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L’Authority multa Rai e Mediaset: abuso di posizione dominante

Publie le mercoledì 9 marzo 2005 par Open-Publishing

di red.

Venti milioni di multa alla Rai, quarantacinque a Mediaset: dopo un’inchiesta durata oltre due anni, l’Autorità garante per le comunicazioni ha deciso che le due aziende televisive hanno abusato della loro posizione dominante. Di qui la decisione di “punirle” con una multa pari al 2 per cento del loro fatturato pubblicitario del 2003, l’anno a cui si riferiscono gli accertamenti.

Una sanzione giunta in extremis, proprio nel giorno in cui scade il mandato di Enzo Cheli, il presidente dell’Autorità. La multa fa seguito all’inosservanza da parte delle due aziende del richiamo formale dell’Authority relativamente alla rispettive politiche di raccolta pubblicitaria. L’indagine riguardava le posizioni dominanti acquisite nel periodo 1998-2003 e si basava sulle norme antitrust della legge Maccanico, ora cancellate dalla riforma Gasparri. In particolare l’Autorità, dopo aver accertato che Rai e Mediaset avevano superato le soglie antitrust previste dalla Maccanico nel periodo 1998-2003, nel giugno 2003 ha rivolto ai due gruppi televisivi un richiamo formale affinché rientrassero nei parametri di legge. Successivamente il Garante ha reso noto che lo sforamento è avvenuto anche nel triennio successivo.

Per Paola Manacorda, commissario dell’Autorità, si tratta di una misura «equa e moderata». Con le sanzioni si chiude «un percorso -spiega- di accertamento e valutazione, forse a volte un po’ incerto, ma che comunque ha stabilito con chiarezza che le due emittenti e Publitalia hanno violato l’articolo 2 della legge Maccanico superando ampiamente il limite del 30%». Secondo Manacorda da questa misura «si riparte con le nuove norme che la precedente delibera dell’Autorità ha posto sulla televisione digitale affinché non si ripetano sul nuovo sistema le strozzature emerse con l’attuale sistema analogico».

Per Giuseppe Giulietti, capogruppo ds in Commissione di vigilanza, «si tratta di una decisione, anche se arrivata in extremis, positiva, perché conferma in modo esplicito l’esistenza di una posizione dominante e una lesione della concorrenza, principio oggi negato in aula alla Camera dal ministro Gasparri. La sanzione, assolutamente legittima, è limitata al solo 2003, mentre le infrazioni hanno riguardato gli anni precedenti, quando c’è stata una grave alterazione del mercato non punita che ha leso i concorrenti», spiega Giulietti, che lancia anche una proposta: «Poichè l’Autorità ha chiesto un riequilibrio del mercato tra le Tv e la carta stampata, i soldi della multa vengano impiegati per finanziare la legge sull’editoria che attualmente è sprovvista di copertura».

Anche per Paolo Gentiloni, esponente della Margherita, ora è più forte la credibilità dell’Authority: «Una storia infinita lunga sei anni e punteggiata di proroghe e rinvii, si conclude come avrebbe dovuto cominciare: con la sanzione delle posizioni dominanti di Rai e Mediaset. Le sanzioni non fanno miracoli. Non renderanno di per sé più aperto il nostro mercato televisivo, né ci restituiranno le normative antitrust abolite dalla legge Gasparri. Le sanzioni, tuttavia, ci restituiscono - sia pure in extremis - un bene forse più prezioso: la credibilità delle nostre Autorità di garanzia».

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