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L’offensiva di Berlusconi

Publie le domenica 8 gennaio 2006 par Open-Publishing
6 commenti

Il retroscena: "Questa storia può incentivare l’astensionismo nell’elettorato di centrosinistra"

L’offensiva di Berlusconi "Così togliamo voti all’Unione"

Offensiva mediatica in televisione, poi nuovi sondaggi
Il premier punterà "sull’azzeramento della diversità morale"

di CLAUDIO TITO

ROMA - "Questa è un vicenda che può levare voti alla sinistra. Può incentivare l’astensionismo nei loro militanti". Silvio Berlusconi vuole cogliere tutti i possibili benefici elettorali dal caso Unipol-Bnl. È sicuro, anzi, che proprio le intercettazioni telefoniche di Piero Fassino e le inchieste che coinvolgono le Cooperative possano invertire il trend dei consensi a tre mesi dall’apertura delle urne.

Giovedì scorso, nel vertice alla Camera con Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini, lo aveva già sostanzialmente annunciato. Soprattutto facendo conoscere agli alleati il calendario serratissimo delle sue apparizioni in televisione fissato per la prossima settimana. Un tour de force che partirà domani e che è stato stabilito proprio dopo l’esplosione della vicenda Consorte-Ds. Non a caso già la scorsa settimana il Cavaliere ha commissionato una prima serie di sondaggi che ha sinteticamente esposto anche ai partner della maggioranza. Ricerche che - secondo il presidente del consiglio - segnalerebbero un recupero del centrodestra.

Alla Camera la Casa delle libertà avrebbe ridotto il distacco portandosi alla distanza di tre punti dall’Unione e al Senato avrebbe raggiunto una situazione di sostanziale parità. Il tutto "grazie all’astensionismo di sinistra". Il capo del governo, quindi, non vuole far cadere l’argomento. Ma vuole adottare alcune precauzioni. Eviterà di entrare nello specifico delle inchieste giudiziarie e punterà tutto sull’"azzeramento della diversità morale" tra centrodestra e centrosinistra. Come dice il forzista Angelo Sanza, "era tempo che si facesse giustizia sugli onesti e disonesti della politica al di là di ogni coinvolgimento penale. La vicenda Unipol dimostra che la sinistra è pienamente coinvolta negli affari".

L’inquilino di Palazzo Chigi insomma vuole accendere i riflettori su questo aspetto perché "quelli della sinistra non possono pensare di essere i gestori dell’etica in questo Paese". E da questo punto di vista il premier ha, ad esempio, sottolineato ai suoi di aver apprezzato l’intervista rilasciata da Giampaolo Pansa al "Corriere della Sera" che chiede le dimissioni di D’Alema e Fassino.

Ma, appunto, eviterà con cura di scendere nei particolari delle indagini. Anche perché il timore che permane a Palazzo Chigi è che l’inchiesta in corso possa mostrare qualche altra spina proprio nel campo del centrodestra. In primo luogo, i dubbi riguardano i "correntisti all’estero" di Bpi.

Anche se, è la convinzione del premier, il coinvolgimento nell’"affaire" di uomini del governo è già stato scontato nei sondaggi. Sta di fatto che al termine della prossima settimana, dopo tutte le "uscite" televisive, ci sarà una nuova tornata di sondaggi. Per verificare se la campagna su questo fronte possa rivelarsi effettivamente utile. An e Udc lo seguiranno solo in parte. Il partito di Fini, per il momento, non sembra intenzionato a trasformare il caso Unipol in un cavallo di battaglia in campagna elettorale. E tanto meno l’Udc che ha seguito da lontano il convegno ad hoc organizzato ieri dal ministro Carlo Giovanardi e che non andrà oltre la posizione espressa venerdì scorso dal presidente della Camera.

Ma c’è un punto della campagna elettorale che il Cavaliere ancora non ha abbandonato: la riforma della par condicio. Sia Fini, sia Casini l’altro ieri gli hanno risposto un secco "no". Il presidente del consiglio però non ha ancora rinunciato all’idea di tentare un putsch in chiusura di legislatura. Ieri, tornato a Milano da Porto Rotondo (dopo aver scritto un articolo su Sharon per un giornale israeliano), ha messo in azione i suoi esperti per mettere a punto un’ultima proposta. E forse non è un caso che nelle ultime ore, dalle parti di Palazzo Chigi, qualcuno stia ipotizzando di far slittare di qualche giorno lo scioglimento del Parlamento rispetto alla data prevista del 29 gennaio. Magari arrivando alla fine della settimana successiva: il 3 o il 4 febbraio. Giusto il tempo per inserire nei calendari parlamentari un paio di provvedimenti in più.

http://www.repubblica.it/2006/a/sez...

Messaggi

  • ’’Il vero socio in affari di Fiorani e Gnutti e’ proprio Silvio Berlusconi: tramite Fininvest e Mediaset possiede oltre il 5% di Hopa dal 2002. Hopa e’ il fulcro di tutte le scalate estive’’. Lo afferma, in un’intervista a ’’la Repubblica’’, il senatore Ds Stefano Passigli, secondo cui ’’la vicinanza ai protagonisti delle scalate sulle banche di questa estatee’ un problema

    piu’ di Berlusconi che di Fassino’’, visto che ’’il primo continua a fare affari con loro’’, mentre al segretario Ds ’’si puo’ imputare al massimo di aver tifato per la cordata Unipol’’.

    Nella telefonata con il manager Unipol Giovanni Consorte, spiega Passigli, Fassino appare ’’come uno che s’informa e, ad accordo concluso, Consorte gli spiega come e’ stata realizzata l’operazione.

    Tra l’altro e’ evidente la sorpresa di Fassino, segno che non era al corrente di tutto’’. ’’E’ ridicolo -aggiunge il senatore- che Berlusconi dica che lui non ha mai fatto affari con la politica quando in tutta la legislatura ha favorito le sue aziende. La legge Gasparri ha fatto crescere Mediaset, gli sgravi fiscali sulla vendita delle partecipazioni azionarie ha permesso a Fininvest di venderne il 16,8% incassando 2,2

    miliardi di euro’’.

    • da "bresciaoggi"

      E’ noto che Hopa è controllata da un patto di sindacato tra la Fingruppo (circa il 30%), espressione della finanziaria di famiglia di Gnutti e di alcuni industriali bresciani, e Unipol, Monte dei Paschi di Siena e Popolare di Lodi, che detenevano circa il 5% ciascuna. Ebbene, proprio Unipol, controllata da Finsoe che a sua volta è controllata dalla Legacoop, vicina ai Ds, unitamente a Monte dei Paschi, controllata dalle amministrazioni saldamente in mano ai Ds della Provincia e del Comune di Siena, sta operando per consolidare la presenza in Hopa della finanza rossa stringendo ancor più l’alleanza con Monte dei Paschi e gli intrecci con la stessa Hopa.
      …In conclusione, Hopa, holding di partecipazioni aziendali, rappresenta sempre più per la finanza nazionale vicina ai Ds il luogo privilegiato delle proprie iniziative in campo industriale e dei servizi, senza peraltro disdegnare in quell’ambito alleanze non solo con la finanza "cattolica", ma neppure con quella targata Fininvest.

    • Non e’ il caso qui di rinfacciarsi stupidamente le parentele, azionarie e non, esistenti nella vicenda Bankopoli, mettendo chi in maggiore risalto quelle di destra ( innegabilmente maggioritarie) e chi invece quelle di "sinistra" ( minoritarie ma fortemente significative).

      Lo devo ripetere per l’ennesima volta negli ultimi sette mesi :

      SI TRATTAVA DI UN ALLUCINANTE INCIUCIO BIPARTISAN !

      E che una cosa del genere pesi maggiormente nelle coscienze del "popolo di sinistra" che non nell’elettorato abituale di Berluskoni, e’ ovviamente e naturalmente cosa normale ....

      MA LA COLPA POLITICA DI TUTTO QUESTO, ad di la’ dell’ attacco strumentale e forsennato della stampa berlusconiana ai vertici DS, attacco che probabilmente rappresenta anche un preventivo e disperato fuoco di sbarramento rispetto alla prossima uscita dei nomi dei "tangentari" ( tra i quali autorevoli membri del governo), E’ E RIMANE TUTTA DEI VERTICI DS.

      Se si cerca ancora di negare questo, e’ anche inutile discutere.

      Keoma

    • no keoma,
      è un grave errore politico insistere a indicare i vertici politici come mele marce, è il sistema pci/ds, che è mafioso, inreinsicamente mafioso, autoreferenziale, dirigenziale, centralizzato e burocratizzato, intrallazzato, impelagato, inciuciato,
      mi fermo perchè mi stanno chiamando...
      carlo.v

    • Nel merito, caro carlo v, sarei sostanzialmente d’accordo.

      Il mio scontro personale con certa "tradizione comunista" non nasce certo con questa vicenda bancaria, nella quale come dipendente della Bnl sono direttamente coinvolto, ma va invece datato a quel lontano 1976/77 e alle vicende, soprattutto romane e bolognesi, che lo caratterizzarono.

      Anche io penso che, soprattutto nella realta’ emiliana, certe compromissioni con le peggiori logiche capitalistiche ( oserei dire addirittura usurarie ) sono di molto precedenti il cambio di nome del vecchio Pci, la caduta del "muro" e l’entrata nella politica italiana dell’ "anomalia" mafiosa rappresentata da Berluskoni.

      E penso pure che questa tragica involuzione non riguardi solo il ristretto vertice dei DS ma proprio la cultura e la filosofia del corpaccione amministrativo, finanziario, burocratico di quel partito.

      Una volta detto questo, pero’, e’ innegabile che nella vicenda Bnl/Unipol con conseguenti inciuci con la peggiore destra politico/finanziaria italiana, non erano state ne’ poche ne’ secondarie le "voci di sinistra" che avevano accoratamente sconsigliato D’Alema e c. dall’imbarcarsi in quella avventura.

      Praticamente l’aveva fatto tutto il resto del centrosinistra, con l’unica eccezione del partitello cossuttiano, ormai escrescienza succube e versione terribilmente stalinista degli stessi DS.

      L’avevano fatto tutti i sindacati, compresa quella Cgil piu’ in generale non certo esente da colpe per l’involuzione di cui si parlava.

      Lo aveva fatto la dirigenza diessina del Montepaschi Siena che, gia’ presente nel capitale Bnl, si era pero’ ben guardata dal farsi coinvolgere nella "cordata" tra Unipol "rossa" e immobiliaristi fascistoidi.

      Lo avevano fatto anche buona parte delle cooperative toscane, probabilmente contrarie ad uno ulteriore strapotere emiliano nel mondo della cooperazione.

      Lo avevano fatto le minoranze interne, quelle di destra e quelle di sinistra, dello stesso partito DS.

      E invece D’Alema, Fassino e Bersani se ne erano altamente fregati, andando avanti a testa abssa su una linea a dir poco suicida, oltre che tutta nella logica del peggior capitalismo straccione e rampante.

      Chi non ricorda l’allucinante titolo dell’ Unita’ ( "Missione compiuta !!!) seguito all’annuncio di Consorte dell’ apertura della Opa su Bnl ?

      Chi non ricorda l’elogio dalemiano dei "capitani coraggiosi" ( Ricucci e c.) della scorsa estate ? E chi non ricorda lo stesso, in genere piu’ compassato, Fassino difendere a spada tratta il ruolo dello stesso Ricucci e degli altri "raiders" in una intervista dello scorso Luglio al Sole24Ore ?

      Dire che tutto il partito DS non e’ ormai nemmeno socialdemocratico ma al massimo "liberista temperato" ( con tutto quello che cio’ significa in termini di compromissione, inciucismo ecc. ecc.) e’ senz’altro in generale cosa giusta, ma in una fase come questa rischia anche di essere fuorviante ed assolutorio rispetto alle precise responsabilita’ politiche personali dei "magnifici tre" del vertice diessino.

      E questo si’ che sarebbe un grave errore politico !

      Ciao, Keoma.

    • Monte dei Paschi s sta sfilando
      E’ nata proprio male questa Opa.
      viviana