fallimenti di imprese (qua andiamo alla grande, con la protezione compiacente di banche e governo, contro ogni speranza di investimento, lavoro e azionariato)

2001 : -8%

2005 : +6%

(Euler Hermes)

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Indice di fiducia delle famiglie (base 1980 = 100) (beh, fate voi, quando sentite un forzista spergiurare sul falso, ditegli che e’ una voce che grida nel deserto)

2001 : 122,7

2005 : 104,2

(Isae)

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Indice fiducia imprese (base 2000 = 100) (E vai giu’ anche con questo!)

2001 : 89,3

2005 : 87,5

(Isae)

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Italiani che dichiarano di avere un reddito "piu’ che sufficiente" (piu’ basso pure questo)

2001 : 15,8%

2005 : 13,8%

(rapporto BnL centro Einaudi)

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Italiani che NON hanno risparmiato (E come fai a risparmiare se i conti aumentano e il reddito reale no?)

2001 : 38%

2005 : 51,4%

(rapporto BnL centro Einaudi)

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Prestiti delle banche alle famiglie (ci stiamo indebitando per tirare avanti!)

2001 : 251964 mln

2005 : 384867 mln

(Abi)

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Delitti denunciati (e figuriamoci se si mettevano anche quelli non denunciati! E il famoso punto del patto di B sulla sicurezza che fine ha fatto?)

2001 : 2163826

2004 : 2415023

(Censis)

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Italiani nella lista mondiale dei super ricchi (ma bene, sono diminuiti anche i supermiliardari, dunque B non conviene nemmeno a loro! Questo e’ il massimo!

2001 : 17

2005 : 10 (solo B e’ salito in stra ricchezza!)

(Forbes)

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Aziende italiane nella classifica top-500 mondiale (sempre meno)

2001 : 15

2005 : 12

(Financial Times)

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Posizione Italia nella classifica mondiale dei paesi meno corrotti (siamo aumentati solo in corruzione e malaffare!)

2001 : 29°

2005 : 40°

(Transparency)

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Ma a destra ci sono persone che si fanno di coca tutto il giorno (o di tv o del Giornale) e credono a qualunque stron...ta?

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Confrontiamo i dati di fine legislatura con le promesse degli inizi, 8 maggio 2001:

B, nel caso di una vittoria elettorale della Casa delle Liberta’, si impegna... a realizzare nei 5 anni di governo i seguenti obiettivi."

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PRIMA PROMESSA:

Abbattimento della pressione fiscale

con l’esenzione totale dei redditi fino a 22 milioni di lire annui;

con la riduzione al 23% dell’aliquota per i redditi fino a 200 milioni;

con la riduzione al 33% dell’aliquota per i redditi sopra i 200 milioni;

con l’abolizione della tassa di successione e della tassa sulle donazioni.

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I RISULTATI:

Nessun "abbattimento": la pressione fiscale totale e’ cresciuta dell’11,1%, dal 2001 al 2005. Per di piu’ aumenta l’evasione (incoraggiata da B, anche con i condoni), quindi le tasse sono aumentate: ma solo per chi le paga.

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Il limite promesso (22 milioni) per l’esenzione totale e’ in realtà deciso ogni anno dal governo: se ci sono problemi di finanza pubblica, si penalizzano i piu’ poveri. In compenso, per chi ha redditi bassi, ma non abbastanza per essere nell’area di esenzione, le tasse sono passate dal 18 al 23%.

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Il primo atto del Governo B in materia (dicembre 2001) fu l’eliminazione totale della restituzione del fiscal drag (se l’inflazione reale e’ superiore al previsto, il lavoratore paga piu’ tasse; con la restituzione, a saldo, del maggior prelievo, tutti i Governi precedenti avevano compensato il fenomeno).

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Il Governo Amato, nel 2000, non dovette restituire nulla perche’ l’inflazione reale si fermo’ all’1,6% contro il 2% previsto. Lo stesso Amato, nella finanziaria per il 2001, aveva deciso una discreta riduzione delle aliquote IRPEF e aumentato le detrazioni d’imposta, quale "anticipo" della restituzione del fiscal drag per il 2001.
Il 20 novembre 2001, rispondendo a un’interpellanza alla Camera, il neoministro Tremonti ebbe a dire che il fiscal drag era stato abolito da Amato sin dal 2000. Come si vede, una balla colossale. Tanto per dare un’idea del fenomeno, il fiscal drag costa agli Italiani qualcosa come 1,6 miliardi di tasse in piu’ all’anno, solo a causa dell’inflazione.

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Nel 2003 si sono introdotte le due aliquote previste. Ma solo lo 0,9% dei redditi supera i 100.000 €, cosi’ oggi per il 99,1% di noi c’e’ la stessa aliquota, sia per chi guadagna 200 milioni delle vecchie lire, sia per chi ne guadagna 20. La Costituzione, poi, dice che il sistema deve essere progressivo.

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Il 72,3% del beneficio fiscale e’ a favore dei redditi superiori a 40.000 € (quasi 80 milioni di lire). Gli altri Italiani, i tre quarti, nemmeno se ne accorgono.

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Le tasse non calano, cambiano composizione: meno tasse statali sugli alti redditi, ma piu’ imposte sui consumi
(aumenti del 15%), e piu’ tasse e tariffe locali (10 miliardi di Euro in piu’ dal 2001 al 2003), a scapito dei redditi piu’ bassi.

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B ha abolito la tassa di successione, ma solo per i piu’ ricchi: per gli altri già non c’era piu’.

Il centrosinistra l’aveva gia’ tolta, ma non per i patrimoni oltre i 350 milioni di lire.

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SECONDA PROMESSA:

Attuazione del Piano per la difesa dei cittadini e la prevenzione dei crimini, che prevede tra l’altro l’introduzione dell’istituto del poliziotto o carabiniere o vigile di quartiere nelle citta’, con il risultato di una forte riduzione del numero dei reati rispetto agli attuali tre milioni.

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I RISULTATI:

L’obiettivo non e’ stato rispettato, anzi la situazione e’ peggiorata.

Anzitutto, nel 2001 i reati denunciati non erano 3 milioni, bensi’ 2.163.000, in forte calo rispetto al ’99 (-11%). Invece, sono aumentati: alla fine del 2003 il numero di reati denunciati e’ passato a 2.456.000, (+13,5% rispetto al 2001).

I furti in appartamento sono aumentati: 169.430 nel 2002, 173.097 nel 2003 (+ 2,1%).

Gli omicidi, che erano sempre diminuiti dal ’94 al 2002, nel 2003 aumentano dell’11,4%, le rapine del 4,4%.

Le violenze sessuali crescono del 10,8 % dal 2001 al 2003.

Le truffe aumentano addirittura del 130 % dal 2002 al 2003.

Il numero di latitanti arrestati, secondo il Ministero dell’Interno, e’ invece sceso da 697 persone (1998-2000) a sole 344 (2001-2004), e cio’ ha riguardato anche mafia, camorra, ‘ndrangheta e mafia pugliese.

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TERZA PROMESSA:

Innalzamento delle pensioni minime ad almeno un milione di lire al mese.

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I RISULTATI:

Il Contratto, si noti bene, non dice "alcune" pensioni minime, bensi’ "le" pensioni minime, cioe’ tutte. L’aumento ha riguardato 2 milioni di persone su 6. Anche solo formalmente, l’obiettivo non e’ stato rispettato, in quanto ha riguardato solo un terzo dei pensionati.

Di fatto, quasi per nulla, perche’ siccome l’aumento fa superare il limite di reddito per l’esenzione dall’IRPEF e dalle imposte locali, il vantaggio in moltissimi casi e’ stato pari a zero, e per alcuni il valore della pensione e’ addirittura diminuito.

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QUARTA PROMESSA:

Dimezzamento dell’attuale tasso di disoccupazione, con la creazione di almeno un milione e mezzo di posti di lavoro.

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I RISULTATI:

In realta’ dal 2001 al 2004 compreso sono stati registrati 800.000 (dato ISTAT) nuovi posti di lavoro, il 59% dei quali (472.000) deriva dalla regolarizzazione di extracomunitari che, prima, lavoravano in nero.

Soltanto 328.000 posti nuovi, quindi, hanno riguardato Italiani: 82.000 l’anno.

Di questi, pero’, 132.000 sono atipici e precari.

Del resto, sarebbe alquanto sorprendente, se un’economia che va male si mettesse a creare quantita’ enormi di nuovi posti di lavoro.

L’impegno non e’ stato rispettato.

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QUINTA PROMESSA:

Apertura dei cantieri per almeno il 40% degli investimenti previsti dal Piano decennale per le Grandi Opere (che prevedeva 288 opere per 125 miliardi di € d’investimento).

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I RISULTATI:

A maggio 2005 il CIPE ha approvato (solo approvato, non si parla di cantieri) 85 opere (29,5% del totale), per uno stanziamento di 23,7 miliardi di Euro (19%). Anche solo formalmente, l’obiettivo del 40% non e’ stato raggiunto. Ma rimane forte la sensazione che nel complesso i nostri lavori pubblici siano addirittura peggiorati, se si considera che lo Stato stanziava per nuove infrastrutture, nel 2001, 22 miliardi di Euro. Il Governo B ne stanzia 20,6 nel 2004 e 18,2 nel 2005.

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SESTA PROMESSA, LA PIU’ IMPORTANTE:

Nel caso in cui, al termine dei 5 anni di governo (2001-2005), almeno 4 su 5 di questi traguardi non fossero raggiunti, Silvio B si impegna formalmente a non ripresentare la propria candidatura alle successive elezioni politiche.

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I RISULTATI:

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 Le tasse sono invariate (ma i piu’ ricchi ne pagano meno e molti nemmeno le pagano).

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 Quasi nessuna pensione e’ stata aumentata.

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 La criminalita’ e’ in crescita, ed e’ sempre meno combattuta.

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 La crescita dei posti di lavoro e’ a un quinto di quanto promesso.

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 Le famose "Grandi Opere" non sono partite.

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 B e’ candidato Premier per le elezioni Politiche 2006.

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 Nel presentare il suo programma per il 2006, ha detto di voler proseguire su questa strada.

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ma cosa aspettiamo a mandarlo via?

http://www.masadaweb.org