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Il professore rom: facciamoci sentire

Publie le mercoledì 11 giugno 2008 par Open-Publishing

Il professore rom: facciamoci sentire

di Serena Giannico

su Il Manifesto del 08/06/2008

«Ci sono fondi europei destinati all’integrazione delle comunità rom non utilizzati dai nostri governi. L’opinione pubblica è ignara e inerme, esposta a continui bombardamenti mediatici che spesso intossicano di pregiudizi e tolgono dignità. E c’è un silenzio colpevole, delittuoso, in giro... Può condurre a un genocidio culturale che noi rom conosciamo col nome di porrajmos (divoramento), che portiamo marchiato sulla carne». Perciò Santino Spinelli, in arte Alexian, da Lanciano (Chieti), due lauree, musicista e docente presso le università di Chieti e di Trieste, presidente nazionale dell’associazione Thèm Romanò, ha promosso per oggi, a Roma, un corteo «che intende protestare contro il razzismo di cui ci sentiamo vittime». Rom e sinti sfileranno «contro un’atmosfera da pogrom nazista».

L’appuntamento, il primo del genere dopo l’avvio l’inizio delle schedature di massa e i roghi di Ponticelli, è nel pomeriggio al Colosseo. L’arrivo è al centro sociale Villaggio Globale, dove il sindaco Gianni Alemanno ha appena «fatto pulizia» ordinando di spianare il campo rom che c’era. In piazza con l’appoggio di «centinaia di intellettuali, un po’ di politici del centrosinistra, gruppi, artisti e cittadini che non sono strumentalizzati. Le associazioni che aderiscono diventano automaticamente anche organizzatori - dice Spinelli - partecipando con i propri rappresentanti al costituente Coordinamento nazionale permanente antirazzista».
«Tutti - riflette - credono che i rom siano stranieri. Invece il 70% della popolazione romanì è italiana (l’arrivo risale al XV secolo) e vive stabilmente in abitazione. La maggior parte degli italiani ci discrimina.

Senza contare i soprusi di questi giorni: minacce, spranghe di ferro, bottiglie incendiarie contro donne e bambini. Se fosse stato un rom o un immigrato a lanciare molotov contro italiani cosa sarebbe accaduto? I delinquenti vanno puniti secondo le leggi, ma non si deve colpevolizzare un popolo: è intolleranza. E qui si sta superando ogni limite. Com’è possibile che la situazione italiana, che sta degradando di momento in momento, sia chiarissima all’estero, considerato il monito del Parlamento europeo, mentre da noi non ci si accorge di nulla? Non una sola voce autorevole s’è s’elevata per condannare questa barbarie». La protesta, «pacifica e civile», annovera anche appelli a Napolitano, Berlusconi, Maroni e alla ministra per le Pari opportunità Mara Carfagna. Delegazioni arriveranno anche da diversi paesi Ue.

«La sicurezza - spiega Spinelli - va garantita comunque, anche se si tratta di rom e sinti. Bisogna ristabilire la legalità riguardo alla violazione dei più elementari diritti umani nei confronti delle comunità romanès in Italia, costrette in condizioni deplorevoli e in contrasto con la Costituzione, con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e con le normative internazionali. Occorre smantellare i campi nomadi, che sono pattumiere sociali degradanti e frustranti, centri di segregazione permanente. Rom e sinti non sono nomadi per cultura. La mobilità è sempre forzata, mai una scelta».