Home > L’ira e il silenzio
"Non leggo Repubblica da molti anni e sto meravigliosamente". Chiuso nel migliore dei mondi possibile, dove non esistono domande, non ci sono giornalisti, non arriva la stampa estera ma impazzano le sue televisioni, ieri Berlusconi ha provato a cancellare la realtà, visto che non può spiegarla.
L’immagine grottesca del potere assoluto che contempla se stesso è andata in onda per ben 47 minuti su Canale 5, nel disprezzo non solo di ogni regola - il che in Italia è consueto - ma anche di qualsiasi residua decenza, poi a Sky. Pur nei recinti protetti in cui si mostra, il silenzio del premier sulle 10 domande di Repubblica lo sovrasta, le sue contraddizioni lo inseguono, le bugie lo circondano.
Deve parlarne ogni giorno, mentre dichiara di voler tacere, deve affrontarle mentre fugge. Così, non potendo giustificare le troppe menzogne di questo "ciarpame" politico, prova a negarle, "nientificando" il reale: "Io non ho dato alcuna versione".
Poi la denuncia di un complotto internazionale, con la stampa straniera impegnata in una campagna "anti-italiana": a Berlusconi non viene in mente che sono i suoi comportamenti il vero danno per l’Italia. Infine la minaccia a Repubblica: "perderà molti lettori". Si tranquillizzi, signor Presidente. La sua ira e il suo silenzio, da soli, spiegano la nostra funzione e le nostre domande.
Messaggi
1. L’ira e il silenzio, 6 giugno 2009, 02:02, di nando
un paese irreale oramai malato