Home > Il signor B e santa Maria Goretti
Finalmente, dopo tanto silenzio, la Cei si è decisa ed è uscita con una dura recriminatoria in cui, se il nome dell’accusato non è esplicito, però è impossibile sbagliarlo. La Cei tira le orecchie a Berlusconi. E che orecchie!
D’altro canto l’iniziale silenzio della Chiesa era stato preso malissimo dai cattolici e più il tempo passava più la reazione irritata cresceva.
Ci sono volute migliaia di lettere di protesta di cattolici e laici, preti di frontiera e vescovi, lazzi e sghignazzi dei media di tutto il mondo e uno scandalo che da politico diventava anche religioso e alla fine la montagna si è decisa a ha partorito parole tardive ma durissime.
“Libertinaggio gaio e irresponsabile. Sfarzo narcisista e lussurioso. Uso della moralità, criticata e dileggiata con parole e fatti per scopi di tipo politico ed economico o di altro genere. Atti moralmente discutibili che coinvolgono minorenni.”
E’ il vescovo Mariano Crociata a dirlo, segretario generale della CEI, non un prete qualunque. E lo dice per la festa di Santa Maria Goretti, una santa che guarda caso anche Berlinguer aveva elogiato ma che magari B avrebbe invitato a Villa Certosa dicendo che aveva un viso d’angelo per avviarla alla prostituzione.
Parlando della Santa, che preferì morire piuttosto che cedere al suo stupratore, Crociata ha parlato di "purezza, castità e verginità, parole che oggi fanno arrossire a pronunziarle". Peccato che anche B, maestro di volgari castronerie, ricorse all’esempio della Santa quando disse che la Carfagna era una persona dai santi principi, "una Santa Maria Goretti", dal che si vede che non riesce a distinguere un cappello da un orinale. Ma, essendo Maria Goretti una Santa, e Mara Carfagna il suo contrario, non abbiamo qui un caso di vilipendio alla religione?
Continua Crociata: “La Chiesa dice no al degrado morale. Nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati, soprattutto quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio. Dobbiamo interrogarci tutti sul danno causato e sulle conseguenze prodotte dall’aver tolto innocenza a intere nuove generazioni”.
Il bravo Don Sciortino di Famiglia Cristiana era stato più esplicito e aveva chiesto immediatamente le dimissioni di Berlusconi “perché ormai la misura è colma”, spingendo perché la Cei manifestasse condanne più esplicite e coraggiose. E critiche a valanga erano arrivate da tutto il mondo cattolico: Acli, Azione cattolica, Fuci, Comunità di S. Egidio, Salesiani, francescani.. (non sappiamo di Cl che segue in genere una ambigua morale? Nè dei teodem o dell’Opus dei?). Dunque B è stato invitato a fare chiarezza e a rispondere a tutti gli interrogativi.
E ora, davanti a questa condanna della Cei, e proprio alla vigilia del G8, cosa dirà il poverino? Che c’è una Chiesa ad orologerie? Che i porporati sono rossi? O che c’è un complotto comunista in Vaticano? Dirà che il Papa è stato pagato da Murdock? Taglierà le antenne vaticane? Inviterà i credenti a non versare l’8 per mille a una Chiesa che lo scredita?
Certo, la scossa assestata dalla Cei brucia parecchio, e sentirsi chiamare ’pubblico libertino’ dal n° due della CEI non è poco. A questa mossa B è entrato talmente in crisi che in tutta la giornata lui e la sua fitta équipe di specialisti superintelligenti hanno brancolato nel buio non sapendo come reagire. Ghedini ha avanzato la tesi che B è l’utilizzatore finale di forti quantitativi di sante, ma chissà perché non suonava bene. Non hanno offerto soccorso neanche le zie suore. Né uno zio vescovo prontamente adottato. Sono entrati in tilt.
Era chiaro che la Chiesa non sarebbe stata rabbonita dalle solite valanghe di stronzate. E non si poteva fare a Benedetto XVI un attacco scorretto come a Cesa.
Ora B tenta l’ultima carta: incontrare il Papa dopo il G8, ma gli dicono che al momento non c’è posto, c’è prima Obama, e il carnet è già pieno, ma prima o poi un buchetto glielo trovano.
Andrà vestito di sacco, contrito e col capo cosparso di cenere? Insisterà sulla tesi ormai inverosimile del complotto e delle foto truccate? Per ogni evenienza Benedetto ha ordinato alle suore di non farsi vedere, caso mai qualcuna avesse un viso angelico e B le offrisse un ministero.
E domani? Invece del Family Day si farà il Crapula Day? Magari lo organizza l’onorevole Mele. O il futuro onorevole Tarantino. O la futura onorevole D’Addaria. E invece di acqua benedetta spargeremo polvere bianca? Qui Micciché potrebbe venire utile come ‘utilizzatore finale’ ma anche la segretaria della Lega sembra abbia dei buoni agganci, per non parlare di Dell’Utri e dei suoi ‘cavalli’ da ‘tiro’. Non c’è che dire, in Parlamento non manca niente. Un deputato su tre usa coca. E che siano strafatti si vede ormai a occhio. Restava come ultimo baluardo rude e forte la Lega ma ormai a escort e veline non si fa mancare niente neanche lei. Insomma immagino le risate quando hanno fatto la Fini-Giovanardi, con Fini che rideva più di tutti abbracciato a Lapo.
Se questo colloquio col Papa ci sarà, non potrebbe il Santo Padre dargli una penitenza? Che so, dimissioni immediate da qualunque pubblico ruolo e una ventina di anni in un centro di clausura trappista rigorosamente maschile a raffreddarsi i lombi roventi.
E speriamo che invece non si mettano d’accordo su un 10 per mille e sulla chiusura tombale delle madrasse. Con questi chiari di luna e il Papa che ogni tanto elogia il Governo non si sa mai.
Ma noi continuiamo a sperare che prima o poi uno così anche il mondo cattolico lo scarichi. Per quanto quel quarto di voti persi in Sicilia può far ben sperare che anche la mafia stia pensando ad un altro cavallo.
Noi ridiamo (si fa per dire) ma la situazione è seria. Il voto cattolico in Italia resta determinante anche se i credenti latitano nelle chiese. Tra europee e amministrative il Pdl ha perso 2.850.000 voti, moltissimi sono di cattolici disgustati. La luna di mele coi cattolici è finita. Ogni tipo di studio commissionato dal Pdl mostra la fuga dei cattolici. Ora la reprimenda della Cei è il colpo di grazia.
Inutilmente Letta blatera che “Le parole di Monsignor Crociata non vanno strumentalizzate in senso politico”. Se anche le consideriamo in senso morale, cosa cambia? Si va di male in peggio. E’ da cretini dire che sono interpretazione forzate. “Va bene che parlando di Maria Goretti non si potevano fare le esaltazioni delle discoteche” ma nemmeno dei festini a Villa Certosa.
B dice che si sente sotto assedio, ma chi è causa del suo mal pianga se stesso. Le ha rotte le uova? Ora mangi la frittata.
Adesso al G8 ci sarà da ridere. Si dovrebbe parlare di clima con uno che ordina centrali nucleari e inceneritori e dell’inquinamento e delle energie verdi se ne frega e anzi vuole incrementare il carbone, uno che ha un Ministro (Prestigiacomo) che alza le soglie delle sostanze inquinanti e un altro (Scaiola) che non vede l’ora di mettere scorie nucelari nell’intero paese, dopo che un altro (Lunardi) lo ha scatafasciato, ed è stata venduta l’acqua pubblica messa nelle mani della mafia e delle multinazionali. Di quale ambiente avremmo da parlare noi?
Ma i giornalisti che arrivano a fiotti da tutto il mondo a B non chiederanno nulla sull’ambiente, di cui del resto B non sa una pippa, saranno tutti assatanati a chiedergli della D’Addario e della Noemi e delle altre e sarà abbastanza imbarazzante mandare la Carfagna a ricevere le first lady, un atto di scorrettezza che non gioverà al rispetto per le signore.
Il G8 permetterà ancora di più ai giornali di tutto il mondo di scompisciarsi sulle corbellerie sessuali di B, con la D’Addario o altre escort pronte a scoop piccanti, mentre incombono foto di nudità imbarazzanti che inutilmente Ghedini imputa a ricettazione vietata, e a nessuno importerà un fico secco di quello che l’illustre statista pensa sui temi di rilevanza planetaria. Tutti si butteranno a capofitto sui suoi scandali personali e i giornalisti stranieri, che non sono dei Minzolini servili, faranno domande imbarazzanti a cui B non potrà rispondere, segnando per sempre la propria ignominia, e se poi farà il gradasso e sbatterà i pugni sul tavolo stizzito da tanta tracotanza si coprirà ancor più di ridicolo.
Ormai le dieci domande di Repubblica sono diventate molte di più e gliele stanno facendo in modo minaccioso i giornali di tutto il mondo. Non può minacciarli di tagli alla pubblicità o altre fesserie simili. Il pallone gonfiato è esploso e la puzza è incontenibile.
I giornalisti stranieri non sono dei vermi complici e immondi come quelli italiani, B non li può minacciare di licenziamento o di galera, e saranno impietosi. Anche se Minzolini e soci staranno bene attenti a non mandare in onda le figuracce di B, ce le possiamo immaginare. Sarà già tanto che non se la faccia sotto.
Il problema è che altrove i giornalisti riportano semplicemente ciò che accade, da noi questo è un attentato di lesa maestà. Siamo ormai troppo lontani da un paese civile.
Dice la corrispondente francese Padovanì: “Visto da Parigi sembra tutto così ridicolo, segnato dal decadimento di immagine di questo premier che sta trascinando nel suo declino il paese. Ho pranzato con manager di grandi aziende francesi e il quadro che danno dell’Italia è avvilente. E’ un momento di grande tristezza per chi è italiano”.
E Miguel Mora de El Pais: “L’Italia berlusconiana sembra una satrapia sudamericana, con tutte le paranoie dell’autoritarismo. Al summit gli faremo le dieci domande di Repubblica, vedremo se è all’altezza di una democrazia da G8”. Temiamo di no.
E Nick Pisa (Daily Mail): “Se una escort afferma che è stata pagata per stare con lui e se altre ragazze raccontano delle feste e se donne-immagine diventano parlamentari, queste per noi sono notizie”.
Sabina Castelfranco (Voice of America): “Se la situazione si è deteriorata, è perché la sua immagine è intaccata come mai in passato”.
Ora speriamo tutti in una scossetta. I Grandi si metteranno in salvo. Si metterà in salvo il signor B? Speriamo veramente di no.
da masadaweb.org