Home > L’Irlanda dice NO al Trattato di Lisbona
Il fronte del NO nel referendum sulla ratifica del Trattato di Lisbona ha vinto. La cosiddetta Costituzione UE è stata bocciata. Già dalla mattinata le prime indiscrezioni davano in vantaggio i NO e infatti si erano già avute conseguenze sull’economia, con l’euro che ha toccato nei confronti del dollaro USA il minimo mensile a 1,5307.
Anche nel 2001 gli elettori irlandesi respinsero con un referendum il trattato di Nizza, approvandolo poi in una nuova consultazione l’anno successivo.
Ma ora questa vittoria del NO creerà grossi problemi all’interno dell’Unione Europea, dove il trattato è già stato ratificato dai parlamenti di 18 paesi. Fin da prima dell’inizio dello scrutinio il primo ministro francese Fillon aveva dichiarato "Se l’Irlanda boccia il Trattato di Lisbona, il testo e’ morto". E Gianfranco Fini aveva aggiunto "Se davvero l’Irlanda dovesse bocciare il Trattato di Lisbona, ci troveremmo in una situazione di crisi delle istituzioni europee senza precedenti".
Con la vittoria del NO il documento di Lisbona non può entrare in vigore, ma non è comunque escluso che l’UE decida di applicare comunque il patto di Lisbona, anche se non è chiaro come l’Irlanda potrebbe rapportarsi con gli altri stati membri.
Insomma, si prevede un bel caos nei palazzi UE.
Felicissimo invece per la vittoria del NO è Calderoli, che già prima della conferma del risultato aveva dichiarato "Un grazie agli irlandesi per il loro voto. Tutte le volte in cui i popoli sono stati chiamati a votare hanno bocciato clamorosamente un modello di Europa che viene vista lontana dai popoli stessi, dimostrando di avere maggiore saggezza rispetto a governi e parlamenti. La vittoria del "no" sarebbe in linea con la posizione tenuta da sempre dalla Lega Nord, ovvero che la sovranità appartiene ai popoli e che, come sostenuto anche dal presidente emerito Cossiga e dal professor Guarino, l’approvazione di questo trattato da parte del solo Parlamento avrebbe rappresentato un atto incostituzionale per gli articoli 1 e 11 della Costituzione, perché avrebbe affidato i nostri destini nelle mani dei burocrati e non degli eletti dal popolo".
Per una volta mi trovo ad essere pienamente d’accordo con Calderoli.
Enrico Sabatino