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In Calabria,domani, facciamo sorgere il bene contro le mafie
Publie le martedì 20 marzo 2007 par Open-PublishingXXI giornata della memoria
per le vittime e dell’impegno
In Calabria,
domani, facciamo
sorgere il bene
contro le mafie
di don Luigi Ciotti
Polistena, Piana di Gioia Tauro, terra di Calabria.
Saranno circa trentamila provenienti
da tutt’Italia domani, mercoledì 21
marzo, per le strade della cittadina calabrese,
per la dodicesima giornata della memoria e
dell’impegno in ricordo delle vittime delle
mafie. Un impegno che ci sentiamo di dover
rendere alle oltre settecento vittime uccise
dalla criminalità organizzata ed ai loro famigliari.
La Giornata della memoria e dell’impegno
è dedicata, soprattutto a loro, semplici cittadini,
magistrati, giornalisti, appartenenti alle
forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori,
sindacalisti, esponenti politici e amministratori
uccisi solo perché, con rigore e coerenza,
hanno compiuto il loro dovere.
Memoria è anche impegno. Impegno verso la
società tutta e, prima ancora, verso la nostra
coscienza di cittadini, laici e cristiani, che vivono
il proprio tempo con speranza, senza rassegnazione.
I loro nomi risuoneranno lungo le
vie del corteo che da Piazzale Catena giungerà
a Villa Italia. Ciascun nome corrisponde a una
storia, una data, una vita spezzata. In terra calabrese
è in corso un processo di cambiamento
della cultura: segnali di cittadinanza, con
protagonisti persone, gruppi impegnati in
percorsi di conoscenza, di consapevolezza, di
denuncia, di operatività come antidoti necessari
al proliferare della criminalità organizzata.
La lotta alla criminalità non ha sud e non ha
nord. Il problema è di tutti. Siamo davanti a
una vera e propria guerra. Una “guerra” fatta di
soldati, di armi, di morte ma al tempo stesso
dimenticata, invisibile. E che si alimenta, prospera,
governa e continua a fare vittime.
E sono proprio i numeri e le statistiche che ci
costringono a riflettere, ad intervenire, a prendere
coscienza che siamo davanti ad un fenomeno
sociale ed economico di proporzioni
drammatiche. Soltanto negli ultimi dieci anni
ben 2500 persone sono rimaste vittima del crimine
organizzato e di queste 155 vittime innocenti.
E non possiamo dimenticare anche i
“morti vivi”, ovvero “le vittime dell’usura, del
racket, della droga. Ma i traffici delle mafie fanno
anche altre vittime: ci sono il contrabbando
e la tratta degli esseri umani dietro alle 7mila
persone, tra cui 2.141 dispersi che dal 1988 sono
morte sulle rotte per raggiungere l’Unione
europea.
Davanti ad una guerra come quelle che ogni
giorno combattiamo contro le mafie, c’è bisogno
di una sensibilità nazionale. Quindi, il 21
marzo a Polistena, in Calabria, come occasione
per ribadire la solidarietà nazionale sulla
questione della lotta alle mafie, come occasione
per rendere tanto più tangibile il filo rosso
che lega tutti le regioni e le città del nostro paese
nella memoria, nella resistenza, nella elaborazione
di culture e prassi sociali e politiche
antagoniste alle mafie.
Il 21 marzo a Polistena per affermare che
ognuno di noi è presente, per fare la nostra parte.
Non per essere eroi, ma semplicemente cittadini,
con i nostri diritti e i nostri doveri. “Calabria”
dal greco “kalon-brion”: “faccio sorgere il
bene”. Il 21 marzo a Polistena per testimoniare
il bene ed il positivo presente in questa terra
meravigliosa. Un bene sorto nonostante i
grandi problemi e le profonde contraddizioni
che da troppo tempo lacerano questa regione,
un bene che nasce dall’impegno di tanti cittadini
onesti a cui dobbiamo riconoscenza e gratitudine.
Abbiamo bisogno più
che mai di una politica
che recuperi il suo primato
e la sua sostanza etica. Non
onnipotente, ma nemmeno
appiattita sulla pura gestione
dell’esistente per la paura
di perdere consenso. Una
politica che sappia trasformare
e guardare lontano,
perché solo una politica capace
di progetto, di tensione,
di sogno, di profezia, è
una politica vicina alla vita.
Dobbiamo creare una vicinanza
tra il senso del vivere
e una politica che dia senso
alla vita. Perché la politica
ritorni ad essere quel camminare
insieme che riempie
di libertà e speranza il
nostro essere cittadini. Ne
hanno bisogno i tanti parenti
delle vittime di mafia,
ne abbiamo bisogno tutti.
In attesa di una primavera
senza mafie.
segue dalla prima
http://www.liberazione.it/giornale/070320/default.asp