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Intercettazioni: il volto sconosciuto del paese

Publie le martedì 20 giugno 2006 par Open-Publishing

Una riflessione senza peli sulla lingua sul fango emerso dalle intercettazioni di Potenza :

Tra galera e tribunale

di Comiromanord

La legge sarà pronta presto. Preparate il borsone

Lassù sul Monte di Citorio qualcuno sta studiando il modo giuridico-legislativo per poter presto mettere i ferri ai cronisti zelanti che rivelano i dettagli delle intercettazioni e delle inchieste giudiziarie.

Oggi, ad esempio, le intercettazioni di Vittorio Emanuele e di Salvo Sottile mettono in luce quegli aspetti del paese che qualcuno vorrebbe tenere gelosamente nascosti: il sesso a Palazzo Chigi e alla Farnesina, la gelosia di Vittorio Emanuele per la barca di D’Alema, la moglie del leader di AN che avrebbe procurato un posto di lavoro a un giovanotto, Bertinotti elogiato da Berlusconi e dai reali di Savoia.

Ma la cosa più grave che viene fuori da queste intercettazioni è il dialogo tra Sabbatani Schiuma e Salvo Sottile sul pesante coinvolgimento di giudici della Corte di Appello, i quali in virtù di amicizie partitiche avrebbero eseguito a comando quanto richiesto da partiti amici.

Ciò, qualora confermato dall’inchiesta, vorrebbe dire che il comune cittadino non ha scampo.

Diventa a questo punto legittimo il sospetto che i processi penali, amministrativi e civili si possano aggiustare in un enoteca o in un ristorante attraverso il contatto con i giudici amici appositamente assegnati nelle varie sezioni di Tribunale.

I dubbi riportano a quando il TAR ha dato torto ad Alessandra Mussolini, mentre il Consiglio di Stato, subito dopo, le ha dato ragione. E’ un fatto dipeso da due diverse interpretazioni delle norme o da due diversi orientamenti politici di TAR e Consiglio di Stato?

Domenico Ciardulli

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