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L’Islanda sull’orlo del collasso: la Banca centrale alza i tassi di interesse

Publie le mercoledì 29 ottobre 2008 par Open-Publishing
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L’Islanda sull’orlo del collasso: la Banca centrale alza i tassi di interesse

di Sergio Vasarri

Chi l’avrebbe mai detto? Ogni volta che si pensa al crack di uno Stato, alla svalutazione monetaria, alle file davanti alla banche per ritirare risparmi che di ora in ora dimezzano il proprio valore, la mente corre subito a Stati in via di sviluppo in Africa, in Sud America, in Asia. Stavolta invece a fare bancarotta è la civile, tranquilla e – secondo una presunzione che si rivela errata - ricca Islanda. Proprio per questo i Paesi limitrofi, Norvegia e Gran Bretagna in particolare, si mobilitano per sostenere con le proprie banche, a dire la verità con le casse già parzialmente vuote, la Banca centrale islandese.

La paura è che l’insolvibilità islandese travolga banche d’affari in altri Paesi europei. Ad essere messo in discussione è un modello di sviluppo e di capitalismo: quello che porta all’estremo la speculazione sui mercati borsistici e il discutibile sistema di accreditamento autoreferenziale delle banche. Infatti, nel momento in cui le transazioni sono garantite da moneta virtuale, da fidejussioni incrociate e obbligazioni emesse su tali flussi virtuali, una richiesta immediata e consistente di liquidità può mettere in difficoltà l’intero sistema. Così, in base ad un accordo col Fondo monetario internazionale da cui ha ricevuto un prestito di 2 miliardi di dollari, la Banca centrale islandese rialza i tassi di interesse: misura temporanea per frenare la svalutazione monetaria.

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