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L’America che pensa sia "OK" sopravvivere sbattendo in prigione una persona su 100
Publie le martedì 9 gennaio 2007 par Open-PublishingHome > NIP > Italiani nel Mondo
Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 2 - Anno XIV, 3 gennaio 2007
"Il mondo il giorno dopo"
L’America che pensa che sia "OK" sopravvivere sbattendo in prigione una persona su 100
I 10,9 miliardi di dollari del piano di costruzione per le prigioni del Governatore Schwarzenegger saranno pagati soprattutto con "Lease Revenue Bonds" (Fabbricazioni sui profitti). Primo punto in lista, 5,5 miliardi per "Geos" locali di contea ed impianti per giovani: 45 mila posti letto aggiuntivi per Geos e 5.000 per giovani. Secondo punto in lista, 4,4 miliardi per prigioni di Stato: 16.238 nuovi posti letto, da 5 a 7 mila letti per trasferimenti, una nuova sede per istruzione, ed un braccio della morte più moderno per San Quentin. Ultimo punto in lista, un miliardo per impianti per la salute fisica e mentale dei prigionieri.
(fonti :Usa To Day; The Fresno Bee)
Qualcuno ha detto che in America, o meglio, negli Stati Uniti d’America, è tutto più grande. Ed è proprio vero, anche per fenomeni come il sovraffollamento carcerario.
Io mi trovo nella posizione più fortunata (o dovrei dire sfortunata?) per testimoniarne la sconcertante "grandezza"; sconcertante, perlomeno, a un osservatore europeo: negli States gli articoli a riguardo non raggiungono neppure prime di copertina.
Il mio palco preferenziale, si chiama Avenal State Prison ed è un Istituto di Pena con piu di 7.000 ospiti, sovrappopolato al 240%, costruito in uno dei ridenti deserti delle "Valelleys" interne Californiane.
Per una volta il Texas, che vanta di solito i primi posti nei records di grandezza americani, arriva secondo con una popolazione carceraria di circa 169 mila prigionieri. Al primo posto trionfa la California di Arnold (Terminator) Schwarzenegger, con circa 174 mila prigionieri nel suo circuito di 33 istituti di pena, disegnati per accogliere meno di 100 mila prigionieri.
Il totale di prigionieri in custodia nelle prigioni statali federali degli Stati Uniti d’America raggiunge l’impressionante numero di 1,5 milioni: circa lo 0,5% della popolazione USA (1 persona su 200). Se aggiungiamo i prigionieri in custodia nelle "Geos" di Contea (per trasgressioni minori o in attesa di giudizio) la percentuale sale tremendamente per avvicinarsi allo 1% della popolazione (1 persona su 100).
Volete un facile termine di paragone? La popolazione carceraria italiana consisteva, fino allo scorso anno, nello 0,1% della popolazione nazionale, e il recente "indultino" l’ha ridotta allo 0,05%, un ventesimo del fenomeno da record statunitense.
Fortunatamente ... le amministrazioni USA stanno gia valutando piani per affrontare l’emergenza. Quella della California, per esempio, sta "affittando" posti letto da altri Stati e sta trasferendo prigionieri verso gli stessi.
Per il lungo termine la soluzione è molto più solida, più di 10 miliardi di dollari per costruire nuove prigioni e prepararsi al superamento della soglia dell’1%. C’è qualcosa di profondamente sbagliato in una società che pensa che sia "OK" sopravvivere sbattendo in prigione una persona su 100 e che si prepara persino all’aumento di questa percentuale facendo "più spazio"!
(Se mi volete scrivere: carlo@carloparlanti.it ; oppure: Carlo Parlanti F25457, 350-2-56L Po box 9, Avenal, CA 93204, USA)
Da Italia News Press http://www.italianewspress.it
Carlo Parlanti
la sua rubrica su : http://www.carloparlanti.it/Rubrica.htm