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Gli studenti dell’Onda attraversano la città, sanzionano il ministero della Gelmini, violano il protocollo alla faccia di Alemanno!
L’Onda è tornata, ed è ancora più incazzata!

Gli studenti dell’Onda si muovono da Sapienza per raggiungere (in treno occupato) il ministero dell’istruzione che viene sanzionato con lancio di decine di scarpe. Si dirigono in corteo verso il Circo Massimo bloccando la città, per porre il problema del protocollo infame firmato anche dalla CGIL riunita al Circo Massimo.
Continua il blocco, prosegue il corteo, l’Onda invade il Campidoglio a dispetto del tentato blocco operato dai carabinieri, esponendo lo striscione sotto gli occhi di Alemanno, travolgendo con la propria onda d’urto l’infame protocollo. L’Onda è viva, l’Onda non si ferma!!!
ONDA DI LUNGA DURATA!
ONDA CONTINUA SARA’!
Messaggi
1. L’Onda lunga colpisce ancora!, 4 aprile 2009, 17:59
L’Onda blocca la città di Roma con una Manif Sauvage
L’Onda è tornata. Manif Sauvage per le strade di Roma. Lancio di scarpe contro il ministero
Nella giornata di manifestazione della CGIL, l’Onda è tornata in piazza, attraversando in modo anomalo il corteo sindacale. Siamo partiti da piazzale Aldo Moro, in centinaia, tra universitari, studenti medi e precari, violando nuovamente il divieto che ci era stato imposto alcune settimane fa dal protocollo anti-cortei. Durante la mattina abbiamo attraversato la città in maniera selvaggia, bloccando più volte le strade della città. Primo obiettivo: il Ministero della pubblica Istruzione, contro cui, con un folto lancio di scarpe, abbiamo espresso ancora una volta il rifiuto delle politiche del governo di gestione della crisi, che passa in primo luogo per la dismissione dell’università. Continuando a muoverci per le strade, veloci ed imprendibili, abbiamo raggiunto il Circo Massimo, passando prima a via Induno, dove abbiamo sollevato il problema dello sgombero e delle denunce a danno di studenti delle scuole e di giovani precari, per l’occupazione di uno spazio, abbandonato da anni.
Durante il comizio di Epifani abbiamo chiesto ancora una volta alla CGIL di scegliere da che parte sta: se con gli studenti e i precari, che chiedono reddito e nuove garanzie e che pretendono di poter manifestare liberamente, bloccando la produzione diffusa, o limitarsi esclusivamente alla difesa di quelle forme di lavoro ancora (per poco) garantite.
Ultimo, improvvisato obiettivo, il Comune: dopo le dichiarazioni di Alemanno, che il 28 sosteneva che non era stato violato alcun protocollo, abbiamo deciso di occupare la piazza del Campidoglio, stendendo uno striscione sulla balconata: Difendi il diritto di sciopero, revoca il protocollo.
Comunicato del 4 aprile: Difendi il diritto di sciopero
revoca il protocollo! L’Onda libera... tutti!
Sapienza in Onda
Filmati della giornata al link :
http://roma.repubblica.it/multimedia/home/5404323/1/5
2. L’Onda lunga colpisce ancora!, 5 aprile 2009, 15:27, di Rosso di sera buon tempo si spera
L’ONDA, nelle dichiarazione dei suoi capi, si definisce come "apolitica", segno sommo di stupidità generazionale; e non sarà l’aver aderito ad uno sciopero o lanciare qualche scarpa a far cambiare la connotazione di un movimento che, di fatto, non da fastidio a nessuno. Se l’ONDA, o più opportunamente il PICCOLO RUSCELLO, fosse movimento di analisi critica in grado di vedere che il problema dell’istruzione non rappresenta un problema a sè, ma che è strettamente connesso con i problemi strutturali della società moderna, e fosse di conseguenza un movimento di critica strutturale, allora si che si potrebbe parlare di lotta. L’idea di anticapitalismo neppure sfiora le giovani testoline disavvezzate alla critica, e la differenza con i movimenti del ’68 e del ’77 è tutta qui: fino a 30 anni fa la critica marxista era un dato acquisito ed incontrovertibile, oggi invece essa è ignorata o, al meglio, ridotta alla poetica vendoliana, ideologica in quanto socialdemocratica. Occupate le vostre aulette, collettivi di trentenni borghesi, fate i vostri cortei, gridate i vostri slogan contro l’odiosa gelmini, la sera divertitevi, tutto vi è concesso: finchè non sarete una forza radicalmente anticapitalista, il potere vi sarà grato.
1. L’Onda lunga colpisce ancora!, 5 aprile 2009, 16:50
L’oggettivo "vate" ispiratore dell’Onda è praticamente lo stesso, se non del 1968, del 1969 operaio ( l’ "operaio-massa") e del 1977 giovanil/precario ( l’ "operaio sociale" ) e cioè il professor Toni Negri.
La differenza è la situazione economico/sociale/globale radicalmente cambiata ....
K.
2. L’Onda lunga colpisce ancora!, 5 aprile 2009, 20:44, di Rosso di sera buon tempo si spera
Per la verità in entrambi i casi ruolo determinante fu quello degli studenti, sia nel maggio francese (che vide un divario tra questi e gli operai...non tutti capivano perchè le auto acquistate con tanta fatica dovessero essere usate come barricate..), che nel ’77 (dove gli studenti scelsero la loro proletarizzazione, e quella conseguente, del ruolo dell’intellettuale). Della situazione economico/sociale/globale, ad essere profondamente cambiata è solo quella globale, con il crollo del blocco sovietico. La situazione economico sociale, intendendo con essa non la sovrastruttura ma i reali rapporti di dominio, è non solo rimasta tale, ma si è ancor di più radicalizzata, perchè la vittoria schiacciante del capitale è accompagnata (nella più nefasta prospettiva marcusiana) da una totale perdita di coscienza di classe da parte delle masse, e da una totale paralisi della critica e degli intellettuali, al servizio solo ed esclusivamente della conservazione "dello stato di cose presente". La funzione del PICCOLO RUSCELLO, cieco della sua impotenza, è questa.
3. L’Onda lunga colpisce ancora!, 5 aprile 2009, 22:49
Meglio un "piccolo ruscello" che il nulla rappresentato dai politicisti e dagli ideologisti da tastiera ....
Pure io preferisco le notti ateniesi e parigine ... o gli scontri VERI avvenuti negli scorsi giorni a Londra ed a Strasburgo .... alle "sceneggiate" negrian/casariniane ...
Ma tra queste ed appunto il nulla. se proprio devo scegliere, preferisco leggemente le prime ....
Non ho poi ben capito quale sarebbe il preteso riferimento "partitico" dell’ Onda, quando mai si sarebbe dichiarata "apolitica" e soprattutto cosa c’entra Vendola in tutto questo ...
Quanto poi alla situazione che sarebbe mutata solo perchè non c’è più il "blocco sovietico" - che peraltro i movimenti degli anni settanta hanno sempre, giustamente e ben ricambiati, schifato considerandolo "socialimperialismo" - mentre per il resto la "struttura" sarebbe sostanzialmente rimasta uguale, rimando alla necessità delle cure di un buon psichiatra ....
Scambiare i propri desideri per certissime realtà rappresenta infatti una precisa sindrome .....
K.
4. L’Onda lunga colpisce ancora!, 6 aprile 2009, 01:04
K, a parte il report presentato ad Annozero da Santoro, qui in Inghilterra per quello che riguarda l’universita’ e’ tutto calmo, ma calmo sul serio. Il report di Santoro e’ inaffidabile poiche’ non ha detto come stanno le cose veramente.
Poi non capisco perche’ tutti non sopportano un po’ di teoria e di analisi. Mica dico pagine e pagine, ma un po di scritto di analisi ci vuole.
Sal.
5. L’Onda lunga colpisce ancora!, 6 aprile 2009, 10:56
La teoria e l’analisi vanno benissimo, anzi sono proprio necessarie.
Ma raccontare e raccontarsi che i rapporti di produzione capitalistica negli ultimi 30 anni non sarebbero cambiati se non nel senso della sparizione del "blocco sovietico" non è nè analisi nè teoria, è raccontarsi una barzelletta.
Se da un lato è vero che, nel mondo globalizzato, la parola d’ordine "proletari di tutto il mondo unitevi" è certamente più necessaria ed attuale oggi che non qualche decennio fa ( nel senso che effettivamente oggi la rivoluzione o è "globale" o non è) è altrettanto vero che è saltata l’egemonia operaia rispetto al processo produttivo, che si è passati dalla preponderanza della produzione "materiale" a quella di beni immateriali.
Per non parlare poi della "finanziarizzazione" dell’economia, delle banche mondiali e locali che ormai rappresentano il potere borghese reale ( ed anche simbolicamente l’epicentro della crisi) e non più un semplice strumento del potere capitalistico tradizionale.
Da cui bisognerebbe rivalutare Marx, soprattutto il Marx giovane, e buttare alle ortiche tutte le teorizzazioni sovietiche ( non solo lo stalinismo ma pure leninismo e trotzkismo) che tra l’altro già male si applicavano ad una società ancora in gran parte rurale e che sono quindi alle origini anche dell’innegabile fallimento complessivo dello stesso "blocco sovietico".
Guarda caso precisamente quello che teorizza, sin dagli anni sessanta pur con significative modificazioni nel tempo, proprio Toni Negri e comunque tutte quelle aree politiche che si richiamano all’ "operaismo" degli anni 60 e 70 del secolo scorso.
Questo non vuol dire assolutamente che io abbia particolari simpatie per Negri ( anzi, tuttaltro !), sono convinto infatti che la "spettacolarizzazione" e la "simbolizzazione" del conflitto possa essere un qualcosa di tremendamente pericoloso e comunque largamente recuperabile dal sistema - ma contrapporre al "negrismo" ( che è notoriamente la filosofia che influenza la maggioranza dell’Onda ed in particolare quella romana ) la "tradizione comunista" di stampo togliattian/sovietico, come mi sembrava fare l’altro interlocutore in questa discussione, mi sembra semplicemente un esercizio politicista e retorico.
Come diceva qualcun’altro, ci sarà pure un motivo per cui le sperimentazioni anticapitalistiche in atto in Sud America ( Venezuela e Bolivia ma non solo queste ) sono, nella teoria espressa e anche nella pratica, lontane mille miglia da detta "tradizione comunista".
Per concludere, non capisco francamente cosa c’entrino in questa discussione Santoro, Anno Zero e le università inglesi. Io la puntata di Anno Zero non l’ho vista ma non mi sembra fosse minimamente entrata in questo dibattito prima della citazione di Sal.
Raf
6. L’Onda lunga colpisce ancora!, 6 aprile 2009, 11:26
Raf,
preciso il mio commento e come Annozero e Santoro e’ entrato nel mio commento.
Qualcuno diceva di preferire le battaglie londinesi a quelle dell’onda. Annozero c’entra perche’ nell’ultimo programma Santoro ha presentato uno spezzone delle battaglie londinesi contro le banche in cui hanno partecipato studenti e professori. Questo e’ il solo motivo per cui ho commentato, perche’ il paragone tra le battaglie londinesi presentate da Santoro e quelle italiane dell’onda non corrispondono, nel senso che a mio parere quelle londinesi sono state esagerate e ho pensato opportuno far chiaro che la situazione qui in Inghilterra nei campus e’ proprio tranquilla. Tutto qui. Solo una precisazione.
7. L’Onda lunga colpisce ancora!, 6 aprile 2009, 23:47
Non sono assolutamente un togliattian/sovietico, come tu mi definisci: il crollo dell’odiato blocco fu la fine di una violenta forma di capitalismo (i campi di concentramento, i lavori forzati a cui milioni di uomini furono costretti, cos’altro furono se non la totale estorsione di plus-valore? E non fu questo parte delle cause che impedirono alle masse operaie sovietiche di opporsi al regime?).
La fine dell’egemonia operaia a cui ti riferisci, e la perdita di coscienza di classe di cui ho parlato, sono aspetti conseguenti dell’attacco dirompente del capitalismo, della crisi delle sinistre dopo la caduta del muro, in Italia della concertazione, il tutto sotto la luce di quella massificazione che, con la sostituzione dei beni materiali con quelli immateriali, o forse sarebbe meglio dire con la coincidenza delle due tipologie in una sola, impedisce di fatto il dissenso. Alla radice. Come dice pomposamente uno dei portavoce dell’Onda, anzi Piccolo Ruscello, Giorgio Sestili, “il tentativo di ideologizzare il movimento è fallito”! E certo: gli studenti dell’onda sono organizzati in un movimento che, oltre a ribadire costantemente la lontananza dalla politica istituzionale, ha difatti abbracciato sin dall’inizio al suo interno tutta l’eterogenicità dei gruppi studenteschi: dall’Udu ai fascisti Blocco. Fino all’ovvia esplosione di piazza Navona, dove per fortuna ci si è ricordati che i fasci sono tutti delle merde. Ma ciò non è bastato a dare una concreta connotazione politica al movimento, che difatti riflette l’assurdità della società: tutti incazzati (o inkazzati?), tutti sfruttati, tanti a sinistra (Udu e Uds, la puzza del Pd e dei Bertinottianvendoliani…oddio, tra poco ci sarà pure D’Alema...), tanti socialdemocratici ma pochi anticapitalisti. Perché ciò che conta, per la sinistra italiana, è che si abbai, e non importa chi sia ad abbaiare. Si urla giustamente “noi la crisi non la paghiamo”, ma senza alcuna critica si sistema. La finanziarizzazione dell’economia, le banche globali, il vero volto della borghesia (un tempo potere economico e politico si auto-rappresentavano, oggi in politica hai gli industriali in carne ed ossa), sono una ristrutturazione dei rapporti di dominio. Più vince il neocapitale, più muore il socialismo, più hai individualismo ed un senso di vaghezza della parola politica, come nell’Onda. Dallo psichiatra dovrebbe andare confida in questi pseudo movimenti, innocui, vaghi, indefiniti…Mi viene in mente un glorioso, bellissimo, analogo movimento, anzi, il “movimento dei movimenti” come lo definì qualcuno, il movimento del futuro, che riunì dai chierichetti agli anarchici. Ma qualcuno se lo ricorda per caso il Social Forum?
8. L’Onda lunga colpisce ancora!, 6 aprile 2009, 23:48, di Rosso di sera buon tempo si spera
Non mi ero firmato, scusa mister K.
Rosso di sera buon tempo si spera.
9. L’Onda lunga colpisce ancora!, 7 aprile 2009, 10:52
" Ma qualcuno se li ricorda i social forum ? "
Al di là della forma organizzativa - appunto i social forum - decisamente scomparsa, comunque tutto parte da lì, da Seattle prima e da Genova poi ... anche l’Onda ....
Prima del 2001 c’era veramente il deserto, mi ricordo le stanchissime ed ultraminoritarie mobilitazioni contro la guerra in Jugoslavia ...
Può non piacere ( e, ripeto, a me piace poco) ma non c’è dubbio che la logica della "disobbedienza" - in tutte le sue accessioni pur oggettivamente diverse tra loro - è stata l’unica in Italia in grado di mobilitare negli ultimi 7-8 anni le famose "moltitudini" di cui parla un pò dannunzianamente Toni Negri.
Ovviamente ... con alti e bassi .....
Le altre culture cosiddette "antagoniste", per non parlare della "tradizione comunista" in tutte le sue forme, o sono state al rimorchio o hanno abbaiato alla luna .... c’è poco da fare ....
K.
10. L’Onda lunga colpisce ancora!, 7 aprile 2009, 14:06, di Rosso di sera buon tempo si spera
Dunque secondo te è stata la cultura della "disobbedienza" a mobilitare le "moltitudini"? Ma cosa dici? tutte quelle moltitudini inkazzate riflettono la società e le sue istituzioni!! Secondo te è la cultura della "disobbedienza" ad aver mobilitato l’azione cattolica la sinistra giovanile a Genova? la "disobbedienza" era un fattore certo importante, ma assolutamente non determinante. O è la "disobbedienza" a motivare un gruppo studentesco come l’Uds, che è praticamente costola del Pd? o l’Udu? Spero tu stia scherzando!!! Ma quale disobbedienza! E’ una protesta concessa da un sistema tutto teso, in ogni sua rappresentanza istituzionale, alla conservazione di se stesso!!
Quanto alle culture "antagoniste" e della "tradizione comunista": il loro stare al rimorchio, l’abbaiare alla luna, conferma quanto dico: che l’antagonismo oggi non esiste, e che pertanto le flebili proteste di giovani borghesizzati, eterogenei in quanto massa (nel senso più crudo, quello dell’omologazione borghese), sono del tutto e palesemente inconsistenti. Non incisive.
Senza un ritorno alla critica ed all’analisi di sistema, all’anticapitalismo, ad una lotta comunista, non resta che starnazzare, come anatre colorate di tutti i colori, in un Piccolo Ruscello.
11. L’Onda lunga colpisce ancora!, 7 aprile 2009, 14:57
Ma perchè dai importanza a forze inconsistenti ed ininfluenti tipo Uds ed Udu ?
Perchè insisti con l’Azione Cattolica a Genova ? ( che poi non mi risulta ci fosse, casomai c’erano Mani Tese, Lilliput e le classiche aggregazioni del dissenso cattolico).
E a Genova non c’era nemmeno la Sinistra Giovanile, nè il Pd ( allora Margherita e Ds), nè la Cgil ed in verità nemmeno il PdCI ....
E comunque, se si eccettua il ruolo a corrente alternata della Cgil che a volte partecipava e molte altre no, non c’è dubbio che è stata la "disobbedienza" a mobilitare, sulle proprie posizioni, le "moltitudini" del caso ...
Certo, la "disobbedienza" di Genova si è poi frantumata in mille rivoli diversi, una parte è addirittura entrata mani e piedi in Rifondazione e molti sono finiti poi addirittura con la scissione vendoliana ....
C’è poi chi mantiene, pur in autonomia, un rapporto con la Rifondazione di Ferrero ( in particolare Action a Roma ma anche il giro di Caruso in Campania), chi è tornato su antiche tendenze "autonome" pur con un tipo di mobilitazione "originale e moderno" ( i Blocchi Sociali sempre romani, l’Horus ) .... e la maggior parte, oggettivamente diretti da Padova da Casarini ( e sul piano teorico da Negri) che di fatto egemonizzano anche l’Onda nazionale ed ancora di più quella romana, l’unica tra l’altro che mi sembra ancora riesca a mettere in piedi quasi una iniziativa a settimana.
Come dire, meglio in "piccolo ruscello" che fiumi secchi da decenni. O no ?
Ho oggettive difficoltà a vedere altro di politicamente "vivace" a sinistra nell’Italia di oggi ... lo stesso sindacalismo di base, nel qual pure milito, mi sembra vada avanti "a spanne", riuscendo a fare straordinarie mobilitazioni quando si incrocia, magari casualmente, con movimenti VERI ( ad esempio il 17 Ottobre 2008 proprio con L’Onda e col movimento più generale contro la Gelmini, compresi i comitati di genitori delle elementari)) e ritorna poi, nei periodi di magra, alla coltivazione dei propri orticelli strettamente "sindacali", talvolta anche alquanto "corporativi" .....
E ce ne fosse una, tra le forze ( o se vuoi debolezze) citate, che può essere annoverata nella "tradizione comunista" ... che evidentemente, in quanto tale, non è più mobilitante ..... nè in Italia nè altrove ..... vedi i governi di sinistra sudamericani, significativamente anticapitalistici ma nessuno "tradizionalmente comunista" nemmeno da lontano ...
al massimo qualcuno si potrà consolare con il Nepal ....
Il resto è veramente noia ....
K.