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L’informazione in gabbia: l’Assemblea straordinaria di Mediacoop
Publie le mercoledì 24 settembre 2008 par Open-PublishingL’informazione in gabbia: l’Assemblea straordinaria di Mediacoop
di Tommaso Vaccaro
ROMA - Il quadro è quello di una vera e propria emergenza per la carta stampata italiana e dunque per il pluralismo dell’informazione. Al centro delle preoccupazioni di Mediacoop, associazione delle cooperative editoriali senza fini di lucro e di partito, la legge 133 del 4 agosto 2008, che rischia di mettere in ginocchio una buona fetta dell’editoria del nostro paese, già a partire da quest’autunno.
E del possibile collasso del settore si è parlato oggi all’Assemblea straordinaria convocata proprio da Mediacoop, in cui è stato reso noto il rischio concreto di chiusura per numerosi giornali della portata de L’Unità, il Manifesto, Liberazione, ma anche il Secolo d’Italia, Libero e l’Avvenire.
Alla presenza di esponenti del mondo politico, istituzionale e dell’informazione su carta, i rappresentanti dell’associazione hanno messo a nudo la drammatica situazione attuale che necessita di un provvedimento urgente da inserire in uno dei decreti in trasformazione o all’interno della stessa legge finanziaria.
Al primo punto delle richieste di Mediacoop, il ristabilimento del carattere di diritto soggettivo per i contributi all’editoria, la cui abolizione comporta il venir meno della certezza di una voce importante dei bilanci aziendali rendendo inoltre difficile il rapporto con il mondo bancario , ed il reperimento delle risorse necessarie alla loro erogazione.
“Se non fosse possibile, ovvero non si volesse, nel quadro della difficile congiuntura economica che attraversa il Paese, compiere uno sforzo per reperire le risorse necessarie per il sostegno all’editoria - ha sottolineato Lelio Grassucci, Presidente di Mediacoop - occorrerebbe lavorare alla costituzione di un apposito fondo di solidarietà, reperendo risorse tra quelle strutture della comunicazione che concentrano i maggiori flussi pubblicitari.” In alternativa o in aggiunta a questa fonte, sempre secondo Grassucci, sarebbe opportuna una “rimodulazione dell’Aliquota dell’IVA relativa ai prodotti collaterali venduti nelle edicole, che nulla hanno a che fare con la comunicazione e la cultura, tranne i libri ed i CD, equiparandola a quella imposta sui medesimi prodotti [orologi, soldatini di piombo, etc. ndr.] venduti nel resto della rete commerciale”.
Sottolineando come esistano all’interno della stessa bozza di regolamento per la semplificazione, presentato dal Governo, dei provvedimenti condivisibili volti soprattutto ad evitare un uso distorto delle risorse pubbliche, il presidente di Mediacoop ha però ricordato come i pesanti tagli operati ai danni dell’editoria cooperativa determinino un serio pericolo per il futuro del pluralismo dell’informazione.
Uno stop all’erogazione di risorse per i giornali no profit e di partito che, secondo il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Roberto Natale, sarebbe finalizzato a “capitalizzare” politicamente “quella corrente che vuole i tagli ai contributi pubblici per l’editoria”, quando, invece, sarebbe opportuno discutere sulla “formulazione dei criteri di attribuzione”. Natale, rispondendo poi alla volontà espressa dall’esecutivo di dialogare nelle modalità più ampie possibili le modifiche da apportare all’attuale legislazione sull’editoria, ha affermato che: “Per una riforma condivisa bisogna immediatamente eliminare i tagli per il 2008” perché non è possibile fare una discussione di questo tipo “sulle macerie della carta stampata”.
E sostegno alla battaglia di Mediacoop e dell’FNSI arriva anche da una parte del mondo politico, presente tra l’altro all’assemblea di oggi. Emilia Grazia De Biase, parlamentare del Pd e membro della Commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera dei Deputati, definendo “surreali” le iniziative del governo in materia d’informazione, lancia anche un allarme sul tema della pubblicità, sul quale “andrebbe fatto un esame attento”. Per De Biase, in base all’attuale funzionamento del mercato, il settore pubblicitario “penalizza l’editoria e favorisce le grandi della distribuzione cinematografica e televisiva”.
“Piena sintonia sul sostegno pubblico all’editoria contro le grandi concentrazioni che minano il pluralismo dell’informazione” anche da parte del portavoce nazionale dell’Udc, Michele Vietti.
“Il solo mercato - sottolinea l’esponente dei centristi - non è in grado di garantire pluralismo né di pensiero né di forme giuridiche”, ma risulta sempre più difficile trovare “uno spazio di discussione in Parlamento”, il quale viene sempre più svuotato del suo ruolo legislativo “dalla logica dei decreti ad oltranza e dei maxiemendamenti”.
Un impegno “alla mobilitazione civile ed a livello politico locale” arriva anche da Rifondazione Comunista, intervenuta all’incontro organizzato da Mediacoop, con la presenza di Giovanni Russo Spena.
Per l’esponente del Prc e senatore nella precedente legislatura, sarebbe necessario mettere immediatamente in moto una “mobilitazione in nome degli spazi di libertà” che ridia significato alla parola democrazia per la quale esiste il concreto “rischio che si riferisca sempre più unicamente alle modalità elettive”, introducendo, d’altra parte, “il dispotismo nei contenuti”.
Il dirigente di Rifondazione, che individua nell’eliminazione del diritto soggettivo l’elemento più pericoloso delle iniziative dell’attuale Governo in materia di editoria, ha dunque ricordato a Mediacoop: “Non siamo solo a fianco di questa vostra lotta, ma crediamo che questa sia una battaglia che riguardi ogni autentico democratico”.
dazebao