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L’appetito vien mangiando

Publie le sabato 11 luglio 2009 par Open-Publishing

Il Ministro sia “lodato”

Il Lodo Consolo - trovata geniale sulla falsariga del "Lodo Alfano -, uscito dalla porta della Commissione Giustizia della Camera, vorrebbe rientrare dalla finestra della Giunta per le Autorizzazioni.

E’ il Ministro per le Infrastrutture, Matteoli, che pretende la insindacabilità sul reato del quale si macchiò allorché, titolare dell’Ambiente, relazionò il Prefetto di Livorno su indagini che interessavano quest’ultimo. Il suo legale difensore è Giuseppe Consolo e l’imputato ora scrive a Fini chiedendo sia riconosciuto che il reato (“lui lo chiama così”), fu commesso da Ministro.

Non è un caso isolato di appetito da coalizione poiché anche Roberto Castelli, allora Guardasigilli, guarda caso difeso da Ghedini - ma va là, ma va là, … -, è accusato da Oliviero Diliberto, con richiesta di risarcimento danni per cinque milioni di Euro, per aver subìto il “piuttosto che mandare in giro a sprangare come fa lui preferisco saltare” (davanti alla Camera con quelli della Lega).

Non c’è limite alla fantasia se la Giunta per il Senato ha riconosciuto reato ministeriale quello del “saltare” di Castelli, ma il blitz ultimo è per ora sventato dopo che “il Tribunale dei Ministri ha già stabilito, come per Matteoli e Castelli, che il delitto va trattato senza garanzie d’immunità”; ma altri casi sembrano in arrivo e si vogliono creare abilmente i precedenti.