Home > L’EURO, QUESTO SCONOSCIUTO
1 - Il Centro Destra, in particolare questa posizione e’ sostenuta dal Ministro del Tesoro Sig. Tremonti, sostiene che non dovevamo entrare nella prima fase dell’Euro. I signori dimenticano alcuni dettagli o fanno finta di dimenticarli. Perche’? Per pura campagna elettorale? Per scherzo? Giocano al gatto col topo?
2 - Il Paese Italia ha vissuto, post crescita anni ’50-’60 la crisi post industriale comune a tutti i paesi dell’area capitalistica industriale, peraltro ancora in essere.
Per tutti gli anni ’70-’80-’90 i governi di destra (Democrazia Cristiana) o di centro destra (pentapartiti, formati da Democrazia Cristiana, Partito Liberale, Partito Repubblicano, Partito Social Democratico, Partito Socialista) non trovavano di meglio, per rendere competitiva la nostra economia ( e conseguente produzione) che svalutare la Lira. A quante svalutazioni coloro che hanno vissuto i periodi, abbiamo assistito? Esiste persino una famosa canzone di Adriano Celentano al riguardo: "svalutation".
La speculazione finanziaria si e’ negli anni via via specializzata, fino a diventare un vero e proprio "babau" per divise come la Lira o Lira Sterlina inglese. Nei primi anni ’90 sia la Sterlina inglese che la Lira italiana furono oggetto di pesantissimi attacchi della speculazione finanziaria, che attribuiva loro un valore più basso di quello dei mercati ufficiali di cambio. Oltre alla perdita delle riserve ufficiali per la difesa del cambio, Ciampi ne sa qualcosa, sia l’Italia che l’Inghilterra furono costrette alla svalutazione nel settembre nero del 1992. Il Primo Ministro di allora, Sig. Amato Giuliano, in una dichiarazione televisiva solenne ci venne a dire: "abbiamo svalutato, ma ci abbiamo guadagnato". Sto ancora aspettando di sapere come!
In quegli anni l’Europa, abbozzando anche un tentativo di Unione, fondo’ le regole ferree dell’Euro con il Trattato di Maastricht.
Con la divisa unica europea si facevano confluire le divise nazionali ( Franco Francese, Marco Tedesco, Peseta Spagnola, Fiorino Olandese, Corona Finlandese, Lira Italiana, eccetera ) di diversi stati in una unica nuova divisa. Questo avrebbe reso assai piu’ difficile la speculazione, in quanto "attaccare" una divisa composita e forte come l’Euro si sarebbe dimostrata impresa assai più difficile che "attaccare" una singola divisa.
Tutto questo per arrivare a dire che senza la protezione dell’Euro la divisa Lira sarebbe stata ancora oggetto di attacchi speculativi.
Vieppiu’ lo sarebbe stato, con esiti che avrebbero sicuramente emulato la sorte del Bath Thailandese o del Peso Argentino, monete distrutte dalla speculazione finanziaria. E con esse i risparmi della gente, quando non intere generazioni di famiglie.
Al contrario, il solo fatto di aver aderito alla prima fase dell’Euro, e conseguentemente il seguire il percorso "virtuoso" sancito dai redattori del Trattato, ci ha permesso di metterci al riparo dalle tempeste valutarie sin da prima dell’entrata in vigore della divisa unica, dettaglio di non poco conto.
3 - Le rigide regole del Trattato di Maastricht prevedevano ed hanno fissato criteri, date, cambi, parametri di bilancio chiari e precisi per tutti gli Stati che avevano aderito al Trattato. Senza se e senza ma. Il periodo che stava attraversando il nostro Paese imponeva l’entrata nella prima fase in maniera inderogabile, per porre al riparo la nostra divisa dagli attacchi deleteri della speculazione, che la individuava come uno degli anelli deboli dei paesi industrializzati. Il bilancio dello Stato doveva rientrare nei famosi parametri, questo ha significato dei sacrifici da parte di quegli stati che spendevano troppo in relazione a quello che producevano-pagavano in tasse. E’ il caso dell’Italia e dei famosi sacrifici imposti nell’ordine dai governi Amato-Dini-Prodi. Chiunque e sottolineo chiunque fosse stato al Governo del Paese avrebbe dovuto farlo. Pena il non rientrare nei parametri fissati dal Trattato, la conseguente esclusione dall’entrata nella prima fase Euro, i potenziali rischi della speculazione come già precedentemente citato.
Un’altro rigido paletto imposto dal Trattato era il cambio di Parità fissato. Si sarebbe preso l’ultimo cambio dell’ECU alla data del 31.12.1998. Quel cambio, di tutte le Divise aderenti alla nuova Divisa Unica, sarebbe stato prima "virtuale" dall’entrata in vigore il 1 gennaio 1999, poi reale, dal 1 Gennaio 2002. Il cambio non era assolutamente negoziabile. Era quello del "mercato", quello che il mercato attribuiva alle varie Divise tra di loro contenute nell’ex Serpente Monetario anni ’70 divenuto poi ECU - European Currency Unit, traduzione Divisa Unica Europea = il precursore dell’Euro. Questa e’ storia economica "recente", ma sembra sia giurassica, da come nessuno ricorda più nulla.
4 - Il 2 gennaio 2002 giorno dell’entrata in vigore dell’Euro cartaceo, mi recai al solito bar per il pranzo nella pausa lavoro. Ricordo benissimo, ho dei testimoni, che il costo per la solita colazione di lavoro si aggirava, mediamente tra le vecchie 8000 max 9.000 lire. Quel giorno la proprietaria, al momento del pagamento, mi chiese 8 euro. No comment. Capii subito ciò a cui saremmo andati incontro. La collega che mi accompagnava ebbe un forte diverbio con la proprietaria, che non riusci’ a formulare un convincente motivo e soprattutto cambio per giustificarci la spesa per le stesse cose che fino al giorno prima costavano la meta’. Fu il prodromo di quello che sarebbe poi successo di lì a venire. Purtroppo l’avidità della gente unita alla scarsa conoscenza del reale Valore della Divisa che avevano in mano e l’assenza di controlli ( un oggetto valeva 1.000 Lire? Doveva valere max 0,50 centesimi. Altrimenti multa esemplare.) hanno fatto il resto sotto i nostri occhi.
5 - E’ triste e tragico assistere a degli inutili dibattiti televisivi, se non fosse che per le balle che ci vengono dette che li rivelano dannosi anziche’ utili, dove "sagome" di politici e giornalisti fanno "opinione" sulla nostra divisa, l’Euro. Infatti nessuno ci dice la verita’ sulla moneta unica che abbiamo in tasca, ci esprimono le loro opinioni, di cui onestamente faremmo volentieri anche senza. Con le opinioni non si fa la spesa.
Purtroppo fare la spesa, acquistare un appartamento, non sono opinioni. E’ un dato di fatto che il valore percepito in Italia dell’Euro e’ delle vecchie 1.000 Lire, me lo fece notare mia madre un anno dopo l’entrata in vigore, facendomi un appunto. "Ma come, tu mi avevi detto che l’Euro, arrotondando, valeva 2.000 Lire, ma non è mica vero, ne vale 1.000!". Questo, mi disse, mia madre. Il sig. Tremonti disse lo stesso concetto ma sei mesi dopo mia madre. No comment.
6 - Chi di Voi e’ stato all’estero avrà provato le difficolta’ di gestire una divisa che era diversa dalla Lira, dovendo, ogni qualvolta si guardava un prezzo nella divisa del paese ospite, fare velocemente una operazione mentale di matematica per applicare il cambio, a volte non così agevole, immediata e facile, specie per chi come me e’ scarsino in matematica. Ecco, questa situazione e’ successa a tutti coloro che si sono trovati a maneggiare l’Euro dal 2 gennaio del 2002. Con la differenza che nei paesi onesti, un esempio? La Germania, la Finlandia, la popolazione non ha cercato di approfittare del cambio per fregare. In Italia invece, noto paese di ladri, coloro che hanno potuto hanno approfittato, con la compiacente e totale indifferenza di inesistenti organi di controllo, equiparando i vecchi prezzi della Lira all’Euro, 1.000 Lire = 1 Euro. Mi sembra sia abbastanza chiaro, semplice, lineare, per chi va a fare la spesa, ogni tanto esce e va al ristorante o in pizzeria. Una pizza margherita costava 3.000 Lire? Ora costa, mediamente, 3 Euro. Un piatto di pasta alla Festa dell’Unità costava 4.000 Lire? 4 Euro. Un monolocale costava 150.000.000 di Lire? 150.000 Euro. Provare per credere per coloro che non ci credono. Provare per credere.
7 - Dov’era il Governo e i suoi apparati a controllare i prezzi dall’entrata in vigore della divisa unica? E non vale la difesa di Berlusconi che adduce che in un libero mercato non ci puo’ essere un "controllo politico sui prezzi": questo è assolutamente vero, vale in una situazione di "mercato normale". Il passaggio da una divisa ad un altra come la nostra generazione ha attraversato e’ un fatto "epocale", assolutamente fuori dai parametri normali del "mercato", ma una mera occasione di arricchimento illecito operato da coloro che potevano aumentare i prezzi in modo autonomo, indiscriminato e senza nessun controllo. Questi sono i fatti. Non parole.
8 - Il centro destra deve dire esattamente il suo programma sulla divisa unica europea, visto che un partito della coalizione, la Lega Nord, ha espressamente e pubblicamente annunciato di voler ritornare alla Lira. Lo stesso ministro del Tesoro, il sig. Tremonti Giulio, non e’ certamente un fan dell’Euro. Vorrei, al di là delle prediche e delle demagogie elettorali, sapere da lor signori i loro obiettivi per l’Euro, in modo da potermi / poterci regolare.
9 - Difendiamo l’Euro, innanzi tutto con la consapevolezza della sua Storia. E’ la nostra Divisa, il nostro Potere d’acquisto, l’espressione del Risparmio nostro e delle nostre Famiglie, anche di generazioni. Difendiamolo dalle speculazioni - demagogie di Destra, di Sinistra, di Centro. Difendiamolo dalle bugie, dalle insinuazioni. L’Euro non ha Partito, e’ il nostro mezzo di scambio - per rapportarci, attuale nel nostro Paese e nei confronti del Resto del Mondo. Giu’ le mani da parte di questi politici intrallazzoni, tutti, nessuno escluso. Giu’ le mani.
C’e’ un momento per scherzare e un momento per essere seri. A me piace scherzare. Ma sull’Euro sono serissimo.