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Iraq, coalizione sotto attacco, sparite 380 tonnellate di esplosivo

Publie le martedì 26 ottobre 2004 par Open-Publishing

di Toni Fontana

Raffica di autobomba e attentati in Iraq ancora una volta per iniziativa delle bande che operano agli ordini di Al Zarqawi. Colpendo in vari punti della capitale i terroristi hanno preso di mira gli americani e, per la prima volta, i soldati australiani ed estoni, aprendo un tal modo un nuovo capitolo nell’offensiva contro le forze straniere.

L’attentato è avvenuto ieri mattina nel quartiere di Karrada nelle vicinanze di una scuola. Tre mezzi corazzati australiani stavano pattugliando le strade vicine all’edificio che ospita la sede diplomatica di Camberra. La carica è esplosa vicino ad uno dei mezzi, ma la corazza ha protetto i soldati nessuno dei quali è rimasto ferito. Le schegge hanno invece investito i passanti uccidendone tre e ferendone altri otto, tra i quali alcuni bambini.

L’Australia schiera circa 300 soldati nelle regioni meridionali dell’Iraq, mentre a Baghdad i militari si occupano esclusivamente della protezione della sede diplomatica.

Un militare estone è rimasto invece ucciso sempre a Baghdad in seguito all’esplosione di un ordigno al passaggio di un mezzo che stava effettuando un pattugliamento. L’Estonia schiera 32 soldati impegnati prevalentemente nelle ricerca di depositi di armi nascoste.

Anche un soldato americano è stato ucciso in un attentato avvenuto su una strada di Baghdad. Anche ieri Al Zarqawi ha rivendicato gli attentati con un comunicato apparso su Internet. Il capo terrorista annuncia anche che il suo gruppo, per onorare l’alleanza con Bin Laden, ha adottato la denominazione «Organizzazione al Qaeda della Jihad in Iraq» che sostituisce quella utilizzata finora (Tawid wal Jihad).

L’offensiva dei kamikaze non ha risparmiato ancora una volta la città settentrionale di Mosul dove sono esplose due autobomba pilotate da terroristi. Un attentato ha colpito la sede del governatorato, l’altro la sede dei servizi di sicurezza. Proseguono intanto gli scontri nelle città del triangolo sunnita dove i marines hanno attaccato alcune postazioni dei guerriglieri. Almeno tre i morti e ventuno i feriti. Gli insorti, per risposta all’offensiva Usa, hanno fatto esplodere alcuni ordigni al passaggio dei convogli militari, ma, secondo il comando Usa, nessun militare è stato colpito.

Il timore di nuovi e più devastanti attentati è accresciuto dopo che il New York Times ha diffuso una notizia sorprendente destinata ad alimentare le polemiche tra l’Onu e gli americani. Secondo il quotidiano americano quesi 380 tonnellate di un potentissimo esplosivo sono sparite da una base militare delle forze armate irachene. Ciò che più preoccupa è che il tipo di esplosivo misteriosamente sparito può essere utilizzato anche come detonatore per ordigni nucleari.

Il governo di Baghdad ha informato dell’accaduto sia gli americani che i dirigenti dell’Aiea, l’agenzia atomica delle Nazioni Unite. Il capo dell’agenzia, Al Baradei, ha confermato la notizia trasmessa dal governo di Baghdad ed ha detto che intende informare quanto prima il consiglio di sicurezza dell’Onu. Fonti del palazzo di vetro hanno fatto trapelare la preoccupazione che l’esplosivo possa essere stato trafugato da un’organizzazione terroristica.

Un consigliere di Kerry, Joe Lockart, ha fatto notare che è sorprendente che le forze americane non avessero inviato soldati per vigilare il sito dove era custodito l’esplosivo che - ha fatto notare - «può essere utilizzato per abbattere aerei, radere al suolo edifici, attaccare le truppe americane e far esplodere ordigni nucleari».

Anche i gruppi di insorti che operano a Ramadi, centro della guerriglia sunnita, hanno annunciato con un video recapitato all’agenzia di stampa France Presse che hanno deciso di unificarsi in un’unica organizzazione denominata Movimento islamico dei mujaheddin dell’Iraq. Nel video si vedono la nuova bandiera del gruppo, armi e immagini girate in occasione di attacchi alle forze statunitensi. Il capo dei negoziatori di Falluja ha intanto detto che le trattative per evitare l’attacco in forze alla città sono stati definitivamente interrotte. L’offensiva Usa potrebbe essere di conseguenza più imminente. Il premier Allawi ha infine ordinato un’inchiesta sulla strage degli agenti avvenuta domenica.

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=38721