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L’Italietta ch’è valletta

Publie le lunedì 26 marzo 2007 par Open-Publishing

Da quando è scoppiato lo scandalo di “vallettopoli” mi sono ripromesso che non avrei mai scritto un pezzo su Corona e Lele Mora. Me lo sono quasi giurato. Poi i giorni passavano ed ogni ora ne usciva qualcuna nuova, fino ad arrivare allo smascheramento di Sircana e all’intervento del garante della privacy, che stronca sostanzialmente la cronaca giudiziaria e complica il lavoro dei pubblici ministeri.

Tutto ha inizio qualche settimana fa, quando viene incredibilmente iscritto al registro degli indagati della procura di Potenza un giovane fotografo siciliano, tale Fabrizio Corona, reo di aver estorto somme considerevoli a personaggi di dominio pubblico in cambio di foto compromettenti che, in caso di mancato pagamento, sarebbero state gettate in pasto ai giornali scandalistici.

Fin qui tutto sotto controllo: c’è un poveraccio che insegue i vip tutto il giorno, li becca in castagna, li fotografa e poi li ricatta. Quando non ha niente per le mani ingaggia delle donnine da quattro lire, le sguinzaglia come cagne e incapsula in una castagna artificiale gli ignari medesimi vip, vittime della loro irrefrenabile megalomania. Facile come rubare le caramelle ad un bambino distratto.

Poi esce fuori che anche il portavoce unico in pectore del governo Prodi, tale Silvio Sircana, sarebbe stato ricattato da questo aitante giovanotto: la sua auto blu viene immortalata mentre si affianca da un transessuale che si prostituisce sul ciglio della strada: scandalo. Tutti smentiscono indignati, ma all’improvviso lo stesso fotografo coronesco che si era prestato alla copertura, ritratta: è tutto vero. Doppio scandalo.

Il povero stressato ed inappetente ometto viene travolto da una serie di ingiurie che lo mettono al tappeto, si sfiora l’ennesima crisi di governo, sembra che Prodi sia destinato a cambiare il suo braccio destro ogni venti giorni. La Cdl insorge contro i magistrati, la Chiesa contro i transessuali e Bruno Vespa allestisce il nuovo studio di “Porta a porta” sul set di “Studio aperto”.

Il polverone rende l’aria irrespirabile, non puoi accendere la televisione o sfogliare un giornale che da tutte le parti si parla di vallettopoli. A questo punto, a tutela dei vip, interviene il garante della privacy con un editto raccapricciante che limita l’azione dei pm ed imbavaglia ulteriormente i giornalisti italiani, una categoria -già afasica di suo- che non fa altro che ringraziare. Basta scrupoli di coscienza, “nenti potti sentere”, evviva la mafia!

Nel tumulto generale che non accenna ancora a placarsi, visto che da dietro il suo cielo a scacchi Corona minaccia ogni giorno di scrivere un memoriale che manderebbe tutti al tappeto, ci sarebbero delle insulse considerazioni da fare, degne di un cittadino qualunque che vorrebbe solo poter andare in edicola, acquistare un quotidiano e leggere notizie minimente inerenti la linea politica dell’attuale classe dirigenziale che ha votato.

Seguiamo un ordine cronologico. Prima di tutto l’esasperato Iperuranio televisivo, dove milionari divi d’ogni genere affollano discoteche, barche, hotel quattro stelle e ristoranti tre forchette: quando indiremo il giorno della cultura, e spegneremo la televisione per 24 ore, sarà sempre troppo tardi, invece continuiamo a sprecare corrente elettrica e lobotomizzare la mente per dei fantocci mal ceronati.

Si parla in continuazione di morale e responsabilità della comunicazione e al tavolo dei concertanti viene ammesso addirittura il mitico Lanza, autore di “Buona Domenica”, il quale sottolinea come l’importante non sia fare dell’etica e della cultura il baluardo della televisione, bensì guadagnare. Chiaro e tondo: lui è un ideatore di programmi trash e mira il suo messaggio alla massa trash del paese, che è infinita.

Dov’è il punto? Non c’è punto. Lanza ha schifosamente ragione: visto che il popolino da soap opera della miserevole Italia media sceglie l’immondizia, è ovvio che i produttori televisivi calibrino il messaggio e producano spazzatura. Immaginate quanti soldi potrebbe dare la Nike per uno stacco pubblicitario in un programma di prima serata in cui c’è, su RaiUno, Noam Chomsky che spiega la politica internazionale? Dieci euro, niente di più. Però, caro Lanza, pur avendo ragione, non si atteggi a fare il giornalista, questo no, abbia pietà.

C’è poi la questione dei ricatti dei furbetti tipo Corona. Senza dubbio l’atteggiamento è riprovevole e da condannare, ma i vip che si lamentano di non essere rispettati, non dovrebbero rispettare la legge e denunciare certi soprusi alle forze dell’ordine, invece di sottostare alle minacce dei mafiosetti di quartiere e pagare per delle foto compromettenti? No. Loro preferiscono semplicemente essere milionari e non avere rotture di palle. Punto.

Ma la questione più importante, il vero scandalo di cui nessuno parla è: come si può, cari italianucoli ottusi, accettare che un governo come quello dell’Armata Brancaleone continui a ciondolare inerme ad un passo dal fosso senza fare alcunché per migliorare le sorti di questo pseudo paese? Come è possibile che anche uno come Corona abbia il potere di mettere in crisi il sistema dirigenziale italiano?

La questione non è poi così complessa: come già spiegato in altre innumerevoli occasioni, l’Italia è un castello di sabbia bagnato ed ammuffito al punto che ogni folata di vento fa cadere un pezzo della debole costruzione. Da ogni città da cui i magistrati intraprendano un qualsiasi viaggio, che sia moggiopoli, vallettopoli, tangentopoli, mafiosopoli, chiesopoli o fruttivendoleriopoli, arrivano sempre a politopoli. Mi chiedo per quanto tempo sia ancora sopportabile questo scempio.

Ovviamente non mi riferisco alle presunte pulsioni sessuali di Sircana, delle quali mi interessa meno del costo dei manghi a New York, ma alle continue e reiterate collusioni della sfera politica con ogni ambiente malsano e corrotto del nostro paese. Mi sembra la metafora del meccanico: che siano pasticche per i freni o la testata del motore, dove si mettono le mani c’è da sporcarsele, e il vero problema è che noi non siamo ancora stufi.

Paghiamo con il nostro lavoro poche centinaia di super-privilegiati il cui unico obbiettivo è assicurarsi una ricchezza perenne per generazioni intere senza fare nessuno sforzo per il paese. Deleghiamo l’amministrazione del territorio a uomini che girano con bellissime portaborse sottopagate e che non sanno nemmeno cos’è la feder-consumatori. Ci affidiamo a parlamentari che a forza di parlarsi addosso hanno perso l’udito per ascoltare.

Nel frattempo l’Italia va in pezzi. Il precariato affligge il 60% dei giovani mentre tutti i politici si affannano ad elogiare la legge Biagi, sostenendo che almeno grazie ad essa l’occupazione media è salita, quando invece è stato semplicemente istituzionalizzato il ricatto esistenziale dei datori di lavoro, che sono sempre più tutelati nel trovare le migliori scorciatoie per non pagare i contributi e non avere responsabilità.

Nel frattempo il costo dei mutui, delle case, dei prodotti alimentari, della benzina e delle medicine sale esponenzialmente a fronte di ammortizzatori sociali inesistenti, gettando centinaia di migliaia di famiglie sull’orlo della bancarotta, mentre i soliti pochi dirigenti e vippastri vari guadagnano milioni in aziende sull’orlo del fallimento perenne, accreditandosi anche buoneuscite da nababbi.

Nel frattempo viene inflitto un nuovo colpo mortale alla libertà d’informazione, la soglia di analfabetismo tocca quota 5%, il 45% della popolazione legge meno di un libro l’anno, le liberalizzazioni allo zucchero filato hanno portato ad un irrigidimento dei “cartelli”, la maggioranza litiga pure sul prezzo dei gelati, il geometra Briatore si lamenta dal suo yacht di 7000 metri, Costanzo e Bonolis ripassano alla Rai, Pippo Baudo diventa il nuovo Garibaldi, i ragazzi del grande fratello i nuovi divi, ogni anno muoiono centinaia di operai sul posto di lavoro per inadeguatezza dei sistemi di sicurezza, negli ultimi tre mesi decine di giovani si sono sfracellati in preda al delirio del fine settimana, la parola “diritto” è diventata una battuta, la mamma di Ilary Blasi a causa dell’indigenza toglie il posto ad un padre di famiglia ed entra nei vigili urbani, Del Piero va in tribuna per la seconda volta di fila ed è incazzato come una biscia, Berlusconi riemerge dalla quarta dimensione…E Sircana va a puttane. Benvenuti all’inferno.

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