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Il referendum e il vizio del potere

Publie le giovedì 14 maggio 2009 par Open-Publishing
2 commenti

Di Pietro ha finalmente deciso che il referendum come istituto di democrazia diretta va difeso, ma che “questo” referendum e’ una emerita truffa a cui si puo’ votare solo NO o che si deve disertare.
Era ora!

I pericoli di totalitarismo insiti in un SI’ che sancirebbe la scomparsa delle coalizioni sarebbe un regalo troppo grande a Berlusconi e ne decreterebbe la vittoria assoluta con un tale premio di maggioranza da permettergli di stravolgere “da solo” qualunque principio costituzionale, mettendo le mani sui vertici di tutte le istituzioni e completando il Golpe di Licio Gelli. Sarebbe la resa incondizionata del paese a un monarca e la fine della democrazia.

Si forma intanto una campagna radicale di Micromega per il No. E nasce una campagna trasversale per l’astensione.
Ogni referendum e’ sacro, ma a un referendum “porcata” si puo’ rispondere solo o votando No ai due quesiti trabocchetto, o non andando a votare affatto, o respingendo la scheda facendo registrare questa astensione.

Io non votero’.

Il Pd e’ lacerato. La discrasia tra gli attacchi a un Pdl dispotico guidato da un B immorale e l’ordine di Franceschini di votare SI’ e’ talmente lacerante da risultare pazzoide. Eppure persino Bersani si piega all’incoerenza di un SI’ per qualche motivo che evidentemente sfugge agli umani. Ma il Pd e’ diviso, gran parte dei suoi sostenitori e’ gravemente perplessa e non riesce a capire Franceschini, il quale, se avesse principi democratici, lascerebbe liberta’ di scelta ai suoi elettori senza indicare una via prestabilita che risulta oggi impossibile da capire.

E non possiamo pensare certo a un successivo emendamento della legge porcata di Calderoli, dato che le promesse di Berlusconi sono state sempre puntualmente sconfessate e dato che in questo frangente piu’ di un membro del Pdl ha negato vistosamente che una legge elettorale che da’ i pieni poteri a B possa essere proprio da lui emendata. “Non sono un masochista” ha detto il premier. Piu’ chiaro di cosi’!

Ma il problema, ancora una volta, sta nel manico, e dalla sporca bicamerale di D’Alema continua a costituire il male oscuro dell’opposizione. Non c’e’ solo una crisi di identita’, non c’e’ solo una eclatante mancanza di prestigio dei vertici che continuano a candidare sulla cooptazione e mai sul merito, non c’e’ solo una bassezza dei valori berlusconizzati e un rinnegamento delle radici ideologiche storiche e nemmeno l’autotutela di una casta che e’ rerefente solo di se stessa… continua a serpeggiare un vizio mortale che attrae su di se’ ogni scelta: l’aspirazione all’assolutismo di potere.

E questa cozza ormai contro ogni valutazione di realta’. E’ una velleita’ megalomane e folle come quella di certi pazzi che si credono Napoleone.
Continuare a negare l’evidenza della fuga di voti e la delusione degli elettori tradizionali, illudersi davvero di poterli riprendere forzando gli italiani col bipartitismo, sognare di riavere con la forza quei voti che non si guadagnano col merito… fidare in modo velleitario e del tutto fuori da ogni realta’ in un potere assoluto che nega ogni principio democrratico...!

Il vizio congenito del dalemismo persiste anche nei successori. Ovunque essi siano, e per quanto scarse siano le loro forze e impossibile la loro vittoria, per quanto l’elettorato dica continuamente che le loro strade sono sbagliate, il potere continua insistentemente a tentarli: la massimazione del potere che, come la massimazione del lucro, e’ il vizio di fondo del neoliberismo e della legge di mercato. Ed e’ questa la loro sconfitta piu’ acre, che mostra come siano stati vinti da dentro.

Cosi’ rispondeva a un test sugli scopi della vita un bambino delle elementari: “Possesso e fama”. Non ci siamo allontanati da li’.

Appena occupano un qualsiasi posto stimabile, subito desiderano dilatarlo all’infinito, malati di totalitarismo anche la’ dove esso sembra irrealizzabile. Il vizio mortale del potere e’ come il baco che divora la mela dal suo interno finche’ non resta piu’ nulla da mangiare e si divora da se stesso. In questo vizio del potere crolla ogni ideologia, ogni valore, ogni significato storico, ogni etica. Franceschini si arrampica sugli specchi e da’ di se’ una immagine equivoca e incomprensibile.

Quel che ci arriva e’ che tutto concorre alla dittatura di Berlusconi, e che Franceschini lo aiuta.

E quel che balza evidente e’ che la questione morale non puo’ essere riproposta perche’ e’ morta da tempo, insieme alla democrazia, perche’ non e’ socialmente interessante, non interessa, ormai da troppo tempo quelli che la dovevano difendere, perche’ solo il potere conta e morale e immorale ormai hanno confuso a tal punto i loro confini da non costituire piu’ una divisione ideologica e di coscienza.

Cosi’ in questo spasmo suicida, l’Italia muore dilaniata anche da quelli che dovrebbero salvarla.

http://www.masadaweb.org

Messaggi

  • Il problema di questo referendum è che non produrrà lo sperato bipartitismo obbligatorio(sperato ovviamente da quei partiti che sperano di alternarsi al potere e spartirsi lo stato in un grande "inciucio")ma, al contrario, produrrà una enorme frammentazione in partiti e partitini che spereranno di avere un voto in più degli avversari ed una abnorme moltiplicazione di liste civetta al solo scopo di sottrarre un voto. A parte quindi la stranissima idea di imporre un bipartitismo "all’italiana" è proprio lo strumento che è sbagliato!michele

    • Ma dove ce l’ha il Pd il potere politico di frenare la deriva di regime di Berlusconi? E quando mai Berlusconi si è rivelato un contrattista valido di libertà e di democrazia? Questa gente vaneggia. E che scelga anche di dare un SI’ al referendum che renderebbe facilissima e immediata una monocrazia berlusconiana sembra totalmente demenziale se non fosse vero. E se da questa idiozia assoluta non nascesse una dittatura che non sarà una passeggiata per questo paese e da cui potremmo uscire fuori solo con una rivoluzione, verrebbe voglia di mandarli gentilmente a fare in c. come i grulli del paese. Ci sono partiti che sembrano ammalarsi di stupidità. La sindrome colpisce le meningi ed è irreveribile e fatale, una specie di lenta dissoluzione della capacità di intendere e volere. Mentre le energie scemano, e il sistema immunitario vacilla, coi globuli rossi che scappano e le membra ormai incapaci di reagire, il malato si perde in vaghi sogni megalomani, sorride, sentenzia, delira, balbetta frasi sconnesse e in quelle si avvia a una dolce e tranquilla eutanasia.

      viviana