Home > Iraq, torture sui prigionieri, 17 soldati Usa eviteranno il processo

Iraq, torture sui prigionieri, 17 soldati Usa eviteranno il processo

Publie le martedì 29 marzo 2005 par Open-Publishing

Nuove rivelazioni sulle torture

di Margery Friesner

Washington, 29 Marzo 2005. Il Pentagono ha deciso di non processare 17 soldati implicati nella morte di tre prigionieri in Iraq e in Afghanistan tra il 2003 e il 2004, mentre nuovi documenti dell’esercito allargano a Mossul il fronte dello scandalo delle torture. In un articolo in prima pagina il ’New York Times’ denuncia la decisione del Pentagono di non processare i responsabili di tre omicidi "nonostante gli investigatori dell’esercito abbiano raccomandato un procedimento di fronte alla corte marziale nei confronti dei 17 soldati".

Fino a oggi, la giustizia militare ha messo alla sbarra una trentina di soldati legati ai 28 casi, conosciuti o presunti, di omicidi di prigionieri. Secondo il Nyt, sono stati uccisi in carcere dal agosto 2002 e novembre 2004 tra 28 e 31 prigionieri, mentre il comando delle inchieste penale dell’esercito stima il loro numero in 27. Anche se nessuno dei 17 soldati affronteranno il processo, uno di essi ha ricevuto una lettera di rimprovero e un altro è stato congedato dall’arma dopo l’inchiesta.

Dei 28 omicidi denunciati dal Nyt, 13 sono stati commessi in campi di detenzione in Afghanistan o in Iraq e 15 sono stati commessi nei luoghi della cattura. Solo uno è stato registrato nella prigione degli orrori di Abu Ghraib. Escludendo i casi dei 17 soldati, l’esercito intende ancora processare 21 militari, che devono rispondere alle accuse di omidicio, negligenza e aggressione.

La decisione di non processare gli altri, nonostante il parere contrario degli inquirenti, è stata presa dal comando della forze speciali, con sede a Fort Bragg, nella Carolina del Nord.

Intanto dilagano le rivelazioni di torture inflitte ai prigionieri dai carcerieri americani in Iraq, Afghanistan e alla base di Guantanamo, a Cuba. L’ultima, scoperta in documenti dell’esercito appena resi pubblici, apre uno squarcio su Mossul, dove sono state denunciate esplicitamente "torture fisiche" ai danni dei detenuti da parte del 311mo battaglione di intelligence militare del 101ma divisione aviotrasportata dell’esercito. Nel rapporto, che risale al gennaio 2004 lo stesso mese in cui il mondo inorridì alla pubblicazione delle fotografie scattate ad Abu Ghraib della piramide umana e la soldatessa che tiene per guinzaglio un detenuto si afferma apertamente che sono stati violati i diritti dei prigionieri garantiti dalla Convenzione di Ginevra.

I documenti riguardanti la prigione di Mossul fanno parte di un dossier di 1.200 pagine sugli orrori di cui sono accusati i carcerieri americani.

"I documenti dimostrano che le torture e gli abusi sui detenuti erano state commessi di routine e che questo trattamento dei prigionieri era giudicato accettabile dalle forze armate", ha detto Amrit Singh dell’American Civil Liberties Union (Aclu), la più importante organizzazione a difesa di diritti civili negli Usa, che aveva chiesto la pubblicazione del dossier.

http://www.reporterassociati.org/in...