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L’imbroglio del federalismo al calderolo
Publie le domenica 7 settembre 2008 par Open-Publishing2 commenti
Nulla può essere più lontano del progetto di democrazia partecipata dei Nuovi Municipi, dal piano federalista della Lega che trasforma una Roma ladrona in tante Rome ladrone a carattere regionale.
Mentre il pensiero no global (di sx) intende rovesciare la piramide del potere aprendo ai cittadini il controllo,e in parte la gestione diretta, della cosa pubblica, aumentando la democrazia dal basso, il pensiero leghista (di dx) sembra procedere solo a nuove spartizioni territoriali che subentrino a quelle centralizzate, aumentando le risorse finanziarie e le facoltà decisionali di poteri locali, che non necessariamente sono rivolti al bene dei cittadini quanto all’accaparramento finanziario da parte di alcuni (la Sicilia o la Campania dovrebbero essere esempi sufficienti)
Il piano Calderoli zoppica da tutte le parti.
Non riforma la gestione territoriale del potere allargando la democrazia, né limita il caos attuale tra competenze territoriali, polverizzate tra comune, provincia, regione, comunità montane, bacini e altri enti territoriali a piacere, non divide ruoli e compiti precisando chiare responsabilità agli occhi dei cittadini, razionalizzando gli enti inutili o doppioni o controproducenti, e non fa capire in questa selva di rimandi e di scaricabarile contro chi il cittadino dovrebbe protestare in caso di inefficienza o spreco di denaro pubblico e come la sua protesta potrebbe diventare causa di cambiamento.
Se la bretella di Mestre o la Salerno Reggio Calabria non vengono fatte, contro chi protesta il cittadino? Il Comune? La Province? La Regione?
Col voto? Con "questo" voto? Con liste prefabbricate dall’alto? Con primarie ch evengono accettate solo quando collimano con le scelte superiori?
Non basta condannare Roma ladrona e parlare di federalismo fiscale e sindaci sceriffo, quando tutta l’impalcatura resta uguale, non solo la divisione estrema del potere, le concorrenze, gli antagonismi, i doppi incarichi, i clientelismi, i conflitti di interesse, la tendenza ad aumentare il numero degli uffici, dei dipendenti, degli enti..
In Italia ci sono dei partiti chiaramente e palesemente antidemocratici, che hanno agito concordemente per centralizzare il potere in una dozzina di capipartito, da cui il potere discende in mondo clientelare come da tante piovre per coprire le intere possibilità della nazione, il potere, la politica, il lavoro, le finanze, l’industria, la sanità... tutto!
Queste forze antidemocratiche si sono coalizzate benissimo tra loro, abbattendo anche qualsiasi pseudo-ideologia storica o economica di supporto, per rafforzare una struttura gerarchica di potere solidamente incentrato in Roma. Ora sembrerebbe che il federalismo la metta in crisi, ma non è così. Anch’esso è funzionale al tutto.
Alcuni esempi di questo degrado che ci porta all’ultimo posto in Europa per corruzione politica:
il consolidamente di una casta di abusi e privilegi innominabili e inesistenti altrove,
il crollo totale della meritocrazia,
la necessità assoluta di un appoggio politico per qualsiasi passo nella vita,
la dipendenza vitale di ogni branca del paese dal potere politico,
la dequalificazione del referendum popolare che ormai conta come il due di picche,
la liste elettorali prefabbricate dai capipartito e di loro esclusiva competenza
e l’accordo bypartisan di smantellare i principi e diritti costituzionali.
Ci aggiungiamo la dominanza, accettata anch’essa in modo bypartisan, di subire i diktat di una cricca europea messa su dal Trattato di Lisbona per piegare in modo antidemocratico i diritti del nostro paese agli interessi di multinazionali (si veda ora l’introduzione forzata degli OGM pur respinti da tutti i 27 paesi dell’UE).
Parlare in queste condizioni di riforma calderoniana come di un aumento decisionale del potere dei cittadini sugli organi amministrativi diventa ridicolo.
Alla luce di una democrazia che perde colpi ogni giorno, si capisce benissimo come il federalismo leghista sia un grosso imbroglio che non farà che aumentare la confusione dilatando la macchina del potere assolutistico, ed è proprio questo che piace oggi a tutti i partiti. Non certo per noi, ma contro di noi.
Non per i nostri interessi, ma per i loro.
La Casta ci ha messo poco a vedere che ci guadagnava. Ecco perché accorrono tutti a dare appoggio alla Lega.
Col federalismo alla Calderoli non avremo nessuna democrazia in più, nessun maggiore controllo da parte dei cittadini, nessun aumento nei ricambi gestionali, ma solo un rafforzamento del sistema di potere attuale che si crea dei supporter anche più interessati.
Ma se davvero volevano aumentare la democrazia, perché non ritornano alle liste di preferenza e non moltiplicano i sondaggi popolari vincolanti e non diminuiscono il quorum dei referendum? PerchP non aumentano gli strumenti di democrazia diretta? Come in Svizzera, per es. O introduconi il referendum propositivo?
Del resto, se il sindaco resta l’anello apparentemente più democratico di questo sistema centralizzato e quello apparentemente più vicino al cittadino, basta vedere cosa è successo a Bologna per raccogliere la volontà popolare o non piuttosto imporre direttive comunque centralizzate contro la volontà degli elettori per capire qualcosa. E se questo avviene a Bologna, figuriamoci in città come Catania o Palermo.
Non facciamoci illusioni: le nuove riforme non aumenteranno affatto il potere democratico dei cittadini ma rafforzeranno soltanto, con un allargamento della casta, i poteri di pochi su tutti. Il Nuovo Municipio non è questa razzia di beni pubblici. E’ un’altra cosa.
Qui al posto di una Roma ladrona ne avremo 20, ma non è che moltiplicando i ladroni ci sarà maggiore giustizia o democrazia.
Ma basterebbero il sindaco Scapagnini a Catania o Cofferati a Bologna a mostrarci dove vogliono che andiamo a finire.
..
Masada 781. Cercando il bosone
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Messaggi
1. L’imbroglio del federalismo al calderolo, 8 settembre 2008, 10:36
Il federalismo è un imbroglio bello e buono che farà moltiplicare le spese ed arricchire una classe politica sempre più autoreferenziale e clientelare. Basta vedere la proliferazione di"ambasciate" che le regioni hanno aperto a Brussell, New York ed altre amene località. La regione Campania ha aperto una sede a New York nella 5^ strada nella quale spende di solo fitto 2 milioni di euro all’anno per tenerla aperta solo 3 giorni l’anno con vari dipendenti pagati profumatamente(scelti con quale criteri?) e così altre regioni. La regione Sicilia, regione a statuto speciale,applica ai suoi dipendenti il contratto Banca d’Italia(il migliore)nomina migliaia di dirigenti(2200 su 20mila dipendenti)in questo ben imitata da altre regioni come per es. Lazio tanto da essere costretti a nominare la figura di dirigente di se stesso in quanto non c’erano sufficienti uffici. E questo è solo un accenno delle nefandezze delle regioni alla minima autonomia concessa dalla legge sul federalismo emanata dalla sinistra che inseguiva la destra figuriamoci cosa sarebbero capaci di fare se solo ne avessero la possibilità.Delegazioni all’ONU?michele
1. L’imbroglio del federalismo al calderolo, 9 settembre 2008, 07:23, di viviana
La rana si gonfiava credendo di essere il bue ma quando apriva bocca uscivano solo gracidii.
Ridicoli!
Hanno fatto l’indulto predicando le carceri affollate. Ora ne faranno due l’anno?
Hanno voluto la penalizzazione delle droghe leggere e un parlamento di drogati finge di non sapere che a Milano usano cocaina due su tre.
Hanno preteso la Bossi-Fini contro l’immigrazione selvaggia e siamo arrivati a 1000 sbarchi al giorno puniti con 24 mesi di carcere ma liberati all’istante per mancanza di carceri.
Tuonano tolleranza zero contro i lavavetri e poi liberano 7000 delinquenti perché non sanno dove metterli.
Schifani predica contro la mafia mentre passa lo svuotamento del 41 bis e i mafiosi abitano le case sequestrate.
Tagliano la scuola perché non ci sono soldi, ma mantengono gli aerei blu e le missioni di guerra.
Danno poteri straordinari agli sceriffi locali e quelli multano i bambini sugli scivoli.
Parlano di grandi riforme scolastiche e tornano ai grembiulini e al maestro unico.
A predicare contro l’assenteismo ci mettono un assenteista e sul merito una furbetta senza meriti.
Ci manca che le pari opportunità esalti la purezza!
Per ottenere il divieto di intercettazioni fanno intercettazioni.
Trasformano una Roma ladrona in 20 Rome ladrone e parlano di ritorno al territorio.
Vendono democrazia mentre preparano un colpo di Stato. E lo depenalizzano pure mentre l’opposizione si fa le seghe.
E in questo sconquasso, Sua Santità prova pure gioia per il clima di dialogo e facilitazione?!?
viviana