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Intervento di Luisa Morgantini al Parlamento Europeo sulle bombe a frammentazione
Publie le venerdì 29 ottobre 2004 par Open-PublishingStrasburgo - Plenario del 28 - 19 - 2004
Oggi che la guerra sta diventando mezzo di governo del mondo, afferrarsi alle regole del diritto internazionale è la salvezza contro la barbarie e la legge del più forte.
La richiesta contenuta nella risoluzione comune che voteremo oggi introduce questo argine e chiede una moratoria ma anche un impegno per l’abolizione dell’impiego, produzione, stoccaggio ed esportazione delle munizioni cluster, munizioni che sono oltremodo pericolose per la popolazione civile.
Sono donne, bambini, vecchi, uomini che ho visto con le carni lacerate e gli arti amputati a Kabul, a Kandahar o nel Kosovo nelle cliniche che cercano di salvare il salvabile; barbarie perché queste bombe sono usate dai nostri democratici paesi, aerei Usa hanno lasciato migliaia di bombe a frammentazione nel territorio afgano o oggi nel territorio iracheno .
Nei dintorni di Kabul ho visto quegli oggetti gialli che attraggono i bambini e che in Afganistan erano dello stesso color e delle razioni di cibo che , sempre dal cielo , arriva vano nei villaggi.
Sono almeno 57 i paesi che detengono stock di munizioni cluster di questi 22 sono in Europa , 5 in Africa, 7 nelle repubbliche ex sovietiche, 11 in medio oriente e Nord Africa , 5 nelle Americhe .
Non c’è dubbio che vi è una violazione delle disposizioni del diritto internazionale, dobbiamo far prevalere all’utile militare la logica della tutela dei diritti umani, il diritto alla vita per milioni di essere umani.
E’ un obiettivo che dobbiamo assumerci se non vogliamo morire nell’ipocrisia, parlare di diritti umani e produrre ed usare armi che non solo uccidono all’istante ma continuano ad uccidere anche dopo.
P er il parlamento europeo questo deve un impegno come lo è stato , grazie all’impegno di migliaia e migliaia di cittadini e le Ong, per la ratifica della convenzione antimine di Ottawa , ma dobbiamo ancora convincere Polonia Finlandia e Lettonia ad aderirvi.
Giungere a negoziare un nuovo Protocollo della convenzione ONU sulle armi convenzionali, e promuovere in occasione della conferenza di revisione di Ottawa un consenso tra gli stati affinché le mine anticarro dotate di inneschi sensibili che esplodono al contatto umano possano essere bandite, anche nella commissione sviluppo ne abbiamo discusso.
Sappiamo che non basta una risoluzione non possiamo fermarci , per questo chiediamo un monitoraggio permanente del Parlamento Europeo e dell’Unione.
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COMUNICATO STAMPA
"No all’uso di munizioni cluster e mine anticarro"
Voto di Strasburgo favorevole alla risoluzione
"La risoluzione votata oggi sulle munizioni cluster e sulle mine anticarro manda un segnale politico importante ai governi dei Paesi membri dellÂ’ Unione Europea: è ora di mettere fine allo stillicidio di vittime civili causate dallÂ’uso di queste armi indiscriminate". L’ ha dichiarato oggi lÂ’On. Luisa Morgantini, Presidente della Commissione per lo Sviluppo del Parlamento Europeo.
"Sono donne, bambini, vecchi, uomini che ho visto con le carni lacerate e gli arti amputati a Kabul, a Kandahar o nel Kosovo nelle cliniche che cercano di salvare il salvabile - ha continuato la deputata parlamentare - barbarie perché queste bombe sono usate dai nostri paesi "democratici", aerei Usa hanno lasciato migliaia di bombe a frammentazione nel territorio afgano o oggi nel territorio iracheno
La risoluzione fa seguito ad un’audizione, tenutasi il 6 ottobre scorso, presso il Comitato Sviluppo, che aveva per tema il devastante impatto umanitario delle munizioni cluster, ed è il risultato della intensa collaborazione tra parlamentari europei e Ong di paesi quali Germania, Irlanda, Italia e Regno Unito.
"Dobbiamo ora continuare il nostro impegno per fare si che questa risoluzione sia solo il primo passo verso la completa eliminazione della minaccia rappresentata da queste vere e proprie armi di distruzioni di massa ad effetto ritardato," ha concluso lÂ’On. Morgantini.
Contatti
lmorgantini@europarl.eu.int




