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Iraq. Critiche e applausi al giornalista che ha lanciato le scarpe a Bush

Publie le martedì 16 dicembre 2008 par Open-Publishing

Iraq. Critiche e applausi al giornalista che ha lanciato le scarpe a Bush

di Alessandro Ambrosin

BAGHDAD - L’episodio di ieri, quello del "lancio delle scarpe" del giornalista iracheno contro Bush è stato un gesto eclatante che sicuramente passerà alla storia. Oggi in Iraq molti cittadini sono scesi in piazza per esprimere la loro solidarietà a Montasser al Zaidi, il reporter 28enne della rete televisiva al-Baghdadiya, autore della performance di ieri alla conferenza stampa di Bush.

Ma non è tutto. Un gruppo di duecento avvocati si è reso disponibile a difenderlo nelle aule giudiziarie, a titolo del tutto gratuito. E questo la dice lunga sugli effetti fallimentari che la "democrazia" esportata da Bush ha prodotto. Questa mattina a Sadr City a Najaf , come in altre piazze della capitale irachena tantissime persone si sono riversate per le strade gridando e urlando slogan e ripetendo il gesto di al Zaidi contro i blindati americani. Una pratica che potrebbe sembrare inconsueta, tra l’altro anticipata già nel 1960 da Nikyta Krusciev alla 15ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite, quando l’allora presidente russo lanciò una scarpa al delegato filippino Sumulon, ma che invece per la cultura araba rappresenta un’ingiuria particolarmente offensiva. Anche chiamare "cane" come ha apostrofato il cronista rivolgendosi all’uscente presidente degli Stati Uniti è un’altro gravissimo oltraggio per questo paese, perchè da sempre questo animale è considerato impuro. Subito dopo il fatto Montasser al Zaidi, che ora si trova in carcere, è stato prontamente immobilizzato dagli agenti della sicurezza e questa mattina è stato sottoposto a perizia psichiatrica. Al momento il giornalista rischia due anni di reclusione, ma qualora la Corte lo ritenesse colpevole di tentato omicidio la pena potrebbe allungarsi a quindi anni.

Nel frattempo l’opinione pubblica in Iraq si divide tra sostenitori di al Zaidi, che legittimano il suo gesto come atto simbolico che riscatta la dignità perduta e diventa la risposta ai sorprusi perpetrati per anni dagli invasori americani, e altri invece che tra lo sdegno e l’imbarazzo parlano di un episodio incivile che segnerà negativamente l’immagine di tutto il paese. Insomma l’atto del reporter sembra aver addirittura cancellato di colpo gli oltre 600mila civili tra uomini, donne e bambini che dal 20 marzo 2003, giorno dell’invasione in Iraq, sono rimasti vittime di un devastante attacco americano nell’affannosa ricerca di ipotetiche armi di distruzione di massa che non sono mai state trovate.

Certo è che Montasser al Zaidi con questa azione ha riscontrato un successo tra tutti coloro che da tempo disapprovano la politica estera di Bush. Anche nel nostro paese subito dopo la notizia dell’episodio su Facebook , il social network più frequentato nel mondo è nato un gruppo alquanto singolare che si propone di invitare al Zaidi a una conferenza di Berlusconi. Chissà, forse la pratica del lancio delle scarpe potrebbe presto diventare la nuova moda per protestare contro l’arroganza e la prepotenza di certi politici.