Home > L’ombra razzista in Austria.
Linz, Austria. 20 Marzo 2009- a diventare quasi la normalità. L’undici Febbraio un professore afroamericano, Mike Brennan, presso la VIS (Vienna International School), stava uscendo dal tram quando è stato ripetutamente picchiato da due sconosciuti che soltanto dopo dieci minuti si sono identificati come due agenti di polizia. "Ero seduto sul tram- racconta Brennan- e dopo alcune fermate due uomini si sono seduti nel sedile opposto al mio. In questo preciso istante ho provato molta angoscia, così ho prima mandato un messaggio alla mia fidanzata e poi l’ho chiamata. Arrivato alla mia fermata, non appena uscito dal mezzo mi sono trovato per terra. Un uomo sedeva sul mio stomaco, picchiandomi selvaggiamente, e quando ho provato a difendermi un altro è arrivato bloccandomi completamente." I due hanno smesso soltanto quando la fidanzata dell’assalito è accorsa sul posto. A lei hanno parlato per la prima volta dal momento dell’aggressione, urlando "Polizei, Polizei" e mostrando il tesserino di riconoscimento. Il capo della Polizia viennese, Gerhard Puerstl, ha difeso l’operato dei suoi sostenendo che "l’uomo perquisito assomigliava in modo allucinante a uno spacciatore di cocaina del luogo". Nessuna scusa e stata data nei confronti di Brennan.
In quasi tutti i locali notturni del paese, invece, viene regolarmente proibita l’entrata alle persone che presentano un’etnia diversa da quella europea. Le scuse adottate dai buttafuori sono solitamente "il locale è pieno" o "solo membri". Queste però sono scuse non valide poiché l’Austria, a seguito delle leggi razziali naziste che proibivano agli ebrei l’utilizzo di molti servizi, ha molti regolamenti che proibiscono il razzismo e le discriminazioni. Ad esempio l’articolo 3 del codice amministrativo che vieta espressamente “l’esclusione di una persona in un luogo pubblico o aperto al pubblico (caffé, clubs, discoteche) per motivi religiosi, etnici o sociali”.
A Linz è stato denunciato diverse volte, dalle organizzazioni a tutela dei migranti quali “Afra” o “Black Austria”, come molte persone non austriache siano invitate, anche dai controllori, a non sedersi accanto ai nativi. La rappresentante di un istituto superiore di Linz, Nicole Strobl, sostiene che "il problema del razzismo in Austria è nato da quando le destre populiste hanno iniziato a prendere piede trai giovani e nelle scuole. Questo ha permesso che anche la generazione dei figli degli immigrati non si sia integrata. Ora esiste la separazione nelle scuole medie e superiori: gli stranieri vengono indirizzati verso le scuole poco frequentate dagli austriaci".
Il rapporto annuale sul razzismo scritto da ZARA –un organizzazione per l’antirazzismo- rivela che soltanto nel 2007 sono stati denunciati 406 incidenti di razzismo. Ma "soltanto un numero irrisorio di attacchi viene denunciato, perché il migrante ha paura e non viene supportato dalla polizia".
(Ettore Trozzi- www.iosogno.com)