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L’ex procuratore Borrelli: da Tangentopoli sembra non sia cambiato nulla ...

Publie le giovedì 29 novembre 2007 par Open-Publishing
2 commenti

In relazione alla notizia del promuovimento dell’azione disciplinare nei confronti della collega Clementina Forleo, pubblichiamo una intervista resa dall’ex Procuratore della Repubblica di Milano Francesco Saverio Borrelli a La Repubblica il 27 luglio scorso.

Le parole di Francesco Saverio Borrelli inquadrano perfettamente il cuore del problema.

A quelle autorevoli parole vorremmo aggiungere solo poche brevi considerazioni.

Quando divennero pubbliche le intercettazioni telefoniche di cui si discute, ci fu, come sempre, una gara dei politici coinvolti (che, con ciò, dimostravano di essere identici ai loro avversari dell’altra parte politica che tanto avevano criticato nelle precedente legislatura) a minimizzare la portata e il significato di quelle conversazioni telefoniche.

Clementina Forleo doveva, per legge, chiedere al Senato l’autorizzazione all’uso di quelle intercettazioni.

Se non avesse spiegato perché erano penalmente rilevanti ai fini del procedimento che trattava, il Senato avrebbe negato l’autorizzazione all’utilizzo dicendo che si trattava di telefonate prive di rilievo.

Clementina ha spiegato qual era il rilievo delle telefonate e i politici l’hanno accusata di “non essersi fatta i fatti suoi”!

A fronte del fatto che i politici coinvolti nelle telefonate dicevano che si era trattato solo di “fare il tifo”, Clementina ha spiegato perché, invece, si era trattato di ben altro.

Né si può ipotizzare che in Senato la richiesta di Clementina fosse attesa con animo equanime e neutro, perché nessuna parte politica aveva ritenuto di adottare quel minimo di prudenza istituzionale che avrebbe imposto di non esprimere giudizi preconcetti su ciò che si doveva giudicare istituzionalmente.

Clementina Forleo ha usato parole che non sono piaciute. Nessuno ritiene di discutere le parole usate contro di lei da tutti coloro che avevano anche importanti doveri istituzionali nella vicenda in questione.

Chi voglia farsi una propria idea informata sui fatti, potrà leggere le ordinanze oggetto del contendere ai seguenti indirizzi del web:

Prima ordinanza – Parte prima

Prima ordinanza – Parte seconda

Seconda ordinanza


di Cinzia Sasso
(giornalista)

da La Repubblica del 27 luglio 2007

«La vera questione è: ci sono o no dei politici che hanno appoggiato questi avventurieri della finanza? Tu indichi la luna, ma tutti guardano solo il dito. Il solito modo per distogliere l’attenzione dai problemi veri»

MILANO - Francesco Saverio Borrelli, il procuratore della Repubblica di Milano degli anni di Mani Pulite, quindi del momento dello scontro più aspro tra la politica e la giustizia, adesso, da appassionato di musica, è solo il presidente del Conservatorio di Milano. Da cinque anni e mezzo ha lasciato la testa dell´ufficio giudiziario più potente d´Italia; è passato dall´ufficio indagini della Figc nel momento culminante dello scandalo del calcio, ma è sempre a lui, stimato da molti e amato da pochi, che vale la pena chiedere un giudizio su questa guerra infinita. E lui ripete quello che sempre detto: che se qualcuno indica la luna, il metodo per distrarre l´opinione pubblica è quello di focalizzare l´attenzione sul dito.

Dottor Borrelli, è un’estate rovente sul fronte della guerra mai sopita tra politica e giustizia. Un´altra. Come ai suoi tempi.
«Sì, sembra che il tempo non passi mai. Siamo sempre allo stesso punto».

Eppure è cambiato tutto. Il governo, il quadro politico...
«Che vuol fare? Si vede che sono gli italiani che non cambiano».

Ora al centro c´è il caso Forleo. Che cosa ne pensa?
«Io trovo che ancora una volta è successo che l´attenzione dell´opinione pubblica anziché essere portata sul merito del problema, sulla questione realmente importante, viene spostata sulle parole usate dal magistrato che sono un fatto del tutto marginale».

Qual è il merito del problema?
«A me sembra chiaro: se ci sono state delle spinte indebite, degli interessamenti o dei sostegni politici a determinate operazioni. Questo è il nocciolo della questione. E invece tutta l´Italia e tutto il mondo politico sono concentrati a discutere se la Forleo abbia fatto bene o male a usare la parola complicità - che poi a questo si riduce - piuttosto che a discutere se veramente alcuni appartenenti al Parlamento abbiano appoggiato questi avventurieri della Finanza».

Lei dice: questa è la sostanza. Ma in diritto la forma non è sostanza? Vero o no che il giudice Forleo si è comportata come un pm?
«Senta: c´erano quelle intercettazioni nel materiale probatorio e per l´utilizzo di quelle intercettazioni, indipendentemente dall´estensione delle imputazioni ai politici, era necessario che il Parlamento consentisse l´utilizzo e l´approfondimento di quel materiale. La Forleo non aveva altra strada se non quella di interpellare il Parlamento».

Dal ministro Mastella al presidente Napolitano, si contestano però le parole usate nell’ordinanza.
«Ma questa è una questione del tutto marginale! Io non mi pronuncio su quella frase della complicità perché bisognerebbe avere il quadro completo che io non ho. Ma se per avventura si ritiene che le parole con le quali il giudice ha investito il Parlamento fossero troppo pesanti, che in questo momento anticipavano una valutazione che non competeva ancora al giudice, ciò non invalida il suo atto sotto il profilo processuale».

Quindi chi ha sollevato critiche pesanti ha sbagliato?
«Perché, ci sono dubbi? Il nocciolo che interessa l´etica politica nel nostro Paese - ammesso che ancora si possa parlare di etica in Italia - è se ci siano stati dei personaggi politici che abbiano appoggiato questi avventurieri del mondo della finanza nella scalata all´una o all´altra parte».

Anche il senatore D´Ambrosio ha criticato l’ordinanza della dottoressa Forleo.
«D´Ambrosio mostra molto equilibrio, come ex magistrato si sforza di non estremizzare le questioni giudiziarie. Forse questo è anche bene: vuole svolgere una funzione equilibratrice, attenua i suoi giudizi...».

Lei conosce personalmente la dottoressa Forleo?
«Sì, non bene, ma la conosco. È certamente una ragazza coraggiosa, intelligente e preparata».

da UGUALE PER TUTTI
http://toghe.blogspot.com/2007/11/lex-procuratore-borrelli-da.html

Messaggi

  • L’ex procuratore Borrelli si sbaglia !! E’ cambiato invece moltissimo , in peggio !!! La corruzione ed il malaffare non sono diminuiti : sono solo passati ai piani alti della politica e dell’amministrazione pubblica.

    Oggi le tangenti si chiamano consulenze e se le beccano solo i "grand commis" di stato , le finte società di servizi ed i parenti stretti dei politici !!

    E’ stato messo in piedi un sistema apparentemente legale , a prova di carte bollate e di magistrati, buona parte dei quali partecipa però al banchetto e non ha più interesse ad usare il codice penale.

    Un tempo il sistema tangentizio era più "democratico" e in una certa misura contribuiva a distribuire la ricchezza e , finchè rimaneva al di sotto di una certa soglia fisiologica, funzionava anche da lubrificante per l’economia !!

    MaxVinella