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Informazione e disinformazione

Publie le domenica 19 marzo 2006 par Open-Publishing

Qualcuno sostiene che il berlusconismo è penetrato profondamente nella cultura italiana e che è necessaria un’opera di bonifica che vada al di là della vittoria della sinistra alle prossime elezioni.
Questo rapido e semplice confronto forse dà ragione ai sostenitori della tesi di cui sopra. Un evento, due cronache: la prima è di Le Monde, giornale "indipendente" francese, secondo alcuni schierato a sinistra, ma difficile da descrivere: l’aggettivo più inflazionato per definirlo, anche in Italia, credo sia: "autorevole". La seconda è della "Repubblica": giornale nato a sinistra (secondo Berlusconi è ovviamente la Pravda), una volta sicuramente autorevole, ma oggi...

Non starò a commentare le due cronache dello stesso avvenimento: chiunque abbia un po’ di cervello se ne accorgerà da solo della differenza tra una cronaca reale, politica degli avvenimenti e la morbosità parfum pisanu/vespa/cogne che oramai contamina quasi tutti i giornalisti o presunti tali, di destra o di sinistra. Ci sarebbe forse da discutere se questa forma mentis è colposa o dolosa, ma forse ci spingerebbe troppo in là.

Leggete, confrontate e giudicate.

http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-734511,36-752040@51-725561,0.html

http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/esteri/sorbona/finesett/finesett.html

Per chi ha difficoltà col francese, qui sotto la traduzione dell’articolo di Le Monde.

Gli anti-CPE stanno per vincere la loro scommessa: secondo la CGT, la terza giornata di mobilitazione contro il Contrat Première Embauche avrebbe riunito più di un milione e mezzo di persone, di cui 350.000 a Parigi. l’Agenzia France Presse ha riportato 1.145.000 secondo le cifre degli organizzatori.

Partiti nel pomeriggio da piazza Denfert-Rochereau, gli studenti e i liceali aprivano il corteo ballando e cantando al ritmo dei sound-systems; dietro seguivano i sindacati dei lavoratori. Numerosi genitori accompagnavano i loro ragazzi. Sugli striscioni, gli oppositori al CPE ripetevano i giochi di parole già rodati dopo diverse settimane di mobilitazione: “assez d’être Citrons Pressés Essorés” (basta essere Limoni Spremuti e Asciugati!), “Diritto all’avvenire” o “No ai giovani-usa-e-getta”, scandivano i liceali in corteo. Uno striscione mostrava Dominique de Villepin circondato da fiamme con lo slogan “Contratto Per l’Inferno”, un altro portava scritto: “CPE: Come Perdere le Elezioni?” Giovani manifestanti scandivano “A chi vuole precarizzare i giovani, i giovani rispondono:”Resistenza!””

Molti leaders dell’opposizione, i socialisti Laurent Fabius e Dominique Strauss-Kahn, e la comunista Marie-George Buffet, erano presenti al corteo.

“E’ una manifestazione di massa e de Villepin farebbe bene a ritirare immediatamente il CPE” ha rincarato la dose Maryse Dumas, numero due della CGT. Il leader della CFDT, François Chérèque ha dichiarato: “Non è comprensibile che un ministro davanti ad una manifestazione di questa portata rimanga fermo nel suo proposito”. Dal lato suo, Jean-Claude Mailly, segretario generale di FO ha detto: “non vogliamo un dialogo ingannevole. Bisogna che il primo ministro accetti che non vogliamo più il CPE: a partire da ciò si può negoziare”.

Bruno Julliard, il presidente dell’UNEF, affermava ad inizio corteo: “oggi, si vede benissimo che la mobilitazione è sempre più forte. O il governo decide di ragionare e ritira il CPE da subito, o sarà obbligato a farlo la settimana prossima perché scenderemo di nuovo in strada. Il governo deve sapere che non gli daremo tregua. L’unica condizione per qualsiasi dialogo è il ritiro del CPE. Noi abbiamo fiducia che il movimento ce la farà”. Gli altri sindacati degli studenti alzano il tono, come fa Philippe Jamin (SUD-étudiant): “Se il governo non si muove dopo questa manifestazione, chiameremo allo sciopero generale e a manifestare tutti i martedì e io giovedì”.

Nel resto della Francia le manifestazioni sono iniziate un po’ prima durante tutta la giornata. I cortei hanno visto sfilare moltissima gente: tra 20 e 50 mila a Tolosa, tra 15 e 35mila a Rennes, tra 10 e 25 mila a Lione, tra 4500 e 15mila a Roanne, tra 7mila e 10mila a Poitiers, tra 9500 e 15mila a Pau, tra 4500 e 10mila a Strasburgo, tra 10 e 20mila a Montpellier, più di 20mila in Lorena. A Tulle, dove sono sfilati tra 4 e 7mila manifestanti, François Hollande, il segretario del PS ha preso parte al corteo. I sindacati si riuniranno a Parigi in serata per decidere il da farsi: si parla di uno sciopero per la settimana prossima.


Ma allora gli scontri se li sono inventati quelli di Repubblica??? No, certo. Qualcosa è successo e anche le monde lo riporta. Il quadratino a sinistra dell’articolo si intitola "Lievi incidenti": eccone la traduzione.


Una cinquantina di persone hanno affrontato, sabato verso la fine del pomeriggio, le forze dell’ordine in Place de la Nation, punto di arrivo della manifestazione parigina contro il CPE, lanciando delle bottiglie in loro direzione. Lievi incidenti si sono verificati all’angolo tra Place de la Nation e Avenue de Bouvines, quando questi giovani, il viso coperto da sciarpe o cappucci, hanno lanciato delle bottiglie verso i CRS senza che questi ultimi replicassero.
Poliziotti in civile sono intervenuti per disperdere i giovani utilizzando dei lacrimogeni. Questi ultimi si sono successivamente raggruppati e hanno distrutto un’automobile che è stata successivamente incendiata da un fumogeno.