Home > Il puzzle delle liste della Sinistra Arcobaleno
Aprile online 5 marzo 2008
Vittorio Strampelli
La federazione dei quattro partiti della sinistra completa la definizione delle liste in vista del prossimo 13 aprile. Il candidato premier Fausto Bertinotti capolista per la Camera nella circoscrizione Lazio 1. I quattro segretari Giordano, Diliberto, Mussi e Pecoraro Scanio, condurranno rispettivamente in Toscana, Piemonte, Lombardia e Puglia. Intanto, prosegue la polemica con il Pdci per la candidatura del tesoriere Roberto Soffritti in Emilia Romagna
La Sinistra l’Arcobaleno colloca le ultime tessere che andranno a comporre il complesso puzzle delle liste elettorali unitarie. Le prime posizioni a essere definite sono state, ovviamente, quelle dei big dei quattro partiti che compongono la federazione: il candidato premier Fausto Bertinotti sarà in cima alla lista per la Camera nella circoscrizione Lazio 1. E capilista per Montecitorio saranno anche i segretari di Rifondazione, Pdci, Sinistra democratica e Verdi: Franco Giordano in Toscana, mentre Oliviero Diliberto, Fabio Mussi e Alfonso Pecoraro Scanio guideranno rispettivamente le liste arcobaleno nelle prime circoscrizioni di Piemonte, Lombardia e Puglia.
L’attuale pretendente al trono della Regione Sicilia, Rita Borsellino, ha già pronto il paracadute nel caso non dovesse spuntarla contro Raffaele Lombardo: sarà infatti capolista al Senato in Emilia Romagna, mentre alla Camera il numero due sarà Claudio Grassi, leader della minoranza interna al Prc "Essere comunisti" eletto nel 2006 al Senato. L’attuale ministro della Sanità Paolo Ferrero dovrà scontrarsi con il presidente di Federmeccanica Massimo Calearo nella circoscrizione Veneto 1.
Riconferme in vista anche per Luxuria e Caruso. La deputata transgender corre in Sicilia, circoscrizione numero 1, come seconda in lista: una posizione abbastanza sicura, tenendo conto che nel 2006 Prc, Comunisti italiani e Verdi, con l’8,1 per cento, riuscirono complessivamente a strappare a una delle tradizionali roccaforti del centrodestra ben tre deputati. Più difficile, invece la situazione per Francesco Caruso: il no global del Prc sarà candidato al numero due, dietro Gino Sperandio, nella seconda circoscrizione della Camera in Veneto, dove alle scorse elezioni Prc, Verdi e Pdci, nonostante un 8,2 per cento di consensi raccolti, riuscirono a eleggere un solo deputato.
Pochi, tutto sommato, gli indipendenti: oltre a Rita Borsellino, Rifondazione schiererà la giovane ricercatrice precaria Cristina Tajani, per i Verdi il magistrato specializzato nei reati ambientali Gianfranco Amendola, per Sinistra Democratica la sindacalista Betty Leone.
Il Pdci che ha scelto la linea della riconferma del gruppo parlamentare, ripresenta gli indipendenti della scorsa legislatura, Luigi Cancrini e Nicola Tranfaglia. Non sarà della partita invece Marco Rizzo, parlamentare europeo che viaggia verso la ricandidatura a Strasburgo. Allo stesso modo, non sarà nelle liste Katia Belillo: l’ex ministro per gli Affari regionali all’epoca dei governi D’Alema ha infatti inviato una lettera alla direzione del Pdci per spiegare che "si può fare politica anche in altri modi".
In ovvia contrapposizione con le scelte del Pd veltroniano, nelle sotto-liste di Diliberto dovrebbe inoltre essere riservato un posto anche a Ciro Argentin, operaio della Thyssen e dirigente provinciale del partito a Torino.
Intanto, all’interno dei Comunisti italiani continua il "caso" Soffritti: l’opposizione alla ricandidatura del deputato Roberto Soffritti, per il quale si era prevista una posizione da capolista della Sinistra-Arcobaleno alla Camera in Emilia Romagna, già manifestatasi nelle scorse settimane, si è estesa fino ai vertici regionali di Prc, Verdi e Sd. I segretari regionali dei tre partiti alleati dei Comunisti italiani, Nando Mainardi (Prc), Massimo Mezzetti (Sd) e Gabriella Meo (Verdi), hanno infatti inviato una lettera di fuoco ai leader nazionali, per ribadire la propria contrarietà a questa ipotesi: se lo ricandidate qui, è il succo del messaggio, faremo una conferenza stampa contro e non faremo campagna elettorale per lui. Nei giorni scorsi, proprio intorno al nome di Soffritti, che è stato sindaco di Ferrara per quasi due decenni prima di diventare l’attuale tesoriere nazionale del Pdci, si erano scatenate forti polemiche e veti incrociati, soprattutto da parte delle sezioni e dei militanti locali di Verdi e Sinistra democratica. La segretaria ferrarese del Sole che Ride, Barbara Diolaiti, aveva addirittura inviato ai dirigenti nazionali della Sinistra Arcobaleno una "rassegna stampa" sul discusso deputato dei Comunisti italiani, suscitando un clamore tale che Soffritti, già destinato alla vetta della lista in Emilia Romagna, era passato a sperare in un posto sicuro ma fuori regione. Ma Diliberto ha continuato a tenere il punto. E la questione Soffritti resta ancora aperta.