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L’ira funesta di Epifani

Publie le venerdì 9 marzo 2007 par Open-Publishing

Epifani ha ragione. Sente odor di bruciato.

Ma come ? ..... (si domanda) abbiamo fatto il memorandum sulle pensioni già a dicembre, abbiamo fatto un documento unitario che perfino il Governo ha considerato una buona apertura sindacale alla trattativa, abbiamo spiegato in mille salse che non metteremo pregiudiziali sull’età per il pensionamenti (scalini si, scalone no) ecc. ecc. ed ancora nessuno ci chiama, anzi, sembra che la concertazione come metodo dia fgastidio a questo Governo che, in fondo, sembra voler decidere tutto da solo, anche senza sindacati.

Allora, non vedendoci chiaro, pianta dei paletti proprio in mezzo al sentiero del Governo. Paletti un po generici a dire il vero (fa più notizia il tono con cui dice le cose che le cose in se).

A leggere bene quello che da veramente fastidio ad Epifani non quello che il Governo pensa di intascare dalla trattativa quanto il fatto che questa trattativa non parta mai. E più passa il tempo, e più girano voci su quello che si vuole portare a casa dalla trattativa, più aumentano le difficoltà sindacali che devono rintuzzare continuamente via stampa per evitare di apparire, sopratutto ai lavoratori, come lo zerbino del Governo il quale li tratta come se dai sindacati si aspettino un semplice e responsabile si.

Non è un caso che il punto su cui Epifani picchia di più sia quello della "concertazione" tradita.

No ... non per lui che (dice) non ci tiene ad apparire come una lobby scalpitante, ma per i lavoratori.

Già .... i lavoratori. Forse Epifani non se ne ricorda ma solo qualche settimana fa aveva detto che non si sarebbe andati alla trattativa senza prima essere passati dalle assemblee con i lavoratori, e che anche il documentio unitario di febbraio doveva essere prima discusso nei luoghi di lavoro. Altrettanto sembra che non si sia accorto che nessuna assemblea è stata fino ad ora fatta.

Epifani dichiara che ’’Non voglio essere una grande lobby, voglio essere un soggetto trattato come tutti i soggetti. Perché in ogni forma di democrazia il rispetto si deve a tutti’’.

Anche i lavoratori hanno diritto allo stesso rispetto che giustamente rivendica per se. Epifani è il segretario di un sindacato di lavoratori (non di un suo sindacato), da cui riceve un mandato e con i quali deve discutere prima di decidere in nome loro. A quando una vera consultazione ?????

Coordinamento Rsu

PENSIONI, EPIFANI: PADOA SCHIOPPA CAMBI LINEA

Sulle pensioni occorre avviare al più presto il confronto con il governo, ma serve chiarezza sulla destinazione delle risorse derivanti dal miglioramento dei conti pubblici. Lo sottolinea oggi Guglielmo Epifani in un’intervista a Repubblica. Il segretario generale della Cgil ammonisce anche che, se dovesse essere mantenuta la linea del ministro dell’Economia Padoa-Schioppa, ’i margini di trattativa con noi non ci sono’. ’Sulla previdenza - dichiara Epifani - è bene essere molto chiari ed espliciti. Il ministro dell’Economia è andato a Bruxelles e ha detto che si toccano i coefficienti di trasformazione e che si interviene sull’età’. ’Bene: se si mantiene questa linea, i margini di trattativa con noi, nella sostanza, non ci sono. Questo è il punto di fronte al quale è il governo’, aggiunge Epifani che sottolinea come l’esecutivo ’o sceglie di fare con noi una trattativa vera e allora deve cambiare impostazione, oppure diventa difficile fare un accordo’.

07/03/2007 10.20

EPIFANI, SERVE CONCERTAZIONE VERA CON GOVERNO

’’Non so se mai, come e quando si apriranno i tavoli con il governo. Ma se si apre il confronto, deve essere vera concertazione. Al tavolo ci devono essere tutti i soggetti della concertazione. Sono il primo a essere stufo delle cene riservate a quattro a palazzo Chigi, degli incontri inconcludenti che non portano mai a nulla’’. A dirlo è il segretario generale della Cgil Epifani, spronando il governo ad avviare i tavoli di confronto con le parti sociali su sviluppo e pensioni: ’’Non voglio essere una grande lobby, voglio essere un soggetto trattato come tutti i soggetti. Perché in ogni forma di democrazia il rispetto si deve a tutti’’. Per il leader Cgil, tra le priorità c’è sicuramente la riforma della pubblica amministrazione: ’Siamo disponibili ad affrontare il tema dell’ammodernamento, non solo per i ministeri romani, ma anche per Comuni, Province e Regioni’’.

07/03/2007 18.13

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