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– Kyoto: una chimera –
a cura di Paolo De Gregorio – 3 marzo 2007
Volete la certezza matematica che nessuno ha intenzione di fermare l’effetto serra?
Dimostrazione: 70.000 sono le navi in circolazione nel mondo, bruciano 200 milioni di tonnellate di idrocarburi l’anno, a livello globale sono responsabili del 4-5% di emissione di Co2 in atmosfera.
Il forte interscambio commerciale dovuto alla globalizzazione fa prevedere un incremento del numero delle navi del 75% nei prossimi 20 anni e ci sono già ordinativi per 20.000 navi super veloci di grande tonnellaggio.
Per fermare l’effetto serra ci vorrebbe una forte frenata dei consumi e dei trasporti e soprattutto le derrate alimentari dovrebbero essere prodotte e consumate sul territorio, per fermare questo assurdo viaggiare di merci, che fanno assomigliare il mondo ad un fumoso formicaio impazzito.
L’economia globale, padrona assoluta di tutte le decisioni, ha votato per l’aumento di questo frenetico andirivieni di merci, ordina nuove navi, e si fa beffe dei disperati appelli degli scienziati che dicono che abbiamo già superato la soglia della sostenibilità.
L’unica entità che può fermare questa corsa verso l’autodistruzione è la “materia grigia”, nel senso del cervello, di coloro che si rendono conto del disastro in cui ci sta gettando l’economia liberista e cominciano,individualmente e collettivamente, a consumare il meno possibile, rifiutando tutto il superfluo, pretendendo cibi biologici, freschi, sani, prodotti nella propria nazione.
Paolo De Gregorio