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Il sacco dello Stato

Publie le domenica 3 gennaio 2010 par Open-Publishing
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Il pasticciaccio Vendola-Emiliano porta il chiaro marchio di D’Alema.
E’ il "nuovo" corso di Bersani, il D’Alema 2! D’Alema non ha mai governato per elezione popolare, prima ha preso il potere da solo, ora attraverso Bersani e i suoi patti privati. Chapeau agli elettori delle primarie che ci hanno portato alla bella congrega D’Alema-Bersani-Violante-Finocchiaro-Latorre! Di male in peggio! La rovina che avanza.

Con D’Alema e un B più forte che mai si riparte dalla bicamerale e dall’inciucio del ‘97. Nel ‘97 D’Alema fu eletto presidente della Bicamerale con 52 voti su 70 (quindi con i voti anche di FI e dei centristi del Polo). Già allora il duo D’Alema-B perpetrava la fine dei contrappesi su cui si fonda la democrazia per impedire a ogni potere pubblico di straripare, e voleva l’imbavagliamento della magistratura, il premierato forte con tutti i poteri nelle mani del capo del governo e sua diretta elezione popolare e un federalismo cooperativo di tipo tedesco che fu totalmente ignorato dagli intenti accentratori di B. Furono 8 mesi di lavori con B che alla fine mandò tutto all’aria. D’Alema aveva ceduto su tutti i punti ma a B non bastava.

La Lega poteva aver già da allora il suo modello federativo, ma il piano di accentramento assoluto di B è fisiologicamente il contrario di qualunque federalismo di sostanza, tant’è che continua a prendere la Lega per il naso con promesse menzognere mentre di fatto diminuisce poteri e finanze agli enti locali, al punto che, se mai il federalismo sarà fatto (ma gli italiani con referendum non lo hanno bocciato?) sarà uno scheletro vuoto a cui non compete più niente. Ma ai leader della Lega questo non interessa ormai più, rallegrati dalla recente ricchezza, e i loro scopi non sono più quelli proclamati nelle piazze ma le loro privatissime spartizioni con B. Quel potere personale e gradevolissimo è l’unica riforma condivisa per cui la Lega è pronta a distruggere ogni diritto civile e a smantellare quella Costituzione su cui già sputava, di un paese che non ha mai sentito come suo, stretta com’è al territorio tribale e agli egoismi privati.

Insomma uno schifo generale in cui non vediamo che crescere la soperchieria dei potenti, lo strapotere dei criminali, la difesa della Casta e le ruberie impunite di chi governa, nel tacito assenso della Chiesa e con un capo della Repubblica cha ha reso se stesso un inutile orpello.
A questa bella situazione il gruppo D’Alema-Bersani-Violante-Finocchiaro dà il suo sostegno indegno e indecoroso.

L’unica cosa che questa cricca di lestofanti condivide è la spartizione del bottino: furti alla collettività e accentramento di ogni potere nelle mani di pochi ras, con rapido crollo delle regole democratiche, dei diritti civili e delle potestà del popolo sovrano, fino alla gestione massimalista e autoritaria di pochi sotto uno su un malloppo condiviso: uno stato non più democratico ma feudale dove l’imperatore è padrone di tutto e i feudatari maggiori, scelti da lui, nominano i valvassori, una casta e sottocasta che si pongono sopra la legge e il buon senso, incuranti del bene pubblico e della giustizia, mentre sotto di loro muore la sterminata pianura della plebe soggetta ad ogni sopruso e privata di ogni diritto, perfino quello dell’habeas corpus, e la chiesa patteggia indegnamente con l’imperatore spazi e privilegi.

Come nel feudalesimo, l’imperatore è padrone di tutto: territorio, terra e acque, fiumi e coste, servizi, vita e morte dei sudditi, diritti e privilegi. Unus ex legibus et super leges, ac perinde deus.

Come nel medioevo, la rinascita può partire solo dai Comuni, non certo quelli vagheggiati dalla Lega, ormai dimentica delle sue finalità di democrazia partecipato (sempre che ci siano state) e deviata sull’odio sterile ai migranti e sull’abuso di piccoli poteri (i divieti nei giardini, la chiusura dei kebab, il no alle moschee), che nell’odio allo straniero e nell’avversione al diverso ha perso ogni progetto politico di democrazia e potere dal basso.

In questo quadro di basso livello, la bestemmia insolente di Brunetta, che auspica l’abolizione dell’intera Costituzione compreso quell’articolo 1 che poggia la nostra repubblica sul lavoro, non suona solo come un lazzo idiota del nano di corte, ma è la campana a morte di una repubblica che sta diventando un sultanato, fondato non sul lavoro ma sui capricci e gli abusi di una razza padrona che non disdegna l’aiuto di assassini e predoni, come un tempo si faceva con eserciti di mercenari che spesso diventavano comprimari.

A questo scempio, consenzienti, i traditori del Pd hanno messo il loro imprimatur.

Il popolo annega nell’inerzia e nell’ignoranza.
Qualche spiraglio potrebbe venire dal web. Ma sul digital divide Prodi e B sono stati pari, vietando che si migliorasse il livello informativo degli italiani, mentre ventilavano censure sul web e maggiori copyright fino alle attuali falsificazioni vergognose su facebook.

Si decide la spesa di capitali scandalosi per comunicazione tipo TAV o ponte di Messina e si ignorano volutamente altre comunicazioni, si finge di non sapere che la crescita di un paese non passa da ponti che collegano deserti o da treni che fanno risparmiare mezz’ore, ma dalla comunicazione delle idee e delle informazioni e dalla crescita della conoscenza e dalla partecipazione consapevole di un popolo alla vita di uno Stato. Anche blocca il web è indice di antidemocrazia.

Ma il potere ama le cattedrali che lo glorificano e odia le critiche lo distruggono.

E governare un popolo di incapaci è molto più facile che gestire una cittadinanza matura e consapevole.

Ramses fa monumenti a se stesso per tenere il popolo schiavo e tiene il popolo nelle condizioni di un analfabetismo cronico dove il faraone è venerato come un dio in modo acritico e fanatico.

Il divario tra chi in Italia usa internet e chi non sa usare i nuovi strumenti informatici separa chi è vittima ignara di qualunque induzione televisiva e chi comincia a stento a liberarsi dalle ipnosi di uno strapotere fine a se stesso
Al posto della banda larga (ultimi in UE) abbiamo l’arrogante dominio di Telecom e il sostegno di ambedue i poli alla conduzione sciagurata di Tronchetti Provera, che da gestore delle comunicazioni trasforma l’azienda in centro di spionaggio e ricatto sui cittadini, e questo da solo basta a dire quanto il regime politico, dx come sx, ha pesato sull’emancipazione degli italiani.

Anche qui la gestione D’Alema è stata portatrice del peggio del peggio, perfetto socio di B.

Il controllo perverso dei media, le censure in rete e la scelta politicamente bypartisan di limitare la banda larga sono tra i mezzi con cui una classe politica indifferentemente scellerata intende mantenere nell’ignoranza un popolo.

Ora la minaccia delle riforme incombe sul nostro capo in modo pauroso.
Se il giorno si vede dal mattino, ci imporranno stravolgimenti per un potere sempre più accentrato, svincolato da equità e democrazia, indifferente a ogni crisma di diritto civile, col frenetico smantellamento della Costituzione, addirittura assieme a una opposizione vile e rinnegata, già pronta a prostrarsi di fronte a un potere assoluto, finché Mammona regnerà su tutto.

Mammona è la plutocrazia, il governo dei ricchi, e, poiché le leggi sono state congegnate in modo da alimentare la ricchezza dei peggiori (mafiosa, confindustriale e finanziaria), ciò caratterizzerà la qualità della
classe regnante: criminali, assassini, corruttori, ladri e truffatori.

Abbiamo la furia devastatrice di un capo azienda, arrivato al potere con mezzi inconfessabili e illeciti, che tratta lo Stato come sua proprietà in cui egli solo deve massimare gli utili pro domo sua e non si curerà molto dei diritti delle persone o del rispetto delle cose, spinto com’è d intendi di mera predazione.

Ha cominciato con lo svuotare tutti gli organi e mezzi di contrappeso, di controllo, equilibrio e democrazia.

Nullificazione del potere parlamentare, pur essendo il Parlamento il massimo organo di rappresentanza della sovranità popolare, fino al fatto, mai visto, di un Parlamento che viene chiuso per 15 giorni per inutilità.

Svuotamento della Corte dei Conti che non potrà più bloccare gli sperperi dello Stato e le leggi senza copertura finanziaria.

Annientamento delle forze di polizia che possono sì arrestare i colpevoli ma se li vedranno poi liberati da un sistema di leggi create per favorire il crimine.

Riduzione del fisco a sistema per far arricchire i più ricchi e tenere asserviti i più poveri al di fuori di qualunque criterio di giustizia e democrazia sociale.

Distruzione del sistema processuale a strumento spuntato e inefficace che gratifica i plutocrati per seviziare i miseri.

Tentativo di nullificare la Corte Costituzionale per la distruzione finale della Costituzione e la formazione di leggi ad arbitrium del principe.

Tentativo di delegittimare la Magistratura che da arma di lotta contro il crimine deve diventare arma del Principe contro i sui nemici privati.

Nullificazione dei poteri degli enti locali affinché sopravvivano solo come involucri vuoti.

Nullificazione delle forze sindacali mediante smembramento e cooptazione.

Controllo assoluto dei media…

Il sacco dello Stato è sotto gli occhi di tutti e le forze che possono opporsi sono ancora deboli e sparpagliate e non hanno grande possibilità di espansione a causa di un popolo italiano per un terzo analfabeta e per due terzi insipiente.

Quando in un paese l’informazione di massa viene da una televisione ‘proprietaria’ che sparge ipnosi e falsità, da media embedded gestiti da membri di Confindustria e succubi delle manipolazioni del mercato e dai desideri di chi ha più capitale e impone la sua pubblicità, quando chi vota lo fa su vaghe impressioni fondate su slogan ripetuti e una pesante induzione di massa, se non addirittura su imposizioni mafiose, quando l’ideologia e la cultura sono sostituite dalla pubblicità e dalla propaganda, mancano le basi primarie per una democrazia, che richiede quanto meno elettori informati e consapevoli.

Il territorio nazionale non è nemmeno coperto da tutti i canali tv, mancano quasi dappertutto Rai3 e Lasette. La radio in certe regioni ha bande di ricezione limitate ai canali locali. I pochi giornali nei bar o luoghi pubblici sono giornalucoli locali che abituano la gente a visioni ristrette e arcaiche di piccolo territorio, in un mondo che è globale malgrado loro.

La distruzione della scuola è sotto gli occhi di tutti. Da quella che era una delle scuole di formazione e di cultura migliori del mondo, si sta andando rapidamente verso una porta di analfabeti che non sanno nemmeno scrivere in modo corretto, non sanno capire quello che leggono e leggono infine solo sms.

Della ricerca e delle università nemmeno a parlarne. I tagli del governo hanno prodotto una crisi che col tempo diventerà disastrosa, cacciando le risorse migliori e premiando i fedeli di corte, con la trasformazione del progresso in piaggeria.

E’ vero che chi impara a muoversi su internet acquisisce una visione più ampia e si libera dalle induzioni della Casta, ma 7 milioni di italiani non hanno la banda larga e il 45% degli italiani non usa internet. Siamo l’ultimo paese d’Europa.

In fatto di digital divide né Prodi né B hanno avuto interesse a migliorare il livello informativo degli italiani, mentre entrambi hanno ventilato censure su internet e maggiori copyright fino alle attuali falsificazioni vergognose su facebook.

Si decide la spesa di capitali scandalosi per comunicazione tipo TAV o ponte di Messina, ma si ignorano volutamente altre comunicazioni, si finge di non sapere che la crescita di un paese non passa da ponti che collegano deserti o da treni che fanno risparmiare mezz’ore, ma dalla comunicazione delle idee e delle informazioni e dalla crescita della conoscenza e dalla partecipazione consapevole di un popolo alla vita di uno Stato.

Ma il potere ama le cattedrali che lo glorificano e odia le critiche lo distruggono.
E governare un popolo di incapaci è molto più facile che gestire una cittadinanza matura e consapevole.
Ramses fa monumenti a se stesso per tenere il popolo schiavo e tiene il popolo nelle condizioni di un analfabetismo cronico dove il faraone è venerato come un dio in modo acritico e fanatico.

Il divario tra chi in Italia usa internet e chi non è in grado di gestire i nuovi strumenti informatici separa chi è vittima ignara di qualunque induzione televisiva e chi comincia a stento a liberarsi dalle ipnosi di uno strapotere fine a se stesso.

Al posto della banda larga (ultimi in UE) abbiamo avuto l’arrogante dominio di Telecom e il sostegno di ambedue i poli alla conduzione sciagurata di Tronchetti Provera, che da gestore delle comunicazioni ha trasformato l’azienda in centro di spionaggio e ricatto sui cittadini, e questo da solo basta a dire quanto il regime politico, dx come sx, ha pesato sull’emancipazione degli italiani.

Anche qui la gestione D’Alema è stata portatrice del peggio del peggio, in perfetta continuità con B.

Il controllo perverso dei media, le censure in rete e il piano politicamente bypartisan delle limitazioni sulla banda larga sono tra i mezzi con cui una classe politica indifferentemente scellerata intende mantenere nell’ignoranza un popolo per impedire il suo progresso culturale e civile.

Per quanto il neoliberismo sia fallito ovunque e abbia aumentato la miseria del mondo, mettendo a rischio la stessa sopravvivenza del pianeta, in Europa si marcia a pieni giri verso un neoliberismo ancora più devastante che vende tutto il vendibile, anche il lavoro o la vita umana, in modo da massificare l’accentramento di ricchezza nelle mani di pochi squali, e in Italia con Berlusconi assistiamo a uno scempio ancora maggiore in cui una casta di pochi privilegiati tenta di far cassa a spese di tutto l’esistente. E questa dissoluta sx, fino adesso, ha marciato nello stesso identico senso.

Privatizzazione dei telefoni.

Privatizzazione della rete elettrica.

Privatizzazione in alcune parti del paese del sistema di riscossione delle
tasse o delle bollette.

Privatizzazione della rete autostradale.

Privatizzazione di fatto delle frequenze televisive.

Privatizzazione dell’acqua e del sistema di depurazione delle acque.

Ultime arrivate, con Berlusconi, la privatizzazione dell’esercito.

E quella della Protezione civile.

Riuscite a immaginare qualcosa di più devastante e contro natura di un paese a costante rischio idrogeologico come l’Italia, per di più rovinato dalle opere scellerate di imprenditori sciagurati, che privatizza persino la difesa del proprio territorio, consegnandolo a quelle stesse società che hanno già rovinato tutto quello che hanno toccato?

Le prossime mete dello scellerato Berlusconi e degli sciagurati, anche nell’opposizione, che lo stanno a imitare saranno le privatizzazioni delle carceri (all’uso americano), delle scuole (per darle in pasto alla pubblicità del mercato e ai gruppi privati religiosi), delle ferrovie, e della sanità.

Quando la sanità italiana, che era un tempo la migliore del mondo, diventerà come quella americana prima di Obama, quando decine di milioni di italiani non potranno nemmeno operarsi di una appendicite, forse questi laudatori senza cervello di B si sveglieranno dal loro sonno di morti viventi, ma sarà troppo tardi.

http://masadaweb.org

Messaggi

  • sì, però... per il 2010 proviamo a non disperdere tutte le energie nel mostrare quanto fetenti sono i governanti e l’opposizione... alemeno su queste pagine penso lo si sia capito... e proviamo a spendere buona parte delle nostre energie nel PROPORRE qualcosa di PRATICO che non siano raccolte di firme, petizioni o sostegni a candidati più o meno "provvidenziali". Una altro anno speso di j’accuse autorefernziali non lo possiamo reggere. Ci sono decine di luoghi di lavoro presidiati, occupati con lavoratori sui tetti, migliaia di immigrati alle prese con i problemi dell’alloggio, dei fogli di via, centri di permanenza... carceri strapiene di disgraziati finiti dentro per piccoli reati... e via dicendo. Cerchiamo, insieme, di dare voce a queste situazioni separate e di legae queste lotte. Quanto il governo sia scandaloso e l’opposizione paralmentare non sia da meno ce lo siamo detti tante volte che ormai sembra una litania ripetuta ed autoconoslatoria. Pensaimo a cosa possiamo-vogliamo fare noi, piuttosto.

  • CERCHIAMO DI SVEGLIARE LE COSCIENZE AI TANTI ZOMPI, VITTIME DI QUESTO ’SISTEMA’ SCIAGURATO E CRIMINALE CON L’APPOGGIO DELLA FINTA OPPOSIZIONE, IN PRIMIS QUEL MATTACCHIONE E DIABOLICO MISTER BAFFINO...COMUNQUE VIVIANA UN’ANALISI PERFETTA.

    • Cara Lara
      se due terzi degli italiani queste cose non le sanno ecredono addirittura in una disinformazione sistematica e martellante, forse sarà il caso di ripeterle.
      In quanto al fare, posso risponderti con le parole di Enrico Peyretti:
      "Quanto all’azione, io non sono un uomo pratico, e non so organizzare alcunché. Il mio lavoro è soltanto per la circolazione delle idee che mi sembrano giuste e che possono promuovere comportamenti e politiche giuste. Invito il lettore a coordinare con altri sentimenti, idee, pratiche civili. Chi è capace di raccogliere e organizzare iniziative, sempre democratiche e nonviolente, sia personali che collettive, localmente o più ampiamente, farà bene a farlo. L’importante è che ognuno crei sensibilità, in sé e attorno a sé. Dalla sensibilità nascono opere concrete. Non si tratta per nessuno di fare l’ “eroe”, ma ognuno può aiutare l’azione giusta di tanti. Occorre anche il coraggio di disturbarsi.
      Credo che ci siano tante energie, buone volontà - dalla cultura della giustizia al volontariato che assiste sul territorio i bisogni primari – che hanno solo bisogno di rafforzarsi nella consapevolezza, nell’appoggio reciproco e nella collaborazione. L’Italia ne ha bisogno, affinché un afflusso di civiltà umana e solidale arrivi alla politica degenerata o fiacca. “

      viviana

    • perà a quei "due terzi degli italiani" pensi di arrivare sulle pagine di BellaCiao? Dovresti forse scrivere sulla gazzett dello sport per arrivare a aloro. Altrimenti ha ragione chi dice che ce lo diciamo tra noi auto-consolandoci :-(