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L’attacco al "buonismo"

Publie le giovedì 16 ottobre 2008 par Open-Publishing
1 commento

Scritto dopo aver visto l’allucinante puntata di Vespa di ieri sera su Pietro Maso

Da qualche anno l’incattivimento sociale procede spedito ,portando le persone e i popoli ad una maggiore aggressività gli uni contro gli altri.
Farsi le scarpe sul lavoro,farsi "sentire" da chi si deve,mostrarsi duri-baldanzosi-sicuri.
Questa parata di sentimenti di durezza da esternare viene dalle condizioni di battaglia economica sempre più dura in cui ciascuno di noi si trova a dover sopravvivere.
Quando si parla di sopravvivenza,l’animale deve tirare fuori gli artigli per minacciare l’altro o difendersi da esso.
Fino ad anni fa si viveva con una certa serenità di prospettive e i sentimenti civili avevano il predominio
Ora che ci si accinge a sopravvivere,si riscoprono i sentimenti animali.
E com’è naturale,si attacca molto di quello che prima era considerato normale pensare,bollandolo con l’etichetta di "buonista".
Intendendo che i civili sentimenti siano sentimenti infami.

D’altronde - in una jungla quale sta divenendo la nostra ex società civile -in effetti diventa pericoloso nutrire un modo di essere fatto di ragionevolezza,attenzione agli altri,disponibilità all’aiuto fra persone,ecc.
A rimetterci in questo clima sono le persone e le categorie più deboli ; quelli che hanno meno soldi (es.i più poveri),quelli che hanno meno muscoli (es.le donne),quelli che sono minoranza (es.gli stranieri).

Poi,ci rimettono anche quegli stessi che aiutano la propaganda di disprezzo del "buonismo".
Il "cattivismo" ora di moda, alimenta climi d’odio che porteranno loro stessi a vivere molto peggio ; per strada come sul lavoro, la vita basata sulla "grinta" rischia di diventare un boomerang che prima o poi si ritorce anche contro i più tosti.
Il pericolo di questi sentimenti di aggressività su scala politica è ancora più grande;conduce alle guerre.
Ma anzichè cercare di uscire tutti assieme dalle ristrettezze economiche,si preferisce farsi la guerra.
E dopo la guerra e la distruzione torneranno i buoni sentimenti e la condanna dei "cattivi" che hanno portato alla guerra.
Ma non sarebbe ora di interrompere questa catena stupida?

In effetti contro una cosa bisognerebbe essere cattivi;contro il cattivismo e le condizioni che lo creano.
http://psychopolitica.blogspot.com/

Messaggi

  • importiamo i format televisivi che insegnano l’educato attacco al buonismo dall’ Inghilterra e dagli USA.

    i nostri dirigenti si vergognano di dare spazio ai nuovi. non facciamo nulla per toglierci dai coglioni i dirigenti che ci hanno rotto e continuano a rompere.

    Sal Fiore