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Il vero problema è la partigianeria di "Liberazione"

Publie le lunedì 29 settembre 2008 par Open-Publishing
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Il vero problema è la partigianeria di "Liberazione"

de Marco Sferini, segreteria provinciale Prc Savona

Il malessere nei confronti della linea editoriale del nostro giornale, che tante volte emerge anche dalle lettere delle compagne e dei compagni, a mio parere, non riguarda gli articoli sul lavoro, sui diritti civili, sulla guerra, sulla pace, ecc. Riguarda la partigianeria dimostrata a piene pagine rispetto ad una linea politica che del tutto apertamente vuole farla finita con Rifondazione Comunista.

Il Congresso ha detto una cosa molto chiara: che ben più del 53 per cento degli iscritti non vuole sciogliere Rifondazione Comunista ma, anzi, cercare il modo per farla più forte e di massa. La stragrande maggioranza delle compagne e dei compagni non vuole neppure vedere la chiusura di "Liberazione", ma semmai il rispetto della linea del Partito da parte del suo giornale quotidiano, quindi mi sembra che si potrebbero fare tre cose: comperare tutti "Liberazione"; abbonare tutti i circoli del Partito e le federazioni a "Liberazione"; diffonderla in ogni manifestazione, ovunque sia possibile.

Questo come misure di micro-salute pubblica. Certo, poi esiste una realtà ben più complessa che riguarda purtroppo una normativa che sta per essere approvata e che finirà col far chiudere "il manifesto", "Liberazione", "la Padania", "Europa", ecc. Se così sarà cercheremo tutti insieme di ricominciare, di riprendere ad avere un giornale nelle forme e nei modi possibili. Ma finché sarà probabile una via di fuga dalla chiusura e dal fallimento quella via va percorsa.

Le accuse rivolte al Partito mi sembrano, per tutto questo, pretestuose, come lo sciopero indetto che non ha lo scopo di salvaguardare i lavoratori di "Liberazione" (tant’è vero che i poligrafici non vi hanno partecipato), ma che tenta di indebolire Rifondazione Comunista col solo scopo di favorire una minoranza interna che sempre più è un partito nel partito. Questo gioco al massacro non giova a nessuno.

La mia solidarietà rinnovata ai poligrafici di "Liberazione", al giornale in quanto tale e al nostro Partito.

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