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L’odiosa offensiva mediatica contro Napoli e i suoi abitanti
Publie le giovedì 5 giugno 2008 par Open-PublishingDa quando si e’ insediato il nuovo governo la strategia del capitalismo di imporre una serie di inceneritori e quindi garantirsi una rendita pagata dai cittadini per qualche decennio ha avuto un’accelerazione e un coordinamento che sta avendo conseguenze molto negative sul modo di vedere la realta’ da parte di molti cittadini.
Il nocciolo della questione e’ noto ormai a tutti. Il gruppo camorro-imprenditorial-politico (CAMOIMPREPOL) vuole costruire gli inceneritori, perche’ con la loro costruzione guadagnerá una barca di soldi, (anche perche’ il costo sará moltiplicato nel corso dell’opera).
Per il loro funzionamento hanno bisogno di quanta piú monnezza e’ possible (saranno pagati per tanto al quintale). Per questo hanno sabotato tutte le proposte regolarmente documentate e i progetti presentati dalle organizzazioni dei cittadini e anche delle istituzioni, per attuare la raccolta differenziata e il trattamento a freddo. Il CNR del resto ha gia’ da tempo un progetto pronto per il trattamento meccanico a freddo di tutti i rifiuti e che abbisogna di solo 4 mesi per montarlo e entrare in funzione.
Tutto cio’ e’ ormai risaputo. Per neutralizzare questa presa di coscienza del problema e quindi dell’individuazione dei veri responsabili il Camoimprepol e’ passato al contrattacco dando via a una campagna di diffamazione della popolazione napoletana. La strategia e’ classica: prima di attaccare il nemico bisogna mostrarlo non come essere umano ma come sottospecie animale che non merita nessun riguardo. La stessa strategia fu usata dal Piemonte all’epoca della conquista del Sud e della sua colonizzazione. Da allora non c’e’ stata nessuna sosta nel processo di diffamazione e conseguente appropriazione di tutto quanto era possibile espropriare. Purtroppo la batosta delle elezioni ha creato un tale sbandamento mentale in tutti settori della sinistra che quasi non si riesce a ragionare piu’ con la propria testa libera dall’inquinamento della propaganda. Vale per tutto la sorpresa e indignazione del Manifesto per i fatti di Ponticelli "rossa"contro i Rom.
L’idea e’ che la massa deve appoggiare un certo partito perche’ questo per definizione difende i suoi interessi. Questa puo’ essere una conclusione mentale, che pero’ non ha piu’ riscontro con la realta’. Le politiche del capitalismo degli ultimi anni hanno aggravato le condizioni di vita materiali e morali di tutta la popolazione.
Il senso di rivolta contro le ingiustizie ha conosciuto una straordinaria accumulazione negli ultimi anni, che oscilla tra la violenza e la disperazione. E che sta li’, e che si muovera’. In che senso questo e’ da vedere.
Nella Storia della Rivoluzione russa Trotsky analizza ïl potenziale di insoddisfazione e di rivolta che si era accumulato nella gioventu’ europea dell’epoca e di come il capitalismo riusci’ a incanalare questa energia nella 1a Guerra mondiale. Anche allora il Partito socialista si svuoto’ di contenuto e voto’ i crediti di guerra cosi’ come i sindacati si sbandarono a tal punto che successivamente aderiranno al fascismo.
La popolazione della provincia di Napoli, Acerra, Chiaiano, Pianura ha il grande merito di stare svolgendo un ruolo ( bon gre’ mal gre’) che e’ di sbudellare il problema degli inceneritori, proprio quando nessuno ci avrebbe mai pensato. Ha spinto la gente a informarsi sulla diossina, su che cosa sono le nanoparticelle, quali effetti nocivi presentano, a rispolverare Lavoisier ("nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma").
E’ certo che nei movimenti di massa c’e’ di tutto, pero’ guai a condannarli a causa della loro composizione chimica. Al contrario e’ importante vedere qual e’ la posta in gioco. Berlusconi ha deciso di partire da Napoli per un confronto con la popolazione per imporre un regime di autarchia dove ogni opposizione e’ illegale. Contando sul fatto che la maggioranza in Campania lo ha votato e spera in lui. Ma soprattutto contando con l’appoggio della camorra, con la quale spartire il potere, seguendo la lezione di Garibaldi e degli Alleati nella 2a Guerra. Per lui Napoli e’ diventata la roccaforte da abbattere e l’occasione per imporre le misure di controllo delle istituzioni affinche’ nessuna voce possa opporsi.
Napoli, questa e’ una trincea dalla quale o si esce vincitori o si soccombe per un bel periodo. Ma questo a Chiaiano lo hanno gia’ capito.
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Pubblicato su Masada n. 118, Un paese assurdo e cattivo