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L’Aquila: corteo eversivo, in 25 sotto inchiesta
Publie le domenica 30 dicembre 2007 par Open-PublishingLa procura distrettuale contesta il reato di istigazione a delinquere perla manifestazione del 3 giugno 2007 a L’Aquila
La procura ha inviato 25 avvisi di garanzia nell’ambito delle indagini sul corteo eversivo di 200 persone che ci fu il 3 giugno per protestare contro il carcere duro, il 41 bis.
Una manifestazione che destò sconcerto in città e che ebbe risonanza nazionale per gli slogan inneggianti anche alle brigate rosse con riferimento a Nadia Desdemona Lioce, detenuta all’Aquila.
I manifestanti sfilarono per il centro, scortati da un gran numero di agenti, imbrattando di scritte a sfondo eversivo alcuni edifici.
Sta di fatto che adesso ci sono 25 persone sotto inchiesta, tra i quali in maggioranza veneti, lombardi e laziali oltre a un giovane aquilano.
Alcuni reati contestati ( ma non tutti ) sono gravi come la istigazione a delinquere, per via degli slogan contro la polizia, contro l’ispettore Raciti e che inneggiavano alla strage di Nassirya.
Contestato il reato di invasione di terreni e il deturpamento di cose altrui con riferimento alle scritte. Gli indagati sono accusati anche per il danneggiamento di una recinzione davanti al carcere dell Costarelle, a Preturo,e il getto pericoloso di cose.
Le persone sospette sono state individuate tramite una serie di filmati da parte delle polizia e con delle fotografie che hanno permesso di scovare i più facinorosi.
Le indagini, svolte dalla digos, sono state fatte anche tramite le questure competenti nelle città dalle quali provenivano gli indagati, al fine di fare i giusti riscontri.
Un’indagine che era stata sollecitata dal mondo politico nazionale e che fu anche oggetto di un’interpellanza parlamentare al ministro della Giustizia, Clemente Mastella il quale, tra le altre cose, rese noto di avere avuto dalla procura aquilana una informativa sull’avvio delle indagini.
Ci furono anche elogi alla questura del capoluogo da molti esponenti istituzionali, per aver saputo controllare i manifestanti, pur in una situazione di tensione, in modo da evitare scontri.
Fonte: "Il centro" del 24.12.07