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«Immigrati soccorsi a colpi di mitra» Sotto accusa nave militare francese
Publie le lunedì 29 settembre 2008 par Open-PublishingInterrogazione del Prc alla Commissione Ue: spari in aria e armi spianate durante un "salvataggio" a Lampedusa
«Immigrati soccorsi a colpi di mitra» Sotto accusa nave militare francese
«Militari francesi della missione Frontex hanno sparato colpi di mitra durante un’operazione di salvataggio di alcuni migranti che stavano per annegare al largo di Lampedusa. Le armi, poi, sono state tenute spianate contro i naufraghi fino all’entrata in porto nonostante non ci fosse alcun pericolo». L’incredibile e grave episodio è stato denunciato dall’europarlamentare di Rifondazione Comunista, Giusto Catania, in un’interrogazione inviata alla Commissione europea.
«Nella notte tra il 23 e il 24 settembre scorso e, in seguito, la sera del 24 settembre - si legge nell’atto ispettivo - la nave "Arago P675", apparentemente facente parte della Marina militare francese e svolgente funzioni di guardacoste, ha soccorso e trasportato a Lampedusa un gruppo di migranti. La nave aveva a bordo almeno sei ufficiali in uniforme militare, armati di mitra e manganelli». Nel corso del secondo recupero, secondo quanto afferma l’europarlamentare del Prc riportando i racconti dei testimoni, «a causa della tensione causata da un errore durante la manovra di avvicinamento, i militari hanno sparato alcuni colpi di mitra in aria».
«In seguito, gli stessi avrebbero mantenuto i mitra puntati contro i naufraghi fino all’entrata in porto a Lampedusa - sostiene Catania - Fatto che può essere testimoniato sia da operatori umanitari presenti che da fotografie e filmati in nostro possesso». In sostanza, i militari francesi avrebbero esploso alcuni colpi di mitra (dopo che le due imbarcazioni si erano urtate per un errore di manovra), chiedendo contemporaneamente di mantenere la calma ma senza abbassare le armi e tenendole puntate sugli immigrati per tutto il tragitto.
La nave "Arago P675" è impegnata nella missione congiunta di pattugliamento Nautilus III, coordinata dall’agenzia europea Frontex e attiva nel Canale di Sicilia, tra la Libia, Malta e l’Italia. Nell’interrogazione, Catania chiede alla Commissione se sia al corrente dell’utilizzo di armi nelle operazioni di recupero svolte sotto l’egida di Frontex e se questo sia conforme al mandato ricevuto. Domande cruciali per il futuro dell’agenzia: da un lato c’è il direttore Laitinen che ammette il fallimento dei pattugliamenti; dall’altra il Parlamento Ue che chiede più rispetto dei diritti umani.
In attesa che la Commissione faccia le verifiche del caso, nei mari italiani continua lo sbarco di immigrati, nonostante le cattive condizioni del mare. In particolare a Lampedusa, dove un barcone con a bordo tra le duecento e le trecento persone è stato soccorso a una quarantina di miglia a sud-est dell’isola siciliana da una nave della Marina militare.