Home > Iraq. Saddam giustiziato. E’ questa la democrazia?

Iraq. Saddam giustiziato. E’ questa la democrazia?

Publie le mercoledì 3 gennaio 2007 par Open-Publishing

L’ex dittatore era un sanguinario, la pena di morte è sempre un orrore

Saddam Hussein è stato giustiziato stamane all’alba in Iraq. Si può dire
’esportato’ il modello di democrazia americano: la giustizia si compie
con l’orrore, con la pena di morte, ennesimo atto di barbarie di una
guerra sbagliata.

Il presidente della Camera Fausto Bertinotti: "L’esecuzione di Saddam
Hussein, un dittatore che ha identificato il proprio percorso politico
con la pratica della distruzione e della violenza, in nulla sminuisce il
sentimento di orrore e di rifiuto suscitato dalla pena di morte: un
istituto che si pone in contraddizione radicale ed insanabile con il
rispetto che si deve ad ogni vita umana; un fattore di evidente
distorsione della convivenza civile, che nella garanzia della dignità e
dell’integrità della persona umana trova il proprio principio
costitutivo e la sua ragione ultima. A tutto ció si aggiungono, nel caso
dell’uccisione di Saddam Hussein, le preoccupazioni legate alla gravità
della situazione irachena ed alle conseguenze drammatiche che un evento
tanto destabilizzante potrebbe determinare sulla sua evoluzione, proprio
nel momento in cui si chiude l’anno piú sanguinoso fatto segnare dal
conflitto iracheno sin dal suo inizio. Di fronte a tutto questo, resta
per tutti noi la responsabilità di ribadire con ancora maggior forza
l’impegno a cancellare la pena di morte dal nostro presente e dal tempo
futuro dell’umanità e ad opporre alle ferite della guerra e della
disgregazione sociale il primato della vita umana, valore da custodire
ed obiettivo da conseguire giorno dopo giorno nel suo profondo contenuto
etico di dignità, libertà e progresso".

Il responsabile Esteri del Prc Fabio Amato: "L’esecuzione di Saddam
Hussein è un errore politico, un’ipocrisia dell’occidente che non farà
che aggiungere violenza alla violenza di una guerra insensata. Saddam
era un sanguinario che l’occidente ha ’coccolato’ quando ha voluto. Ma
neanche un sanguinario come l’ex dittatore iracheno merita la pena di
morte, orrore e vergogna dell’umanità. Quello che si è compiuto stamane
all’alba è l’ennesimo atto di barbarie di una guerra sbagliata".

Roma, 30 dicembre 2006