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J’accuse di Gino Strada e Enrico Euli contro i professionisti della pace
Publie le giovedì 12 ottobre 2006 par Open-PublishingIntervista a Gino Strada, fondatore di Emergency: “Non chiamatemi più pacifista. Si tratta di creare un movimento di coscienza per buttare la guerra fuori dalla storia. Ormai si dà per scontato che dove c’è un problema si mandano i militari. Poi, sotto quale egida e con quali regole d’ingaggio, sono questioni marginali. Mi preoccupa che questa tendenza sia stata assunta da organizzazioni che fanno parte del movimento per la pace. Organizzazioni che, quando erano gli avversari politici a fare le guerre, avevano una posizione, mentre se sono gli amici politici a fare le guerre, come oggi, hanno una posizione diversa”.
Intervista a Enrico Euli, esponente del mondo nonviolento: “Il pacifismo è morto e sepolto. Il movimento è morto con la marcia di Roma del 2003. Movimento che non è stato neppure capace di proporre la pace in tempo di pace. La missione in Libano è la conferma della crisi del pacifismo: essere andati con queste istituzioni internazionali, nell’attuale contesto storico e con l’attuale governo, significa infilarsi in una trappola ulteriore rispetto all’Iraq. Quelli di Assisi sono i mistificatori supremi. La cupola politico-televisiva. Credono in un qualcosa che, a mio parere, sta perfettamente dentro questa trappola. Alcuni sono in buona fede. Altri meno”