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In ricordo di Giorgio Romagnoli

Publie le martedì 1 settembre 2009 par Open-Publishing
2 commenti

Siamo sempre stati e continueremo ad essere profondamente critici nei confronti della gestione sindacale delle organizzazioni confederali a tutti i livelli.

Ma sappiamo anche riconoscere rispetto e stima per "avversari" che riteniamo meritarseli.

Tra questi c’è stato sicuramente Giorgio Romagnoli, venuto a mancare alcuni giorni fa.

Evitiamo di comporre frasi retoriche, a Giorgio per primo non sarebbero piaciute e ci limitiamo quindi a pubblicare e diffondere alcune brevi righe scritte in ricordo di Giorgio dal Segretario Generale della Uilca Massimo Masi, un altro "avversario" che siamo portati a stimare e rispettare.

Di nostro aggiungiamo soltanto il ricordo della strenua ma sacrosanta battaglia condotta anni fa da Giorgio Romagnoli contro la vendita di Bnl alla Unipol, battaglia combattuta con forte esposizione personale ed in totale controtendenza e contraddizione col suo mondo politico/sociale ed anche geografico di origine.

Al di là delle altre centinaia di altre volte che ci siamo trovati su sponde opposte, di quella battaglia - che ce lo ha fatto sentire veramente "compagno" nel senso che dice Masi - a Giorgio Romagnoli non possiamo che essere grati.

La Redazione


CIAO GIORGIO: un caro amico, un grande compagno

Ci sono persone che lasciano segni profondi nella propria esistenza. E Giorgio Romagnoli, per me, è stato molto di più che un collega di un altro sindacato: è stato un caro amico, è stato un grande compagno (parola desueta nel mondo senza ideali di oggi ma con un grande valore per la nostra generazione).

Giorgio era più vecchio di me di alcuni anni (badate bene nelle nostre zone, a Bologna, si usa dire “l’è piò vech” - è più vecchio - non in senso spregiativo ma per significare maggiore esperienza di vita) ma eravamo entrati quasi assieme nel sindacato.

Io troppo a sinistra nella mia collocazione politico-sindacale, lui troppo a destra per la sua ubicazione. Tutti e due riformisti anche se all’epoca era sinonimo di revisionismo.

Quanti picchetti, quante assemblee fatte assieme: “La fai tu oggi la relazione? Si perché devo dare una lezione a qualcuno dei miei che non vuole capire”. Oppure “parla tu oggi che poi ti vengo dietro”. E ancora “che fa la Fabi? Non aver problemi parlo io con Grimaldi”.

Quante telefonate prima delle riunioni per cercare un punto comune fra la mia e la tua sigla. Quante soluzioni, quante “incazzature”, quante parolacce. Poi quelle riunioni infinite, dove sembrava che dovessimo cambiare il destino del mondo sindacale; quel tragico 2 agosto, con tutti quei morti, con quel sapore aspro di tragedia che mi è rimasto in bocca per molti anni.

Quel nostro impegno politico, quell’ultima sigaretta (maledette sigarette!!! Quando ho smesso nel 92 mi dicesti “bravo” ma non ci provare a convincermi) fumata davanti al portone della CGIL di Via Marconi.

Quei dibattiti alle Festa dell’Unità, diversi ma assieme.Quei consigli sulla previdenza (tu ci hai messo del tuo per spiegarmi ma purtroppo Giorgio ancora oggi non ne capisco nulla), quei comunicati ai lavoratori scritti in fretta e furia.Poi, come raramente capita, le nostre strade politiche avevano preso percorsi simili. Nei viaggi in treno verso Roma, spesso, ci chiedavamo chi dei due si era spostato più a sinistra, chi dei due aveva cambiato idea. Dibattito che sconfinava nell’attualità politica e sindacale, senza una conclusione. Tanto prima o poi finivamo a discutere di Guazzaloca e di Cofferati.

Non ci siamo persi di vista nemmeno quando sono entrato in Segreteria Nazionale perché tu diventasti responsabile del Coordinamento Nazionale della Fisac/Cgil della BNL. Quei nostri incontri al “Fiammifero strano” per ricordare “la nostra bolognesità “ il nostro modo di fare sindacato basato più sui fatti che sulle parole, che ci ha sempre contraddistinto.Poi sei andato in pensione. “Giustamente” come dicevi. E “giustamente” oggi sono a piangere la tua scomparsa. Ciao, Giorgio, caro amico mio, grande compagno di tutti.

Massimo Masi

http://www.uilca.it/pagine.php?id=2367

Messaggi

    • Di Giorgio Romagnoli, oltre che collega nella stessa azienda, sono stato in anni ormai lontani compagno di partito e di organizzazione sindacale e successivamente, dopo aver lasciato quel partito e quel sindacato, anche irriducibile "avversario", nel senso indicato dai compagni di InformationGuerrilla.

      Nemmeno io voglio abbandonarmi a frasi retoriche .... dico soltanto che anche nei profondi dissensi era cosa difficile non provare stima e riconoscimento di assoluta onestà intellettuale in una persona come Giorgio.

      Ed anche io, pur già in una fase di sostanziale contrapposizione con lui e con la Organizzazione che dirigeva in Bnl, non posso dimenticare il suo impegno, del tutto controcorrente ma anche alla fine vincente, contro l’acquisizione della Bnl da parte dell’Unipol.

      Per cui, ricordando nell’occasione anche l’amico e compagno Marco Giambarba, anche io ringrazio Massimo Masi per le bellissime parole ed anche Valerio ( immagino Grimaldi) per il suo telegrafico ma assai significativo commento.

      Saluti fraterni.

      Dario Mariani