Home > Intervista a Monia Benini sull’attualità.

Intervista originale pubblicata sul blog Esperanto con audio: http://esperanto.typepad.com/my_weblog/2009/10/nucleare-internet-beppe-grillo-e-scuola-intervista-a-monia-benini-pbc-.html
Ogni tanto capita anche a me di fare una bella intervista, con una persona sincera e semplice. Oggigiorno ciò è molto difficile, come d’altronde è difficile cercare di fare Informazione.
Ieri ho avuto una chiacchierata con Monia Benini, presidente della lista civica nazionale Per il bene comune che si è presentata ai cittadini per la prima volta nelle elezioni politiche del 2008, ricordate quelle vinte da Berlusconi?
Monia mi ha parlato di molte argomenti interessanti, con la voce semplice ma combattiva di chi centra poco con il politichese e con i salotti televisivi.
La sua posizione sul nucleare è decisa, e ci tiene a ricordare di una campagna svolta dalla sua lista civica a favore della raccolta di firme contro il nucleare.
<> > mi dice all’inizio dell’intervista.
Poi continua, spiegando che << Abbiamo già preso dei contatti per essere ricevuti dal Presidente della Repubblica Napolitano e faremo copia di tutto il materiale raccolto, sia online che cartaceo, da distribuire al Presidente del consiglio, senato, camera e a tutti i parlamentari>>.
A proposito della loro petizione c’è un contenzioso assai importante e illuminante con il comico (o politico, fate voi) Beppe Grillo. Monia accusa tra le righe lo stesso di non aver risposto a due lettere del PBC, e quindi di non impegnarsi attivamente alla campagna contro il nucleare.
In particolare <<[a Beppe Grillo] Abbiamo rivolto due appelli. Il primo appello, prima dell’estate, quando abbiamo saputo che lavorava per il 3-4 Ottobre a proposito del nucleare, perché abbiamo pensato fosse un ottima idea, avevamo letto il post e le indicazioni per quanto riguarda la voglia di raccogliere firme per un referendum. Abbiamo chiesto una sorta di sinergia, un lavoro comune per la petizione. Il referendum [il nuovo] sul nucleare non si è fatto, noi non abbiamo ricevuto risposta all’appello e nemmeno al secondo che gli abbiamo rivolto dopo il mese di Agosto. Siamo stati del tutto ignorati. Spero ci possano essere un paio di settimane in cui si lavori assieme alla raccolta firme>>.
La nostra intervista cambia quindi argomento, e verte sull’Informazione libera (o meno) che circola sulla rete e su alcune testate giornalistiche cartacee.
<Mi> >.
E sui finanziamenti all’editoria? <
La presidente del Per il bene comune ha anche parole forti per Emilio Fede, che negli ultimi giorni ha proposto la censura dei "siti tipo Facebbok". << Un bell’esempio di informazione spazzatura, o se vogliamo un ottimo casodi manipolazione dell’informazione veicolata da Emilio Fede e da Rete4.Una domanda terribilmente ambigua "Facebook: si o no" e l’accostamento del termine "pericolo" al social network. E’ così che si utilizzano la paura e il terrore per smantellare la libertà della rete (peraltro già minata dai poteri forti che si insinuano nei CdA o nelle strutture gestionali di motori di ricerca e di varie piattaforme): in una condizione di emergenza tutto è lecito, e quindi figuriamoci se non è possile far naufragare gli spazi ancora ’semiliberi’ di navigazione. Curioso che ciò avvenga proprio in quella rete televisiva che da anni dovrebbe aver traslocato su satellite, per lasciare le proprie frequenze alla legittima assegnataria Europa 7, e che a causa di questa violazione (’invisibile’ a governi di centro destra e centro sinistra) costringe noi Italiani a versare un sacco di quattrini per via delle multe inflitte al nostro paese dall’autorità europea. Perchè non chiedere quindi ai cittadini se sacrificherebbero volentieri il TG4 e Fede in cambio di qualche tassa in meno?>>.
E su internet: <Non> >.
L’intervista finisce sorridendo <>. E’ possibile ascoltare la versione originale dell’intervista (vedi sopra).