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L’Impresa Icar di Napoli di Marilù Faraone la moglie dell’ex presidente della confindustria
Publie le martedì 28 dicembre 2004 par Open-Publishing(Nino Stella) - Ancora fermi i lavori per l’ampliamento del Palazzo di Giustizia di Torre Annunziata. Massimo Scognamiglio l’amministratore della Icar, l’impresa esecutrice dei lavori ha ribadito in Prefettura l’impossibilità di pagare i salari per i 30 lavoratori edili impegnati e di fare fronte all’acquisto dei materiali per proseguire le attività. Il responsabile della Icar ha addirittura abbandonato la riunione dopo avere comunicato la decisione di affidare una buona parte dei lavori ad un’altra società con il meccanismo del “nolo” scatenando le proteste della Fillea Cgil e dei lavoratori. “Il meccanismo del “noleggio a freddo” è un subappalto camuffato - afferma Ciro Crescentini della segreteria della Fillea Cgil di Napoli - In apparenza si affittano macchinari e attrezzature, in realtà si affittano anche lavoratori.” Il Sindaco di Torre Annunziata non si è presentato in Prefettura. Aveva promesso di non autorizzare subappalti in presenza di lavoratori in cassa integrazione, dando, però il suo consenso, attraverso il direttore dei lavori l’Ing. D’Amico, per l’appalto a “noleggio”. I lavoratori annunciano dopo le feste clamorose proteste, denunce ed ulteriori esposti alla magistratura. “Come è possibile che l’amministrazione comunale di Torre Annunziata, in qualità di ente appaltante dei lavori non ha ancora attivato le procedure per la rescissione in colpa del contratto d’appalto con l’impresa Icar? -domanda Felice un operaio del cantiere del Palazzo di Giustizia - Come mai la Giunta Comunale non ha adottato nessun provvedimento dopo che è venuta a conoscenza delle inadempienze contrattuali dell’impresa Icar, che non corrisponde i salari e non versa i contributi previdenziali e sociali e dopo che la stessa impresa ha incassato ben 7 Sal, i cosiddetti stati di avanzamento dei lavori? Quali controlli ha esercitato il Comune di Torre Annunziata?”. Intanto è arrivata la notizia che la Guardia di Finanza e l’Ispettorato del lavoro hanno effettuato sopralluoghi ispettivi presso la sede Icar di Piazza dei Martiri dopo i primi esposti presentati dalla Fillea Cgil di Napoli. “Adesso chiederemo al Ministero del Lavoro di bloccare la cassa integrazione straordinaria - dichiara Ciro Crescentini della Fillea Cgil - Il piano industriale presentato dalla Icar si è rivelato un pezzo di carta. In realtà l’azienda si vuole liberare di tutti i lavoratori per proseguire i lavori in subappalto e utilizzare tutti i crediti che vanta con gli enti appaltanti pubblici per evitare le istanze di fallimento presentate da vari fornitori che la metterebbero fuori dal business della privatizzazione dell’acqua”. I lavoratori della Icar hanno dato la disponibilità a lavorare anche di Sabato e di Domenica per completare i lavori per il nuovo palazzo di giustizia. Ma, l’azienda ha ribadito le proprie posizioni: cassa integrazione, subappalto, nolo a “freddo”.






