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L’Onda torna oggi in piazza in tutta Italia cortei, occupazioni...

Publie le venerdì 7 novembre 2008 par Open-Publishing

L’Onda torna oggi in piazza in tutta Italia
cortei, occupazioni, lezioni in strada

de Davide Varì

La riforma della scuola è legge, certo, ma la mobilitazione continua. Oggi gli studenti saranno di nuovo in piazza. Una piazza che collegherà il Paese dal Sud al Nord: Roma, Napoli, Firenze, Siena, Genova, Bari, solo per citarne alcune, saranno attraversate da decine di migliaia di studenti che ribadiranno la propria contrarietà alla riforma, la propria contrarietà allo «smantellamento della scuola e dell’università pubbliche messo in atto dal Governo Berlusconi; nel frattempo, moltissime scuole continuano a essere in mobilitazione, con occupazioni, autogestioni, lezioni in piazza».

Già ieri, un corteo spontaneo ha attraversato la capitale per dirigersi verso il Senato dove gli studenti delle scuole Colonna, De Pinedo, Elsa Morante e Keplero si sono riuniti in un’assemblea pubblica ed aperta a tutti. Bizzarra forma di protesta a Palermo, dove un gruppo di studenti del liceo linguistico Ninni Cassarà hanno impugnato spazzole e bottiglie d’acqua e si sono improvvisati lavavetri ai semafori di viale Strasburgo, nella zona residenziale della città, chiedendo un piccolo obolo agli automobilisti e spiegando i motivi della loro richiesta. Alcuni di loro, oltre ad improvvisarsi lavavetri, hanno dato vita anche a un piccolo happening musicale con le chitarre, raccogliendo le offerte dei passanti. «Abbiamo fame di cultura, per favore dateci qualcosa.

Ci servono soldi perchè vogliono precluderci l’ingresso all’universita. Con la riforma Gelmini sarà questo il nostro futuro». Gli studenti dell’Istituto liceale G. Milli di Teramo occupato, hanno invece pensato di migliorare le condizioni fatiscenti dell’edificio scolastico. Armati di pennelli e verneci hanno così ridipinto muri, porte e finestre: «La nostra è un’occupazione pacifica e di tipo pratico - ha dichiarato uno dei rappresentanti d’istituto -: vogliamo riconsegnare la struttura in condizioni migliori. C’è stata anche una colletta, a cui ha partecipato la maggior parte degli studenti, per poter acquistare le vernici». Soddisfatto il preside dell’Istituto, Giovanni Di Giannatale, che ha comunque preso le distanze da qualsiasi forma illegale di protesta: «L’andamento, fino ad ora è ordinato. Questo è dovuto all’importanza che do al dialogo con gli alunni.

A Perugia si è invece svolta una lezione di Storia moderna la gradinata della cattedrale di San Lorenzo. La professoressa Erminia Irace ha infatti tenuto una lezione ad una trentina di studenti della facoltà di Lettere. Alle loro spalle, sulla cancellata che protegge la Fontana maggiore, uno dei simboli di Perugia, era appeso un grande drappo bianco con la scritta «Libero pensiero, libera scuola», appeso dagli studenti del liceo classico Mariotti che hanno occupato alcuni locali della succursale della scuola senza interrompere le lezioni.

Per quanto riguarda l’appuntamento di oggi, i cortei romani si muveranno da piazzale Aldo Moro, da piazza Barberini e da Tor Vergata. Tutti alle ore 9.

Nel frattempo continuano i preparativi per la grande manifestazione del 14 novembre e per l’Assemblea nazionale del 15 e 16 novembre. «Pensiamo ad un’assemblea che si ponga in primo luogo l’obiettivo di garantire l’estensione e la durata di questo straordinario movimento - fanno sapere gli studenti de La Sapienza occupata - Questo significa discutere innanzi tutto di contenuti e pratiche di lotta: come qualificare e far emergere in primo piano il tema dell’autoriforma; che tipo di rapporto promuovere con le realtà sindacali e le esperienze di lotta del lavoro precario; come dare continuità alle pratiche di conflitto e di blocco della città; come trasformare la mobilitazione contro la legge 133 e l’eventuale riforma in mobilitazione generale contro la crisi economica.

Nel frattempo la Cgil sta valutando l’ipotesi di un ricorso per incostituzionalità della legge Gelmini che ha anche invitato il governo a rimettere in discussione le decisioni prese fin qui: «Significa - ha sottolineato Pantaleo - la disponibilità a ripensare un modello di istruzione in Italia che sia radicalmente alternativo a quello prospettato dal ministro Gelmini sotto la dettatura del ministro Tremonti».

Ma la forza dell’Onda scavalca lo steccato della scuola e dell’Università. E’ di ieri la lettera aperta agli «studenti, ai precari, agli insegnanti e ai genitori impegnati», da parte del Presidio permanente No Dal Molin NoTav Val di Susa: «Vi abbiamo visto nelle strade e nelle piazze delle nostre città. Abbiamo incrociato i vostri sguardi e abbiamo ritrovato la nostra determinazione: quella di chi non cerca un privilegio ma con il proprio impegno difende l’oggi di se stesso e il domani di tanti altri».
«Le nostre onde -scrivono - seguono la stessa rotta: quella che ha come meta la difesa dei beni comuni, della partecipazione e della democrazia. Il futuro è nelle nostre mani».