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Il ragionamento di Giuliano Giuliani non mi stupisce...

Publie le lunedì 6 ottobre 2008 par Open-Publishing

Il ragionamento di Giuliano Giuliani non mi stupisce, ma noi testardamente continueremo ad essere comunisti, rinnovando e innovando

di Paolo Scarabelli, segretario federazione di Genova

Il ragionamento di Giuliano Giuliani non mi stupisce: conoscendolo da molti anni, sin da quando si schierava con la parte più a destra del Pds (mozione Morando), per cui ha anche ottenuto una candidatura dopo i fatti del 2001, ha sempre pensato che i comunisti fossero archeologia. Del resto, dopo molte oscillazioni, è entrato nel Prc nella fase congressuale ultima scorsa, proprio con l’obiettivo di sciogliere il Partito come si è potuto evincere dalle molte dichiarazioni fatte al congresso.

Ma, adesso, se ne faccia una ragione: ha perso il congresso e il Prc prova a riemergere, costruendo un’opposizione al governo e a Confindustria. Al contrario, la proposta cui lui fa riferimento null’altro riesce a dirci se non quello di riedificare un centro sinistra già fallito e annientato dal giudizio degli elettori. Il partito a Genova sta uscendo da una crisi politica profonda in cui il vecchio gruppo dirigente e il commissario, inviato a difenderlo, l’avevano gettato. Dopo cinque anni, siamo tornati in piazza, a parlare con i cittadini, a farci sentire a costruire relazioni dirette con i soggetti sociali che vorremmo rappresentare. Eravamo tutti in piazza, anche nelle manifestazioni della Cgil, ma non a fare passerella caro Giuliano, eravamo in tante piazze anche nelle periferie a distribuire un po’ di controinformazione.

Forse viviamo in una città diversa, ma francamente non ho ancora notato la soluzione al problema casa di cui tu parli; ho invece notato una giunta che peggiora radicalmente gli aspetti quotidiani della libertà della gente, siamo la città con più telecamere di controllo, abbiamo un assessore sceriffo di I. V. che fa il duro con prostitute, pank bestia e disperati di ogni genere, ossessionato dall’apparire come il più intransigente persecutore dei più deboli, ossessionato dall’ordine pubblico e, contemporaneamente, la Sindaca che procede speditamente verso una ulteriore privatizzazione dei servizi pubblici e in particolare dell’acqua. Sì, ho notato qualcosa: l’assordante silenzio, di fronte a tutto ciò, da chi pensavamo fosse il nostro assessore. Vedi, caro Giuliano, non so se qualche giovane, passando tra i partecipanti (molti di più di quelli che hai contato tu) all’intervento di Paolo Ferrero, ha parlato di paleontologia.

Posso però assicurarti, perché né tu né i vendoliani eravate in piazza durante i tre giorni, che sono stati moltissimi i cittadini, anche i giovani, contenti di vedere qualcuno che finalmente torna a parlare con loro e di loro. Infine, quanto al concetto trito e ritrito secondo cui il comunismo è da consegnare alla storia e oggi occorre adoperarsi per fare qualcosa di diverso a sinistra, posso dirti che anche questa non è nuova, anzi da Occhetto in poi, torna di attualità ad ogni ciclo di crisi del capitalismo. Noi, testardamente, abbiamo resistito e innovato il pensiero comunista. Questo attuale gruppo dirigente genovese era in piazza nel luglio del 2001, quando altri dicevano di non andare a quelle manifestazioni. Continueremo ad essere in quella piazza e dentro quel processo innovativo, così come continueremo ad essere comunisti, e caro Giuliano, nessuno può impedircelo.

Sullo stesso argomento hanno scritto anche Osvaldo Scotto (Prc centro storico Genova), Maria de Barbieri (segreteria federazione di Genova), Carlo Scarfò (circolo "Bianchini" Genova)