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Il voto al federalismo

Publie le mercoledì 25 marzo 2009 par Open-Publishing

L’Italia dei Valori vota il federalismo di Calderoli?!

Un federalismo antidemocratico che non è nemmeno per la democrazia diretta del territorio, visto che la Lega ha votato ogni taglio fatto ai bilanci regionali e ogni riduzione dei poteri garantiti dalla Costituzione agli enti locali (ultimo il Piano casa dopo l’ICI, gli inceneritori, le discariche, la militarizzazione del territorio, i beni archeologici affidati alla Protezione Civile di Bertolaso, la tassa per la sanità…) , una riduzione sconcia fatta da Berlusconi per il suo proprio assoluto monopolio, unica cosa che gli interessa, in nome di un centralismo assoluto che in 5 anni farà perdere alle Regioni altre competenze e altri fondi, in una riduzione grottesca del loro potere.

Un federalismo che nega la solidarietà tra regioni e il valore unico della Nazione, che non è fatto affinché gli italiani attuino un miglior controllo sulla spesa pubblica ma per fini separativi e scissionistici.

Un federalismo che nega i diritti universali dell’uomo e l’uguaglianza dei cittadini italiani di fronte alla legge, che non nasce per il bene dell’Italia ma per legittimare pregiudizi barbari, razzisti, xenofobi e anti-italiani, in una legge pasticciata e malfatta, che il popolo italiano ha già respinto con referendum.

Un federalismo in cui non si ristrutturano in modo equo le regioni, si condannano le più piccole, povere e svantaggiate, non si dice cosa accadrà alle regioni a statuto speciale, né quanto ci costerà questa legge, violando l’art. 81 che impone tassativamente che ogni legge che comporti un costo deve indicare come intende coprirlo.

Un federalismo che duplicherà il carrozzone statale, il parassitismo pubblico, i clientelismi, il nepotismo, aprendo altri bacini di posti di lavoro da usare per lo scambio elettorale, senza eliminare i danni già esistenti del malaffare e degli enti inutili o sovrabbondanti.

Un federalismo che non si cura nemmeno di abolire le Province. E che aprirà infiniti contenziosi tra enti dello Stato essendo le competenze confuse e mescolate, perché dove non si leva nulla, si lascia tutto il vecchio e ci si costruisce sopra, si può avere solo un pasticcio.

Ma questio pasticcio Di Pietro lo vota? Stentiamo a capirlo come stentammo quando si oppose a una commissione parlamentare che facesse luce sulle responsabilità di Governo nei truci sui fatti di Genova.

Il Pd si astiene? Prosegue sulla linea perdente di Veltroni? Ne dobbiamo vedere ancora molte di queste astensioni pilatesche?
Spera così di attrarre a sé la Lega? Spera di recuperare i voti perduti al Nord? Ma non diciamo sciocchezze!!

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