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Il sacco di Firenze e i lavavetri

Publie le giovedì 30 agosto 2007 par Open-Publishing
3 commenti

Sono cresciuta a Firenze e ci torno ogni tanto e ogni volta mi si serra il cuore come a una rovina crescente.

Le amministrazioni della città, non sto nemmeno a dire quali, hanno rovinato intenzionalmente, odiosamente, vergognosamente, una delle città più belle del mondo.

Sempre più intasata dal traffico e quasi totalmente priva di parcheggi, sporca, piena di cattivi odori, coi bidoni dell’immondizia sempre pieni e traboccanti, fitta di gente stipata che non sa più come muoversi, con vigili che sanno solo riempire di multe i disgraziati cittadini ostaggi della propria città, che diventano sempre più esasperati e ringhiosi, Firenze si sta saturando inesorabilmente di arredi urbani mostruosi, impalcature di ferro, tralicci da feste, attrezzi da gimcana che deturpano le piazze storiche, le chiese celebri, le strade famose, e le amministrazioni hanno dato permessi a non finire per riempire le strade strette e sovraffollate di bancarelle, tavoli e sedie da bar, ombrelloni, edicole di souvenir, così che i piccoli autobus devono fare miracoli da funambolo per viaggiare senza arrotare qualcuno e i cittadini camminano imprecando sui marciapiedi rotti e stretti nel pigia pigia dei turisti maleducati e villani, che mangiano, defecano, sporcano, buttano.

Sembra una città abbandonata al mercato, alla villania, alla volgarità. E vedere lo stato di abbandono dei musei, senza luce, senza un’organizzazione che sveltisca le file, senza ascensori o spazi moderni di sosta e di accoglienza, senza bagni decenti, con custodi sovrabbondanti e fannulloni..

Lo dico con la morte nel cuore, ma un tempo prendevo il treno per fare la spesa a Firenze, al mercato di San Lorenzo, per girare il centro, per andare sui Lungarni, ora non ci vado più.

E ogni amministrazione è peggio. mai risolto il problema dei parcheggi inesistenti, del sudiciume della città, del traffico nevrotico, dell’inquinamento, del verde, delle zanzare, i sindaci si sono occupati solo di far soldi, di dare permessi facili a ogni sorta di sconcezza, di ammazzare di multe il cittadino impazzito, di imbruttire la città, di mercificarla fino al suo grado massimo, di lasciar morire le antiche botteghe artigiane per lasciar posto a paninerie o abbigliamenti.

Mai risolto il problema delle piene dell’Arno o quello di dove mettere le migliaia di pulmann turistici che invadono ogni buco, mai risolto il problema della salvaguardia del centro o quello delle comunicazioni con l’areoporto (la città con più opere d’arte del mondo non ha un aeroporto e i milioni di turisti che ci arrivano devono scendere a Pisa a 80 km e non hanno una comunicazione decente con Firenze), mai risolto nemmeno il problema autostradale restando Barberino ancora il peggior punto e il più pericoloso della rete autostradale, mai risolto il problema della cura delle opere d’arte o fatto un museo più moderno che non ci faccia sfigurare di fronte alle eccellenze che vediamo a Londra, a Parigi e tolga dalle cantine le opere d’arte dimenticate, mai fatta una razionalizzazione urbanistica di una qualsiasi cosa, i sindaci si sono premurati solo di vendere l’acqua pubblica di Firenze. Domenici ha trasformato l’acqua in merce.

Per 60 milioni di euro i 50 comuni delle province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo aderenti a Publiacqua hanno tramutato l’acqua, bene comune, in un souvenir da bancarella.
I 50 sindaci, a cominciare da Domenici, hanno tradito centinaia di migliaia di cittadini toscani che vedranno aumentarsi le tariffe dell’acqua e peggiorare la sua già scarsa qualità (l’acqua di Firenze ha sempre puzzato di cloro), e hanno voluto l’ingresso di ACEA in Publiacqua. Eppure Publiacqua è sotto accusa per lo scempio che ha fatto in Honduras.

Acea S.p.A. è una "multiutility", impresa a partecipazione pubblica, quotata in borsa, che gestisce i servizi di acqua, energia e metano, ampliandosi nel processo di privatizzazione dei beni pubblici avviato in Italia dalla Legge Galli del 1994, in osservanza ai comandi della Banca Mondiale e degli ordini di scuderia europei.

Veltroni ha voluto che avesse la gestione dell’acqua di Roma.
ACEA che aderisce a Confindustria ha acquisito la rete di distribuzione elettrica di Enel Roma come gestore unico. Ha partner nazionali e internazionali in Armenia, Perù (con Impregilo S.p.A.) e Albania e ha realizzato il progetto idrico Disi-Amman in Giordania, uno dei 10 più importanti del mondo.

In Honduras gestisce i servizi idricidi San Pedro Sula, seconda città e principale centro industriale dell’Honduras, in consorzio con altre società per una concessione trentennale dell’acqua che si è dimostrata disastrosa, il servizio é pessimo, non tutti i cittadini hanno acqua potabile, né pulita, né sempre.
Dov’erano i cittadini romani per volere questo?

A Firenze la cessione avvenne senza consultare il consiglio comunale di Firenze e contro la volontà della popolazione. Qualcuno sapeva che dagli 0,91 euro al metro cubo del 2005 Acea mirava ad arrivare a 3,62?
La logica del profitto ha vinto su tutto.

E devo anche leggere Tommaso Fattori su aprileonline (quotidiano sul web della SD), che si deve guardare alla "democrazia paretecipativa" secondo il modello toscano! Ma qui si pazzia!

E a Firenze ora non si deve vedere la ripublicizzazione dell’acqua o la soluzione di uno dei tanti problemi endemici della città, l’amministrazione di sinistra si sveglia.. per un attacco ai lavavetri!
la cosa ha dell’incredibile! Un’ordinanza comunale urgente prevede il sequestro dell’attrezzatura e una denuncia con pene che possono arrivare fino a tre mesi di arresto o, in alternativa (la decisione spetta al giudice), una multa di 206 euro.

La beffa maggiore è la motivazione: per toglierli dal racket. La stessa che diede Cofferati quando mandava all’alba la ruspe per radere al suolo le baracche dei rumeni, quando non si era degnato di mandare la polizia municipale o la questura nei punti dove il racket dei manovali avveniva, nei cantieri dove il lavoro nero era la norma.

Non ci sono lavavetri e non ci sono tappetini di vu comprà e non ci sono accattoni né zingari a Londra, Parigi, Madrid, Berlino...
Ma non ci sono nemmeno sindaci come questi che sono loro i primi distruttori di una città.

Messaggi

  • Non impareremo mai niente dalle disgrazie degli altri?

    COCHABAMBA

    La Bolivia, di fatto, presenta una delle poche battaglie vincenti in questa guerra.
    Nel 1999, il governo boliviano, seguendo le ricette della Banca Mondiale, aveva concesso all’impresa Bechtel la gestione e la distribuzione dell’acqua nella citta’ di Cochabamba. Questa concessione non solo violentava le forme tradizionali di distribuzione, ma espropriava i pozzi, sia privati che comunitari, e incrementava le tariffe.
    Si arrivò a rincari del 300% che i campesinos non potevano permettersi e la popolazione si ribellò...scontri, morti, centinaia di feriti e alla fine il contratto di privatizzazione fu cancellato. Ma dobbiamo arrivare a questo?

    Sono due anni almeno che Formigoni ci prova con l la privatizzazione dell’acqua
    Ma quale cristianesimo? quale democrazia? e dovrebbe essere questo il successore di Berlusconi?
    La prima città industriale d’Italia e non ha mai avuto uno straccio di depuratore!
    Una cosa da terzo mondo!
    e che non ha mai cessato di inquinare il Po e tutto il suo bacino e di inquinare l’Adriatico
    E invece di spingere per diventare una città razionale e moderna, lui e la Moratti pensano solo a far peggiorare le cose affidando la gestione dell’acqua da bere e della depurazione a una multinazionale che sarà sopra la legge e porterà Milano a regimi da terzo mondo.
    E questi distruttori i milanesi pure li rivotano?!?
    Credevo ci fosse qualche intelligenza in questa città dove ho vissuto e lavorato bene e che ho amato. Mi accorgo con amarezza che i dané non rendono più civili le persone ma solo le corrompono e che la superiorità col meridione nasconde solo arroganza e un incredibile vuoto culturale.

    viviana

  • il manifesto 29 Agosto 2007

    Il sogno d’ordine del candidato Walter

    Alessandro Dal Lago

    A me Veltroni piace. Mi è simpatico. È un uomo che non la manda a dire, ma la canta chiara. Alla fine dell’intervista di ieri al Corriere, che ho scaricato, stampato e appeso al muro, a futura memoria, lui chiarisce finalmente perchè si è candidato. Per far vincere il centrosinistra dopo Prodi? Per coronare la sua infinita carriera politica, per il momento, e far vedere che è più bravo di D’Alema? Per elargirci ancora i suoi romanzi e le sue opinioni di cinefilo? Per far pratica d’inglese, una volta eletto premier, negli incontri con il futuro presidente Usa? Nulla di tutto questo, o non solo. Perché è giusto, confessa Veltroni. Perché è un’«occasione storica», ammette. Per lui? Ma no, ci mancherebbe: non per lui, ma «per il paese», per noi. Deus lo vult, potremmo dire con gli antichi crociati. Dio vuole Veltroni.
    Perché però la storia riveli questo suo fine salvifico, è necessario che il candidato Veltroni sgombri il campo dagli equivoci. Chi ha detto che lui è buono? Lui non è affatto buono. Perchè altrimenti, parole sue, «non avremmo chiuso 28 campi Rom spostando 15 mila persone». Si notino la finezza del rimando e anche l’ingiustizia nei confronti di altri leader del Pd. Il povero Rutelli, che non è troppo buono, per avere chiuso nel 2000 un paio di campi Rom si è beccato una condanna europea (vabbé, era morta una bambina). Veltroni sposta Rom a migliaia e migliaia, e gli danno del buonista! Chi sembra aver capito tutto - chi l’avrebbe mai detto - è Calderoli. Infatti, all’assessore Cioni di Firenze, un altro che non vuole passare per buono, e infatti fa arrestare i temibili lavavetri rumeni, il nostro leghista preferito ha promesso la tessera della Lega. Per la prima e ultima volta nella mia vita, sono d’accordo con il simpatico Calderoli. Ma gli chiedo: a quando la tessera onoraria a Veltroni?
    Ma la strategia veltroniana di conquista del centro con la cattiveria non si ferma a queste bazzecole sociali. Nell’intervista appare chiaro che il Nostro si sente, anzi è, Sarkozy. Se l’aspirante castratore chimico d’Oltrape ha imbarcato noti estremisti socialisti come Attali e Kouchner (il pacificatore a suon di bombe), e l’indimenticabile Bassanini, perché Veltroni - ancora parole sue - non dovrebbe imbarcare «Beppe Pisanu, Stefania Prestigiacomo e Letizia Moratti»? Ora, a parte la Prestigiacomo, le cui benemerenze politiche mi sfuggono, il messaggio è chiaro. Scaricata la sinistra radicale, che fa tanto rumore per nulla, ecco il nuovo ministro degli interni e quello, forse degli esteri (si sa che donna Letizia parla un ottimo inglese...). Quanto a Pisanu, che non sia buono lo sanno tutti. Poco tempo prima delle elezioni, imbarcò collettivamente un bel gruppone di pericolosi clandestini e li rispedì a Gheddafi. Che fine hanno fatto? E chi lo sa. Si dice che, dopo essere stati malmenati e alleggeriti dai solerti poliziotti libici, si siano incamminati a piedi verso il Ciad o il Mali. Le loro ossa biancheggiano probabilmente nel deserto.
    Bontà l’è morta. Tempi duri per gli stranieri, i lavavetri, i Rom (vi ricordate i bambini di Livorno?), gli accattoni, i nudisti, i bulli, i graffitari, tutti questi marginali che minacciano la nostra sicurezza la quale, come è noto, non è né di destra, né di sinistra. Ma dobbiamo smetterla, noi garantisti, di preoccuparci di questa marmaglia. Francamente, altri sono in pericolo mortale. Se Veltroni (che mi ricorda, chissà perché, il film Il candidato della Manciuria) vincerà le primarie, è finita per la destra. Vedo Fini ridotto a capo ultrà all’Olimpico, Bossi giocare con i soldatini in costume bergamasco, e Berlusconi godersi per l’eternità le ferie in Costa Smeralda. La destra è diventata inutile, anzi non c’è più!
    Le città senza lavavetri, le periferie senza Rom. L’ordine regna nelle classi scolastiche. Il festival di Sanremo patrimonio dell’umanità. Festival del cinema, della scienza, della letteratura, della sicurezza e della pastasciutta in ogni provincia. L’immigrazione clandestina abolita per decreto bipartisan. Lo scalo di Fiumicino ribattezzato «Alberto Sordi International Airport», De Gregori, perdonato in una solenne assemblea pubblica al Campidoglio, e nominato ministro senza portafoglio alla Questione giovanile. D’Alema alla marina mercantile. Letta (Gianni, non Enrico) presidente della repubblica. Pisanu, agli Interni, e Cioni sottosegretario con delega alla pubblica decenza. Montezemolo al Lavoro...
    I have a dream, "Ho un sogno", direbbe Veltroni.

    • Ma di che sono pieni i giornali? Sciopero fiscale, lavavetri.. Che informazione è questa? Non so cosa sia peggio, se l’eterna commemorazione di Lady D o l’eterno Milord B che dice che il governo sta per cadere (quant’è che lo dice?) e per di più perché "contiene elementi eversivi", bello lui che incita lo sciopero fiscale come se evadere non fosse un reato contro la democrazia, lui che da sempre sottrae soldi al fisco, e se non è eversione questa.. per non parlare di P2 e mafia, che si vede non sono società eversive ma pie compagnie di buone opere.

      Su che puttanata sia lo sciopero fiscale ho già detto. Ci vuole veramente una faccia di tolla a fare certe dichiarazioni fiscali grottesche che calpestano la dignità di lavoratori dipendenti e pensionati e poi scendere in piazza sventolando lo sciopero fiscale come se non avessero scioperato abbastanza!

      Ma prendiamo questo grande atto di progresso: il carcere ai lavavetri.

      Dunque si multa di 206 € un lavavetri, non li ha, va forse in carcere per 3 mesi? Ne dubito. I cari politici hanno tolto il carcere sotto i 5 anni per non caderci loro,parenti e soci
      Dunque il lavavetri riceverà una notifica, o forse no, perché facilmente non avrà un domicilio o una residenza dove questa può essere mandata.

      L’intero processo agli assassini della giornalista Cutuli è andato a monte perché non avevano un domicilio in cui ricevere la notifica della condanna (legge voluta da B)

      Più probabilmente il lavavetri sarà ammonito, non avrà documenti o permesso di soggiorno, può essere trattenuto come clandestino e mandato a un CPT da cui scapperà e si sposterà più lontano. Come infatti avviene.

      E di tutto il clamore sul sindaco di Firenze, su chi lo imita e chi no, sulla spaccatura nel csx e balle varie, non resterà più nulla. Un’altra notizia inutile per agitare i parolai prima di passare a un altra sensazionale notizia altrettanto inutile

      Ma fare leggi che si possano anche applicare, no?!

      viviana