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Kossovo: Napolitano favorevole a missione europea
Publie le lunedì 14 gennaio 2008 par Open-Publishing5 commenti
Rispetto alla crisi del Kossovo, Napolitano, oggi in visita ufficiale in Slovenia, ritiene "essenziale che emerga una posizione comune dei 27 dell’Unione europea".
E’ inoltre favorevole all’invio di una missione europea , "civile e di polizia", che possa contribuire allo sviluppo democratico ed economico della regione kossovara.
La missione, già deliberata in realtà dal Consiglio europeo il 14 dicembre scorso, dovà dispiegare circa 1800 uomini (in gran parte poliziotti e magistrati) e si schiererà a fianco della NATO, che è già presente nell’area con 16.450 militari.
E’ evidente che questo nuovo intervento è stato deciso in previsione della quasi sicura secessione del Kossovo dalla Serbia, dopo la recente vittoria elettorale del PdK, partito ultranazionalista guidato dall’ex comandante Thaci.
Peraltro, il premier serbo Kostunica ha già respinto seccamente l’ipotesi di missioni europee pseudo-civili in Kossovo, a fianco o in sostituzione di quella militare della NATO, dichiarando che riterrà "illegale qualsiasi missione perchè viola l’integrità territoriale della Serbia".
Come si vede, la questione è molto ingarbugliata.
Ma Napolitano, come è ormai divenuta sua abitudine, non esita ad inserirsi attivamente nella politica estera italiana, anticipando prese di posizione che appartengono al Governo Prodi e al ministro degli
esteri D’Alema e insistendo su quello che ormai per lui è un chiodo fisso ovvero le "missioni di pace" all’estero, civili o militari.
E’ chiaro che Napolitano, ma non solo lui, vagheggia per l’Italia un ruolo - sia pure subalterno all’imperialismo Usa - di piccola potenza, capace di distrarre dagli enormi problemi di politica interna, a cominciare da quello, drammaticamente esploso in questi giorni, dell’immondizia campana.
Messaggi
1. Parole, 14 gennaio 2008, 21:23, di Tepepa
Effettivamente, Napolitano, A PAROLE, sta dimostrando un frenetico attivismo in politica estera, molto piu’ di Prodi e D’Alema ( che però fanno i fatti, ad esempio aumentando a dismisura le spese militari).
Comunque, la situazione in Kossovo, ove sono presenti molti militari italiani, potrebbe presto diventare incandescente.
Tepepa
2. Paese poverissimo, 14 gennaio 2008, 22:43, di Tepepa
A parte ogni altra considerazione, il Kosovo è un paese poverissimo e, una volta indipendente, potrebbe sopravvivere solo grazie agli aiuti internazionali.
Con un’area di circa 10.000 km quadrati, pari a un terzo del Belgio, e una popolazione di due milioni di abitanti, è una delle regioni piu’ povere d’Europa (reddito annuo pro capite pari a circa 1000 euro) ma con il piu’ alto tasso di natalità del continente.
L’età media della popolazione tra la maggioranza albanese è di 28 anni e la disoccupazione tra i giovani tocca il 60 per cento.
Il quasi completo distacco dall’economia serba, avvenuto nel 1999, ha aggravato una situazione economica già difficile in conseguenza della guerra.
Ormai oltre un terzo del PIL è rappresentato da contributi stranieri e un ulteriore 13 per cento dalle rimesse degli emigrati che vivono all’estero.
Carlo
3. Kossovo: Napolitano favorevole a missione europea, 15 gennaio 2008, 21:00
Ancora una volta si dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, il totale distacco dei politici dai cittadini che, ad esempio, non vogliono nessuna missione di guerra e sul punto sono molto piu’ in sintonia con la Costituzione dello stesso Napolitano.
Quelle enormi somme destinate alla spesa militare potrebbero servire a ridurre le tasse e a costruire scuole, ospedali, ecc.
Ma Napolitano si compiace (anzi, ha chiesto pochi giorni fà piu’ soldi per le missioni militari) e invita ad avere fiducia...
Cecilia
4. Una polveriera, 16 gennaio 2008, 16:59
Ogni data può essere quella buona per una dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte della maggioranza albanese. Teoricamente, quindi, fra poco la regione del Kosovo diventerà a tutti gli effetti uno Stato sovrano distaccandosi dalla Serbia. Nonostante l’ottimismo ostentato da Usa e parte dei governi europei, non è così semplice.
Nel nord, dove la maggioranza della popolazione è serba, con ogni probabilità si assisterà a un’ulteriore frammentazione (sul modello della tristemente nota esperienza dei serbi di Bosnia), e le enclave serbe del sud difficilmente accetteranno l’autorità di un governo che, ad oggi, si prospetta etnicamente uniforme.
L’annuncio che la Nato (le forze sono inquadrate all’interno della missione Kfor a cui partecipa anche l’Italia) ritiene di essere in grado di gestire un eventuale periodo di tensione fra albanesi e serbi non rassicura affatto. In primo luogo perché rivela che la Nato teme l’esplodere di forme anche violente di conflitto, in secondo luogo perché in sette anni non è mai riuscita a intervenire in maniera concreta per difendere in particolare le enclave serbe e cristiano ortodosse, obiettivo di aggressioni, violenze e discriminazioni da parte di gruppi di nazionalisti albanesi. In questi anni non si è ricercata una forma di convivenza fra le due entità presenti nella regione, ma si è soltanto tentato di tenere a freno la maggioranza albanese dal portare a termine una vera e propria pulizia etnica. Tentato, e non riusciti.
E bisogna anche tener conto della presenza di un gran numero di armi finora occultate alle forze Nato. L’Uck, nonostante sia ufficialmente sciolto da almeno 6 anni, in realtà ha mantenuto intatta sia la sua organizzazione che la sua capacità di fuoco.
5. Kossovo: Napolitano favorevole a missione europea, 24 marzo 2008, 12:07
Petition KOSOVO : http://1883.lapetition.be/