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Ingrid Betancourt, un Nobel?

Publie le martedì 17 giugno 2008 par Open-Publishing

Il Nobel a mia figlia? Grazie Unità
Yolanda Pulecio de Betancourt
Caro Antonio Padellaro,
i nostri ringraziamenti per la campagna d’informazione che il prestigioso quotidiano che dirige sta svolgendo per la liberazione di e per il lancio della proposta di assegnarle il Premio Nobel per la Pace.

Si tratta di un fatto importante che ci commuove e ci fa sentire, ancora una volta, la solidarietà e l’affetto straordinario dell’Italia.
Ci auguriamo vivamente che venga raccolta e sostenuta da tutti gli uomini di buona volontà.

Per noi, come per tutte le famiglie del mondo, Ingrid è prima di tutto una figlia, una sorella, che ci è stata strappata via - ormai da oltre 6 lunghissimi anni - proprio in ragione del suo impegno civile e politico per assicurare alla Colombia una società più giusta ed equilibrata in un mondo migliore.
Il suo sequestro da parte delle Farc è avvenuto - così drammaticamente - proprio mentre cercava con tutta la sua forza un difficile dialogo per la pace.
Nella sua lettera, uscita da una terribile prigionia, ritroviamo la stessa determinazione e una lucidità di analisi difficili da immaginare in una creatura costretta a una vita disumana.

La sua mancanza rappresenta per noi e per i suoi adorati figli Lorenzo e Melanie come per i suoi nipotini Stanislav e Anastasia, un vuoto incolmabile.
Speriamo sempre con l’aiuto di Dio e l’azione della comunità internazionale, di riabbracciarla presto.
Un saluto affettuoso
Yolanda Pulecio de Betancourt, Astrid Betancourt