Home > L’Operazione "Phantom Fury" è scattata
Falluja aggredita dal cielo e dalla terra: resiste!
L’offensiva contro la città di Falluja, che è stata battezzata Operazione "Phantom Fury" (Furia Fantasma), è scattata alle 16,00 (ora italiana). Molti carri armati dei marines sono entrati in profondità a Falluja, ma la guerriglia oppone resistenza. Dal cielo continuano inoltre i bombardamenti che martellano in particolare i quartieri settentrionali della città. Successivamente i marines sono penetrati nel quartiere nord di Jolan a Falluja e hanno preso la stazione ferroviaria.
Secondo un giornalista iracheno citato dal Al Jazeera, Abu Bakr al-Dulaimi, sono in atto scontri di terra nei quartieri occidentali della città e "la resistenza è molto accanita. I difensori della città stanno rispondendo agli attacchi Usa con tutti i mezzi che hanno a disposizione". Secondo al-Dulaimi nel centro della città si è schiantato un drone mentre un veicolo militare Usa sta bruciando dietro il ponte nuovo sull’Eufrate. Sempre secondo l’emittente pan-araba, la Shura dei Mujaheddin di Falluja (il consiglio civile-religioso che governa la città assediata) ha chiesto l’intervento internazionale per fermare l’assalto. La Shura ha anche fatto appello ai "combattenti della resistenza" di tutto l’Iraq perché vadano in aiuto di Falluja.
All’operazione Phantom Fury partecipano oltre 4mila uomini, fra marines ed effettivi dell’esercito, appoggiati da un numero imprecisato di truppe regolari irachene. Colpiti il quartiere di Askari e la zona di Joran, ritenuta un’altra roccaforte dei miliziani, e dove le vittime fra i ribelli sarebbero almeno nove, secondo fonti militari americane. I ribelli starebbero rispondendo con il fuoco dei mortai e di armi automatiche.
Non mancano notizie di diserzioni tra le truppe regolari irachene: un battaglione di 500 effettivi sarebbe rimasto con soli 170 uomini nel corso delle ultime 48 ore.
Nei dintorni della citta’, la battaglia e’ stata violentissima fin dalle prime ore di oggi, con un bilancio che parla di 38 ribelli uccisi, ma anche di 12 vittime civili accertate dai medici dell’ospedale cittadino. Due caduti anche fra i militari statunitensi, che fanno salire a 1.126 il numero dei soldati americani caduti in battaglia dall’inizio della guerra. Marine e soldati iracheni sono penetrati all’interno della citta’ prendendo possesso di un ospedale e di due ponti di accesso. Molte abitazioni, sono state distrutte e date alle fiamme.
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